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Le prove.
CASSANDRA: Ho visto la terra devastata tra rovine, desolazione e sangue che sprizzava dal suo ventre.
POLISSENA: Come noi tutte, sorella. Guardati attorno, guarda ciò che è perduto. Puoi piangere per le mura di Troia? Io potrei piangere per le danze che non potrò mai più fare, tu piangi per i morti. Io potrei piangere per i dolcetti al miele. Tu potresti piangere per il massacro dei bambini di Troia. Io potrei piangere per il vino schizzato dalla giara e che nessuno potrà più bere. Oh, prego gli dei che mi diano la forza per abbattere quei guerrieri; l’avrei usata se l’avessi avuta, quella forza.
ECUBA: Polissena. Come potresti, versare lacrime per dei dolcetti!
POLISSENA: E quali lacrime? I morti non hanno lacrime. Io non posso piangere. Se potessi piangere lo farei per i dolci… i dolci, le danze e lo scorrere del vino. Tu riampiangi le tue perdite e io le mie.
CASSANDRA: (Scuotendo il capo e piangendo) Nessuno mi ascolta. Ho visto il sangue, ma non questo che vediamo oggi. Ho visto corpi massacrati ma non questi. Ho visto una sventura che ancora deve venire. Col tempo. Alla fine del tempo.
ANDROMACA: Ricomincia, vedo.
ECUBA: (Facendo un gesto per indicare la sua testa) Poverina.
CASSANDRA: (In lacrime) Apollo ha detto che non mi avreste creduto.
ECUBA: (Abbracciandola) Il buon vecchio Apollo può andarsi a grattare, è naturale che una madre creda alla sua bambina…