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— Starò attento — disse Little Tib, nel tono che aveva imparato a scuola.
— Ora io andrò avanti e preparerò il tuo ingresso. Quando sentirai il grosso gong battere tre colpi vieni fuori» Il tuo amico sarà li in attesa di portarti sul palco.
Little Tib sentì la portiera dell’autobus aprirsi e richiudersi. — Dov’è Nitty? — chiese.
La voce profonda di Indra (una voce che a lui parve dura e secca) disse: — Sta dando una mano.
— Non mi va di stare qui da solo.
— Non sei solo — disse Indra. — Ci sono io con te.
— Va bene.
— Ti è piaciuta la storia di Krishna e di Indra? Te ne racconterò un’altra. Una volta, in un villaggio non molto lontano da qui…
— Tu non sei di queste parti, vero? — chiese Little Tib. — Lo sento dalla parlata. Qui tutti parlano come Nitty e Mr. Parker, salvo il Dr. Prithivi che viene dall’India. Posso toccare la tua faccia?
— No, io non sono di qui — disse Indra. — Vengo da Niagara. Sai che cos’è?
— No — disse Little Tib.
— È la capitale di questa nazione… la sede del governo. Qua, tocca pure la mia faccia.
Little Tib allungò le mani. Ma il volto di Indra era legno, liscio e freddo come quello del flauto. — Tu non hai faccia — disse.
— Questo è perché indosso la maschera di Indra. Una volta, in un villaggio non molto lontano da qui, c’erano moltissime donne le quali volevano fare qualcosa di buono per il mondo intero. Così offrirono i loro corpi per certi esperimenti. Sai che cos’è un esperimento?
— No — disse Little Tib.
— I biologi presero piccole particelle dai corpi di queste donne… particelle che più tardi sarebbero diventate ragazze e ragazzi. E operarono nell’interno di queste particelle per fare dei cambiamenti.
— Che genere di cambiamenti? — chiese Little Tib.
— Cose che avrebbero fatto diventare i ragazzi e le ragazze più intelligenti, più forti e più sani… cambiamenti di questo tipo. Ora devi sapere che queste brave donne erano quasi tutte insegnanti in una scuola, o mogli di insegnanti.
— Capisco — disse Little Tib. Fuori la gente stava cantando.
— Dunque, quando queste ragazze e questi ragazzi furono nati, i biologi decisero di aver bisogno di altri bambini da studiare… bambini che fossero stati migliorati, cosicché potessero paragonarli a quelli che lo erano stati.
— Devono essere stati molti, questi bambini — azzardò Little Tib.
— I biologi offrirono denaro alla gente che avrebbe portato i suoi figli per lasciarli studiare, e molte furono le persone che io fecero: contadini, allevatori, gente del posto, e alcuni anche dalle città vicine. — Indra fece una pausa. Little Tib pensò che profumasse d’acqua di colonia, ma insieme anche d’olio e di ferro. Era ormai convinto che la storia fosse tutta lì quando Indra ricominciò a parlare:
— Tutto andò liscio, finché quei bambini e quelle bambine ebbero sei anni. Poi, al centro (gli esperimenti venivano fatti al centro medico di Houston) strane cose cominciarono a succedere. Cose pericolose; cose che nessuno riusciva a spiegare. — Indra tacque, come se aspettasse che lui chiedesse quali fossero state queste cose inesplicabili; ma Little Tib non disse nulla.
Infine Indra continuò: — Nei corridoi e nelle stanze adibite alla terapia furono viste persone e animali (talvolta anche dei mostri) che nessuno aveva visto entrare, e che neppure furono visti uscire. Animali da esperimento vennero liberati… apparentemente senza che le loro gabbie fossero state aperte. Parecchi mobili furono modificati, e in numerose occasioni grandi quantità di cibo di provenienza ignota furono trovate nelle sale di riposo.
«Quando fu chiaro che questi non erano casi isolati, bensì parti di un disegno predeterminato, furono codificati e introdotti in un computer… insieme a tutti gli altri eventi registrati nelle schede del centro medico. Fu subito evidente che essi coincidevano con gli esami periodici eseguiti sui bambini geneticamente migliorati.
— Io non sono uno di quelli — disse Little Tib.
— I bambini furono esaminati con cura. Migliaia di ore lavorative vennero spese per scoprire in loro abilità paranormali. Non ne fu trovata nessuna. Si decise di portare al centro soltanto metà del gruppo ogni volta. Sono certo che tu capisci il principio che c’era dietro ciò: se le attività paranormali si fossero verificate mentre c’era una delle due metà, essa poteva venire ancora dimezzata restringendo con questo metodo il numero dei soggetti sospettati. Ma non funzionò. I fenomeni accadevano durante la presenza di ambedue i gruppi.
— Ho capito.
La porta dell’autobus si aprì, lasciando entrare l’aria fresca della sera. La voce di Nitty disse: — Siete pronti voi due? Manca poco al momento del vostro ingresso in scena.
