121713.fb2 Cronache del dopoguerra - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 9

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Sebbene ogni allieva nel Paese delle Donne imparasse Ifigenia a Troia, la tragedia veniva rappresentata in realtà solo dalle donne del Concilio di ogni città. Visto che faceva parte del Concilio, Stavia salì sulla scena del teatro d’inverno al centro di Marthatown con una mezza dozzina di altre compagne-attrici del Concilio, per la prima prova generale della produzione di quell’anno. Le sere erano ancora fredde per provare all’esterno nel teatro d’estate, così loro tutte andavano nell’ampia stanza dal basso soffitto che era stata predisposta per essere riscaldata solo dalla presenza dei loro corpi. Visto che erano presenti solo il cast e le maestranze di scena, non c’era abbastanza gente per rialzare sufficientemente la temperatura. Stavia rabbrividiva sotto il vestito.

Avevano provato l’entrata in scena di Cassandra in tre modi differenti nessuno dei quali era riuscito a soddisfare la regista.

— Cassandra entra da sinistra — disse la regista stancamente. Era un’anziana componente del Concilio, ma poco avvezza al lavoro di regia, che non aveva ancora imparato a coordinare.

CASSANDRA: Madre! Andromaca! Sono venuta per dirvi addio.

ECUBA: Cassandra? Tu? Ancora qui? Oh, figliola, sono così stanca di addii… di saluti prima di andare nel mondo dei morti. Lunghi e tristi addii senza alcuna speranza in vista. Non c’è sonno che possa guarire da questi addii. Sei qui e io pensavo che fossi già andata via.

CASSANDRA: Altri sono partiti, ma Agamennone rimane. Dice di aver avuto dei problemi con le vele, sono rimaste su queste coste così a lungo che son piene di buchi.

ANDROMACA: Qualsiasi moglie avrebbe potuto dirglielo. Le spiagge attirano la muffa come spugne.

ECUBA: Una tale difficoltà che viene a intralciare i piani di un tiranno.

IFIGENIA: La forza, a volte, viene da direzioni inaspettate, forse più spesso da quelle imbarazzanti.

ACHILLE: È Polissena?

IFIGENIA: È Cassandra, o grande Achille. Guarda da vicino. Lei è ancora viva.

CASSANDRA: Spettri. Chi sono questi spettri?

ANDROMACA: Riesci a vederli anche tu?

CASSANDRA: È Achille questo? E il bambino… Andromaca, è tuo figlio?

ANDROMACA: È mio figlio. Odisseo l’ha ucciso.

CASSANDRA: (Piangendo) Ahimé. Questo è il destino dei figli dei guerrieri…