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— Forse ne hai trovata una — disse lei, e sorrise. — Almeno, voglio imparare a conoscerti meglio, considerando tutto lo sforzo e l’impegno che ci hai messo.
— Non è stato un grande sforzo. A te sembra una cosa a lungo termine, ma per me non lo è stata. Ti ho tenuta sulle ginocchia appena sei mesi fa.
— Quanto dura la tua licenza? — chiese lei.
— Due mesi.
— Ti piacerebbe venire a stare per un po’ con noi? In casa nostra c’è posto.
— A tuo marito non dispiacerà?
— Né a mio marito né a mia moglie. Eccoli seduti laggiù: fanno finta di non vederci. — Ian guardò, e incontrò lo sguardo di una donna sulla trentina. Era seduta di fronte a un uomo che aveva l’età di Ian, e che si voltò a guardarlo con un certo sospetto ma senza ostilità. La donna sorrideva; l’uomo si riservava il giudizio.
— Radiant aveva una moglie. Be’, i tempi cambiano.
— Quelle due con le gonne rosse sono della polizia — stava dicendo Radiant. — E anche l’uomo vicino al muro, e l’altro in fondo al bar.
— Ne avevo riconosciuti due — disse Ian. Quando lei lo guardò sorpresa, soggiunse: — I poliziotti hanno sempre quella certa aria. È una delle cose che non cambiano mai.
— Hai incominciato molto tempo fa, non è vero? Scommetto che hai tante storie interessanti da raccontare.
Ian rifletté e annui. — Sì, qualcuna. Credo.
— Dovrei dire a quelli della polizia che possono andarsene. Spero che non ti sia offeso se li avevamo chiamati.
— No, naturalmente.
— Glielo dirò, e poi potremo andare. Oh, e penso che dovrei chiamare i bambini e avvertirli che presto arriveremo a casa. — Lei rise, e gli sfiorò la mano. — Hai visto quante cose possono succedere in sei mesi? Io ho tre figli, e Gillian ne ha due.
Ian alzò la testa, interessato.
— E qualcuna è una bambina?