— Siamo pronti — disse Indra, e quando la porta fu richiusa continuò: — La nostra agenzia fu dunque sicura che, se i fenomeni accadevano con entrambi i gruppi, vi erano coinvolti due o più individui. Poi uno dei biologi che avevano iniziato l’esperimento (in quel momento, come capirai, il progetto era passato nelle nostre mani) durante una conversazione casuale con uno dei nostri agenti disse che i miglioramenti genetici da loro effettuati potevano anche accadere spontaneamente. Vorrei che tu facessi attenzione, adesso: è importante.
— Sto ascoltando — annuì doverosamente Little Tib.
— Alcuni di noi erano molto preoccupati di questo. Noi… ti sono familiari le unità per le elaborazioni dei dati, quelle che provvedono all’identificazione e si occupano degli assegni dell’assistenza sociale per i disoccupati?
— Uno ci guarda dentro, e quella può dirti chi sei — rispose lui.
— Sì. L’unità contiene un sistema per l’identificazione dei fuggiaschi. Ci aggiungemmo un nuovo apparato, che speravamo fosse sensibile ai soggetti potenzialmente paranormali. I biologi avevano riferito che un individuo paranormale poteva possedere certe singolari caratteristiche retiniche dal momento che costoro, notoriamente, riuscivano a vedere fenomeni tipo le auree di Kirlian, invisbili agli occhi normali. Alla banca centrale dei dati fu conferita la capacità d’individuare simili caratteristiche tramite i suoi terminali dislocati ovunque.
— Lo avrebbe guardato negli occhi e avrebbe saputo chi era — disse Little Tib. E dopo un momento: — Avreste dovuto fare così con quei bambini e quelle bambine.
— Lo facemmo — disse Indra. — Non fu individuata nessuna anormalità, ma il fenomeno continuava a verificarsi. — La sua voce si fece più profonda e solenne che mai. — Riferimmo questo al Presidente. Lui ne fu molto preoccupato, sapendo che nelle attuali instabili condizioni sociali la comparsa di un simile individuo può essere la molla che fa scattare gravi disordini interni. Fu deciso di mettere fine all’esperimento.
— Di dimenticarlo, e basta? — chiese Little Tib.
— Il materiale dell’esperimento doveva essere sacrificato per prevenire la continuazione dei fenomeni e le possibili conseguenze a livello di massa.
— Non capisco.
— Ci fu l’ordine di rimandare ai biologi i cervelli e i midolli spinali dei bambini per farli esaminare.
— Oh, conosco già questa storia — disse Little Tib. — Ma un angelo avvertì Giuseppe e Maria, ed essi portarono il bambino Gesù nella terra d’Egitto in groppa a un somarello.
— No — disse Indra, — quella è un’altra storia. All’esperimento fu così messo termine, e i fenomeni cessarono. Ma poche settimane più tardi scattò l’allarme automatico istallato nella banca centrale dei dati. Era stato identificato un individuo paranormale, a circa cinquecento chilometri dalla località dell’esperimento. Molti agenti furono inviati a fermarlo, ma non lo si poté rintracciare. Fu a questo punto che capimmo d’aver fatto un grave errore. Avevamo usato il metodo per l’identificazione e la cattura dei criminali già servito in altri casi: la distruzione delle due retine. Questo significava che il soggetto non avrebbe potuto essere identificato una seconda volta.
— Capisco — disse Little Tib.
— Questo metodo s’era dimostrato abbastanza valido contro i delinquenti: il soggetto poteva essere identificato con altri sistemi, mentre la risultante cecità gli impediva la fuga e un’efficace resistenza. Naturalmente il motivo per cui lo si era adottato stava nel fatto che poteva esser messo in opera senza sostanziali modifiche meccaniche nei terminali periferici: un breve supervoltaggio alle luci al sodio normalmente usate per fotografare la retina era tutto ciò che occorreva.
«Stavolta, però, il sistema sembrava aver lavorato contro di noi. Quando gli agenti arrivarono sul posto il soggetto era scomparso. Non aveva emesso lamenti, né grida, né proteste. I tecnici addetti all’apparecchiatura del terminal non sapevano neppure cos’era successo. Fu tuttavia possibile esaminare le registrazioni di quelli che avevano preceduto e seguito la persona che era stata esaminata e accecata dall’apparecchio. Sai cosa scoprimmo?
Little Tib sapeva ormai che avevano scoperto che era lui, ma rispose: — No.
— Scoprimmo che si trattava di uno dei bambini geneticamente alterati dall’esperimento. — Indra sorrise. Little Tib non poté vedere il suo sorriso, ma lo sentì ugualmente. — Non lo trovi strano? Uno dei bambini frutto dell’esperimento.
— Credevo che fossero tutti morti.
— Anche noi lo credevamo, finché non capimmo cos’era successo. Ma vedi, i bambini sacrificati erano quelli che avevano subito ie modifiche genetiche prima della nascita. Quelli del gruppo di controllo non erano morti e lui era uno di loro.