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I tre figli adolescenti di Susannah, Capace, Operoso e Affidabile — che tra loro si chiamavano Cappy, Ope e Affi — stavano commettendo uno dei peccati più gravi conosciuti in Terrasanta, cioè andare nel paese del diavolo per esplorare e rubacchiare. Tuttavia, come erano quasi arrivati a convincersi, stavano anche realizzando l’opera di giustizia e misericordia del Padre di Tutti… tre cani erano spariti e probabilmente era la razza di donne-demonio che li aveva presi per delle ragioni altrettanto demoniache.

La loro determinazione nascondeva un non piccolo senso di colpa. Erano stati loro che avevano preso i cani durante una scorreria precedente che aveva avuto come scopo tener d’occhio un grosso gregge con la possibilità di impadronirsi di qualche agnello non ancora svezzato. Avrebbero munto una delle pecore del gregge della loro madre per il piccolo finché non fosse stato in grado di mangiare da solo. Per quanto fosse difficile da accettare per gli Anziani, le pecore generate dagli arieti provenienti dal Paese del Demonio erano più sane di quelle generate secondo la legge sacra della Terrasanta. Tutti dovevano ammetterlo perché era vero. Negli ultimi cinque o dieci anni c’erano stati molti casi di pecore sterili o che mettevano al mondo agnelli morti. Poi Punizione aveva trovato un giovane ariete che girovagava nei pascoli delle terre desolate. Lo aveva portato con sé, in seguito c’era stata una grande discussione piena di urla tra gli Anziani sull’opportunità o meno di usarlo. Lo avevano finalmente messo in un recinto con alcune delle pecore del Vecchio Brome per vedere cosa accadeva. Le pecore avevano partorito una serie di agnelli sanissimi. A ciò era seguita un’altra accesa discussione per decidere se il demonio stava cercando di trarre in inganno gli abitanti di Terrasanta o no.

Be’, il Vecchio Brome aveva vinto quella volta. Fino a quel momento aveva ottenuto che gli Anziani non protestassero più per l’uso di arieti provenienti dall’esterno. Chiunque portava un ariete doveva essere ricompensato, gli Anziani praticavano una cerimonia sull’ariete per renderlo puro e devoto al Padre di Tutti. Evidentemente gli arieti che venivano dal Paese del Demonio non avevano preso nessuna malattia demoniaca giacché assolvevano benissimo al loro compito. L’opinione generale tra gli Anziani era che tutti gli animali fossero stati creati immuni dal male perché non potevano peccare.

Il che non avrebbe aiutato i ragazzi se gli Anziani avessero scoperto che i tre cani erano spariti.

I cani potevano essere immuni dalla cattiveria ma i ragazzi no. Le cicatrici che portavano sulla schiena ne erano testimonianza.

Il problema era che non si erano nemmeno accorti della mancanza dei cani finché non erano tornati indietro. Cappy pensava che li avesse Affi. Affi pensava che li avesse Ope. Ope non ci aveva neanche pensato e nessuno di loro sapeva dove si trovassero.

— Scommetto che sono tornati al gregge — aveva ammesso Cappy alla fine, dopo che avevano trascorso un’intera serata a negare ciò che era avvenuto. — Ci scommetto.

— Non dovevamo portarli — disse Ope. — Non dovevamo neanche venire e di certo non dovevamo portare i cani. Papà ci frusterà a morte.

— Be’, non è che andremo a dire a papà esattamente quello che è successo — disse Cappy. — Posso essere colpevole ma non stupido.

— Tutti sono colpevoli — annunciò Affi. — Ognuno di noi ha il diavolo dentro di sé. Soprattutto le donne. Non siamo più malvagi di qualsiasi altro. Specialmente se li riportiamo indietro.

Ora stavano distesi dietro una lunga cresta di pietra spazzata dal vento al confine nord delle terre desolate, osservando le pecore che si muovevano nel pascolo sotto di loro. C’erano tre greggi ciascuno dei quali era sorvegliato da tre o quattro donne, ognuna munita di un corno appeso al collo per inviare dei segnali acustici. Le greggi erano serrate come il posto del dovere di una vergine. I cani potevano trovarsi proprio in mezzo alle pecore, ma da quella posizione era impossibile vederli. Tutto quello che riuscivano a vedere dal loro punto di osservazione erano degli ammassi di pelo bianco in movimento e le figure scure delle guardiane con gli abiti lunghi sino ai piedi e i cappucci calati in testa che nascondevano i loro volti. Dovevano essere le donne-demonio. Potevano anche essere i loro prigionieri, uomini maledetti costretti a diventare servi del demonio per sempre. Se per caso capitava di incontrarne qualcuno non restava molto da fare che ucciderlo. Le donne-demonio, tuttavia, le si poteva catturare e addomesticare dopo un poco. Scacciare il diavolo con punizioni è dovere, come dicevano gli Anziani.

Un movimento verso ovest, verso il campo fortificato, attirò l’attenzione dei tre ragazzi. Videro una donna che si dirigeva verso le greggi trascinandosi dietro un mulo. Non c’erano dubbi che fosse una donna. I capelli le scendevano sino a metà della schiena, scoperti, e una gonna leggermente chiara mostrava le sue forme senza alcuna decenza. Le donne oneste non fanno nulla che permetta a un uomo di eccitarsi e sicuramente non lo fanno di proposito. Le donne oneste si nascondono, si rasano il capo, camminando incurvate. Ma quella no. Si fermò presso il gregge che si trovava più ad ovest e parlò per qualche tempo con uno dei pastori poi si diresse a est per fermarsi presso ciascuno degli altri greggi prima di condurre il suo animale da carico verso nord, est.

— Santo Padre! — sospirò Cappy. — Non vorreste punire quella svergognata?

— Faresti meglio a tenerla nascosta — sussurrò Ope. — Papà la porterebbe nella Casa delle Mogli prima ancora che tu abbia tirato fuori l’uccello.

— Non credo proprio — ribatté Cappy — ce l’ho già duro solo a guardarla.

— C’è della malvagità che emerge dentro di te — commentò Affi, aggiungendo speranzoso — pensi che tornerà indietro?

— Probablimente; penso che se è andata in giro, sta cercando qualcosa. Probabilmente lo farà domani. O il giorno dopo. O forse tra diversi giorni. Dovremmo spostarci di qui, verso di lei.

Ope si mosse a disagio. — Dovremmo tenerla nascosta.

— Be’, sicuro — convenne Cappy a fior di labbra — magari sono malvagio ma non stupido.