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— Fortuna che non piove — commentò Martin.
— Oh, pioverà. Aspetta solo un po’.
— Ancora birra! — ululò Rael.
Martin gliene passò un’altra senza neppure guardare.
— Io porto il mio pedone in b6 — disse Grend.
— Ma scherzi?
— No. Poi tu mi mangi il pedone col tuo pedone c7, vero?
— Infatti…
— Martin allungò la mano e fece proprio quella mossa.
— Bene. Adesso io porto il cavallo in d5.
Martin lo mangiò col pedone.
Grend spostò la torre in e1.
— Scacco — annunciò.
— Sì. È proprio la mossa da fare — osservò Martin.
Grend fece una risatina.
— Vincerò ancora una volta questa partita — disse.
— Non mi è difficile crederlo.
— Ancora birra? — disse Rael a bassa voce.
— Certo.
Mentre Martin gli passava un’altra lattina, vide che il grifone si appoggiava adesso contro il tronco dell’albero.
Dopo diversi minuti, Martin spostò il proprio re in f8.
— Sì, avevo immaginato che l’avresti fatto — disse Grend. — Sai una cosa?
— Cosa?
— Tu giochi proprio come un unicorno.
— Uhm.
Grend spostò la propria torre in a3.
Più tardi, mentre la pioggia cadeva lieve attorno a loro e Grend lo batteva nuovamente, Martin si rese conto che c’era stato un prolungato periodo di silenzio. Gettò un’occhiata verso il grifone.
Rael si era rintanato la testa sotto l’ala sinistra e, in bilico su una gamba sola, si era appoggiato all’albero e dormiva.
— Te l’avevo detto che non avrebbe dato fastidio — osservò Grend.
Due partite dopo la birra era finita, le ombre si stavano allungando e Rael si stava risvegliando.
— Ci rivediamo il mese prossimo?
— Sì.
— Hai portato del gesso per calchi?
— Sì, l’ho qui.
— Molto bene, allora. Conosco un bel posto piuttosto lontano da qui. Non vorrai che la gente venga a frugare da queste parti, no? Adesso andiamo a farti guadagnare un po’ di soldi.
— Per comperare la birra? — chiese Rael, sbirciando da sotto l’ala.
— Il mese prossimo — disse Grend.
— Salite in groppa?
— Non credo che riusciresti a portarci tutti e due — disse Grend, — e anche se ce la facessi, non sarei sicuro di volerlo fare proprio adesso.
— Arrivederci, allora — gridò Rael con voce stridula e balzò in aria, andando a sbattere contro rami e tronchi d’albero prima di trovare il passaggio tra il fogliame e svanire alla vista.
— Quello sì che è un tipo in gamba e simpatico — disse Grend. — Vede tutto e non si dimentica mai nulla. Sa sempre come vanno le cose… nei boschi, nell’aria… perfino in acqua. Ed è anche generoso, quando ha qualcosa.
— Mmmm — osservò Martin.
— Mettiamoci in marcia — disse Grend.
— Pedone in b6? Davvero? — chiese Tlingel. — D’accordo. Vuol dire che il mio pedone d’alfiere te lo mangia.
Gli occhi di Tlingel si restrinsero quando Martin spostò il proprio cavallo in d5.
— Se non altro questa è una partita interessante — osservò l’unicorno. — Ti mangio il cavallo col pedone.
Martin spostò la torre.
— Scacco.
— Sì, infatti. La prossima mossa richiede almeno tre boccali di birra. Comincia a portarmi il primo, per favore.