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PARTE IIII MONDI DI GALILEO

(Estratto, solo testo, Guida turistica al sistema solare esterno, v. 219.3)

Ancor oggi, i giganteschi satelliti di quello che un tempo era Giove ci propongono grandi misteri. Perché ci sono quattro mondi, orbitanti attorno alla stessa primaria e molto simili nelle dimensioni, ma così diversi per molti altri aspetti?

Solo nel caso di Io, il satellite più interno, la spiegazione è convincente. È così vicino a Giove che le onde gravitazionali che investono di continuo il suo interno producono colossali quantità di calore, al punto che la superficie di Io è semifusa. È il mondo più attivo dal punto di vista vulcanico di tutto il sistema solare; le carte di Io hanno una vita di soli pochi decenni.

Benché nessuna base permanente umana sia mai stata insediata in un ambiente così instabile, ci sono stati numerosi atterraggi e c’è un continuo controllo robotizzato. (Per il tragico destino della Spedizione 2.571, si veda Beagle 5.)

In origine Europa, seconda per distanza da Giove, era interamente coperta da ghiaccio e mostrava poche caratteristiche in superficie, con l’esclusione di una complicata rete di crepacci. Le forze gravitazionali che dominavano Io erano molto meno potenti qui, ma produssero abbastanza calore da dare a Europa un oceano globale di acqua allo stato liquido, in cui si sono evolute molte strane forme di vita. (Si veda Veicolo Spaziale Tsien, Galaxy, Universe.) Dalla conversione di Giove nel minisole Lucifero, tutta la copertura di ghiaccio si è in pratica fusa e un esteso vulcanismo ha creato numerose isolette.

Come è ben noto, non ci sono stati atterraggi su Europa per quasi mille anni, ma il satellite è sottoposto a continua sorveglianza.

Anche Ganimede, la luna più grande del sistema solare (5.260 chilometri di diametro), ha subito le conseguenze della creazione di un nuovo sole, e le sue regioni equatoriali sono calde quanto basta ad alimentare forme di vita terrestri, anche se non ha ancora un’atmosfera respirabile. La maggior parte della sua popolazione è attivamente impegnata nel terraforming e nella ricerca scientifica; l’insediamento principale è Anubis City (pop. 41.000), vicino al Polo Sud.

Callisto invece è del tutto diverso. L’intera superficie è coperta da crateri d’impatto di ogni dimensione, talmente numerosi che si sovrappongono. Il bombardamento dev’essere continuato per milioni d’anni, perché i crateri più recenti hanno completamente cancellato quelli più vecchi. Non ci sono basi permanenti su Callisto, ma sono state create numerose stazioni automatiche.