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Come spiegato nel «Commiato», e nelle «Note dell’Autore» di 2010: Odissea due e 2061: Odissea tre, ho sperato che l’ambiziosa Missione Galileo su Giove e le sue lune ci avrebbe ormai offerto conoscenze molto più particolareggiate — oltre che stupefacenti primi piani — di questi strani mondi.
Be’, dopo molti rinvii, Galileo ha raggiunto il primo obiettivo — lo stesso Giove — e sta comportandosi ammirevolmente. Ma ahimè, c’è un problema: per qualche motivo, l’antenna principale non è mai uscita. Ciò significa che le immagini devono essere rimandate tramite un’antenna a bassa risoluzione e a un ritmo penosamente lento. Anche se sono stati fatti miracoli di riprogrammazione del computer di bordo per ovviare a questo inconveniente, ci vorranno ancora ore per ricevere informazioni che sarebbero dovute arrivare in minuti.
Perciò dobbiamo aver pazienza — e io mi sono trovato nell’allettante posizione di esplorare Ganimede nella finzione, poco prima che Galileo cominciasse a farlo in realtà il 27 giugno 1996.
L’11 luglio 1996, solo due giorni prima di finire questo libro, ho ricevuto le prime immagini dalle lune di Giove: fortunatamente nulla finora contraddice le mie descrizioni. Ma se le attuali visioni di distese di ghiaccio piene di crateri lasciassero improvvisamente il posto a palmizi e a spiagge tropicali — o, peggio ancora, a cartelli con scritto YANKEE GO HOME — mi troverei in un bel pasticcio…
Sono particolarmente ansioso di vedere primi piani di «Ganymede City» (capitolo 17). Questa impressionante formazione è esattamente come l’ho descritta — nonostante abbia esitato a fornirla nel timore che la mia «scoperta» finisse in prima pagina sul National Prevaricator. Ai miei occhi appare notevolmente più artificiosa della ben nota «Faccia di Marte» con i suoi paraggi. E se le strade e i viali sono larghi dieci chilometri… be’, e allora? Forse i ganimedi erano GROSSI…
La città verrà rivelata dalle immagini 20637.02 e 20637.29 mandate dal Voyager della NASA o più comodamente nella Figura 23.8 della monumentale opera di John H. Rogers, The Giant Planet Jupiter (Cambridge University Press, 1995).