120369.fb2 2010: Odissea due - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 63

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53. UN DONO DI MONDI

II messaggio radio, trasmesso alla Terra alcuni momenti prima che la vampata di radiazioni inghiottisse l’astronave, era chiaro e semplicemente ripetuto più e più volte:

TUTTI QUESTI MONDI SONO VOSTRI…

ECCETTUATA EUROPA. NON TENTATE LÀ ALCUN ATTERRAGGIO.

Le ripetizioni erano novantatré, poi le lettere divenivano ingarbugliate, e la trasmissione cessava bruscamente tra ECCETTUATA ed EUROPA.

«Comincio a capire» disse Floyd, quando il messaggio venne loro ritrasmesso dal Controllo Missione, intimorito e ansioso. «Questo è un vero e proprio dono d’addio… un nuovo sole e i pianeti intorno ad esso.»

«Ma perché soltanto tre?» domandò Tanya.

«Non siamo avidi» rispose Floyd. «Può esservi un’ottima ragione. Sappiamo che vi è vita su Europa. Bowman — o i suoi amici, chiunque possano essere — vogliono che la lasciamo in pace.»

«La cosa è logica anche sotto un altro aspetto» disse Vasili. «Ho eseguito alcuni calcoli. Supponendo che Sole 2 si sia stabilizzato e continui a irradiare al livello attuale, Europa dovrebbe avere un bel clima tropicale — una volta scioltosi il ghiaccio, che va sciogliendosi molto rapidamente sin d’ora.»

«E le altre lune?»

«Ganimede sarà piacevolissima… avrà, sul lato esposto al sole, un clima temperato. Su Callisto, invece, la temperatura sarà bassissima; ma, qualora abbiano luogo abbondanti emissioni di gas, la nuova atmosfera la renderà abitabile, forse. Prevedo invece che Io diventi peggiore di adesso.»

«Era già un inferno prima che accadesse tutto questo.»

«Non ignori Io» disse Curnow. «Conosco un gran numero di petrolieri texarabi che sarebbero dispostissimi a sfruttarla. Deve esserci qualcosa di prezioso in un luogo così orrendo. E, a proposito, mi è appena venuto in mente qualcosa che mi turba.»

«Qualsiasi cosa riesca a turbare lei deve essere grave» osservò Vasili. «Di che si tratta?»

«Perché Hal ha trasmesso quel messaggio alla Terra e non a noi? Eravamo molto più vicini.»

Seguì un silenzio alquanto lungo; poi Floyd disse, cogitabondo: «Capisco che cosa vuoi dire. Forse voleva essere certo che venisse ricevuto sulla Terra.»

«Ma sapeva che noi lo avremmo ritrasmesso… oh!» Tanya spalancò gli occhi, come se si fosse appena resa conto di qualcosa di sgradevole.

«Non capisco» si lamentò Vasili.

«Credo che Walter volesse dire questo» spiegò Floyd. «È giusto che siamo grati a Bowman… o a qualsiasi altra entità ci abbia dato quell’avvertimento. Ma tutto si è limitato a questo. Avremmo potuto ugualmente lasciarci la pelle.»

«Però non è andata così» osservò Tanya. «Ci siamo salvati… grazie al nostro spirito di iniziativa. E, forse, era proprio questa l’intenzione. Se non fossimo riusciti a salvarci… non lo avremmo meritato. Sapete, la sopravvivenza del più adatto. La selezione darwiniana. I geni eliminati perché stupidi.»

«Ho la sgradevole sensazione che sia proprio così» disse Curnow. «E, se ci fossimo attenuti alla prevista data di partenza e non avessimo utilizzato la Discovery come primo stadio, l’entità, o gli esseri, avrebbero fatto qualcosa per salvarci? Non sarebbero occorse grandi fatiche da parte di una intelligenza che ha saputo fare esplodere Giove.»

Seguì un silenzio inquieto, che venne interrotto, infine, da Heywood Floyd.

«Tutto sommato» egli disse «sono molto lieto che a questo interrogativo non possa mai essere data una risposta.»