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Stavia sentiva di essere spiata. Era come una sensazione di prurito, fastidiosa. Desiderava volgersi e controllare la cresta rocciosa a sud della sua posizione per vedere chi poteva spiarla da là. Tuttavia, se lo avesse fatto, particolarmente se si fosse servita del binocolo — che doveva essere usato solo per le esplorazioni e il cielo aiutasse la donna che ne rompeva uno! — chiunque la spiasse avrebbe saputo che lei lo aveva scoperto. Meglio far finta di non essersene avveduta, esplorare una zona più distante, fare un giro a nord e rientrare al campo prima di sera. Procedette con quel proposito, tenendo gli occhi sul terreno, fermandosi qui e là per raccogliere cose che le sembravano degne di essere catalogate o totalmente sconosciute; c’era una particolare erba che i pastori avevano raccomandato come possibile insetticida e un’altra che le pecore malate sembravano cercare. Forse era in grado di distruggere i vermi? Ne raccolse diversi campioni con molta terra, avvolgendo l’intera pianta con carta oleata per non disperdere l’umidità. Le avrebbe trapiantate in un vaso quando fosse tornata al campo e avrebbe inviato i campioni con un carro all’ufficiale botanico di Emmaburg, se ce n’era uno. Se non fosse stato possibile avrebbero potuto essere portati a Marthatown.
Morgot le aveva detto di stare attenta e cercare qualcosa chiamata “costimia”. Foglie triangolari, bocciolo giallo a cinque petali, rampicante, un rimedio eccellente per le congestioni polmonari. Era anche, da quello che sino a questo momento era stata capace di scoprire, invisibile e forse inesistente; o forse sbocciava all’inizio di primavera o in tardo autunno quando non c’era nessuno in giro.
Sentiva ancora gli occhi su di sé. Risolutamente, senza guardarsi alle spalle, si diresse a nord. Lontano da loro, chiunque fossero. Aveva percorso circa un chilometro e mezzo quando cessò di avvertire quel pizzicore sulla pelle. Si volse allora con aria indifferente, controllando l’orizzonte. Non c’era nulla. Si nascose dietro una macchia di arbusti e puntò il binocolo. Niente, nessun movimento. Avrebbe potuto nascondersi un esercito dietro quei pinnacoli, completamente inosservato. Canyon, torri, massi che il vento aveva plasmato in forme fantastiche. Ripose il binocolo e tornò al mulo.
Per quel giorno aveva fatto abbastanza. Sarebbe tornata al campo e avrebbe confermato l’opinione della direttrice che qualcuno… anzi che più di una persona era in osservazione.