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Un grosso "bum" è avvenuto su Venere oggi. Astronomi che hanno visto il patapanf dicono che è stato causato da un'esplosione atomica nell'atmosfera del pianeta. Nel frattempo, si fanno dei tentativi per raggiungere la squadra dei tecnici terrestri al lavoro su Venere. Finora nessuna notizia. Si teme che siano morti.
Walton ridacchiò. "Si teme che siano morti", davvero! Ormai Lang e la sua squadra, e anche la missione di soccorso, erano morti sotto fiumane di formaldeide radioattiva, e Venere era diventato un inferno fiammeggiante dieci volte meno abitabile di quanto non fosse stato prima.
Percy aveva camuffato in maniera superba la notizia. Per prima cosa, aveva accuratamente evitato di collegare Lang a Poppy, sotto qualsiasi forma o aspetto. Era già una caratteristica notevole. Sarebbe stato assurdo identificare Poppy, di fronte all'opinione pubblica, con disastri o fiaschi di qualsiasi tipo.
Inoltre, il lieve risalto dato al pezzo suggeriva l'idea che si fosse trattato di un fenomeno naturale, un fenomeno che aveva fatto "saltare" Venere senza che i terrestri avessero alcuna responsabilità dell'accaduto. Ottimo, ottimo lavoro.
Walton si sentiva allegro. Dormì profondamente, sapendo che la coscienza pubblica veniva opportunamente modellata.
Alle nove del mattino dopo, quando arrivò in ufficio, quelli del sondaggio di opinione avevano preparato un rapporto, che risaliva a qualche ora prima, nel quale si notava un mutamento della pubblica opinione, con uno spostamento del 10 per cento in favore di Poppy. I dati, essendo riferiti alle primissime ore della mattinata, erano già abbastanza indicativi. Alle dieci uscì il Citizen in edizione straordinaria che annunciava come le prospettive per un'occupazione pacifica di Nuova Terra apparissero eccellenti. L'editoriale lodava ampiamente Walton. La pagina delle lettere al direttore, lettere accuratamente fabbricate da Lee Percy, mostrava un evidentissimo mutamento di opinione.
La corrente continuò a seguire il suo corso, ed era un corso contagioso. Alle undici, quando Walton lasciò il Cullen Building e prese un jetcottero per raggiungere il palazzo delle Nazioni Unite, l'opinione pubblica si era rivolta quasi unanimemente in favore di Poppy.
— Hanno cominciato presto — disse Ludwig. — La riunione è in corso dalle dieci.
— Come vanno le cose?
— Sono perplesso, Roy. Un paio di testardi duri a morire stanno chiedendo la sua testa, ma lei sta ricevendo aiuto da quartieri inaspettati. Il vecchio Mogens Snorreson della Danimarca si è alzato, improvvisamente, e ha detto che era necessario, per la salvezza dell'umanità, che noi le dessimo l'incarico permanente di direttore di Poppy,
— Snorreson? Ma non era quello che mi voleva addirittura processare per tradimento?
Ludwig annuì.
— È proprio quello che voglio dire. Il clima sta cambiando, sta definitivamente cambiando. Lei è sulla cresta dell'onda, Roy. Da come stanno adesso le cose, lei potrebbe anche ritrovarsi con un incarico a vita.
Entrarono nella gigantesca sala dell'Assemblea. Sulla piattaforma, un uomo dalla faccia nera e dai denti candidi stava parlando animatamente.
— Chi è quello? — mormorò Walton.
— Malcolm Nbono, il delegato del Ghana. La considera una specie di santo dei nostri giorni.
Walton sedette in un posto, e disse: — Ascoltiamo da qui, prima di scendere. Voglio riprendere fiato.
Il giovane delegato del Ghana stava dicendo: — …i momenti di crisi sono comuni nella storia dell'umanità. Molti anni fa, quando il mio popolo è uscito dallo stato coloniale e ha conquistato l'indipendenza, abbiamo appreso che i negoziati lunghi e faticosi e le conferenze di pace sono infinitamente più efficaci degli attacchi frontali e dei metodi violenti. A mio avviso, Roy Walton è un grande, immenso profeta di questa nobile filosofia. Uomo di nobili sentimenti, di profonde virtù morali, egli si erge nella storia del nostro tempo con il manto dei profeti e dei santi, e ci guida con la sua saggezza sulla strada del benessere e della vera giustizia. Per questo chiedo la sua elezione a direttore del Piano per il Controllo della Popolazione.
Un uomo enorme e barbuto che si trovava a destra di Nbono gridò: — Bravo! — a questo punto, e aggiunse numerosi robusti rafforzativi in scandinavo.
— Quello è il buon vecchio Mogens. Il danese è davvero dalla sua parte, stamattina!
— Deve aver assistito ai caleidovortici, ieri sera — mormorò Walton.
Il delegato del Ghana concluse, in tono spezzato e commosso, lodando ulteriormente Walton. Gli occhi di Walton si inumidirono lievemente; non si era mai reso conto di essere un santo. Nbono concluse con un'ultima lode, e sedette.
— Va bene — disse Walton. — Scendiamo.
Fecero un ingresso trionfale. Ludwig prese posto dietro l'insegna luminosa che diceva "Stati Uniti", e Walton sedette nel posto libero, alla destra di Ludwig. Si notò un improvviso mormorio di interesse, e qualche breve applauso venne dal settore del pubblico, subito soffocato dai commessi.
Il segretario generale presiedeva l'assemblea… era Lars Magnusson, svedese.
— Vedo che il signor Walton di Poppy è già arrivato — commentò. — Con una risoluzione approvata ieri all'unanimità, abbiamo invitato il signor Walton, questa mattina, a presentarsi a noi con un breve discorso. Signor Walton, desidera parlare, ora?
— Grazie infinite — disse Walton. Si alzò.
I delegati lo fissavano con grande interesse… e, dietro di loro, nascoste dalle luci vivide delle telecamere, avvertiva la presenza invisibile di migliaia e migliaia di persone, una moltitudine di spettatori che assistevano dalle gallerie amplissime a quel momento cruciale.
Spettatori che avevano assistito anche ai caleidovortici di Percy, la sera prima, evidentemente. Una travolgente marea di applausi sommerse Walton. "È troppo facile" pensò. "Quel programma di caleidovortici sembra che abbia ipnotizzato tutti!"
Si inumidì le labbra.
— Signor Segretario Generale, membri dell'Assemblea, amici: vi sono molto grato per questa opportunità di presentarmi a voi per parlare a mio favore. So che state per scegliere un successore permanente al compianto signor FitzMaugham, e che questa decisione avverrà oggi stesso. Mi offro come candidato.
Aveva progettato un lungo discorso obiettivo, logico, ricco di sottigliezze stilistiche e verbali, per convincerli, ma gli avvenimenti della mattina l'avevano convinto dell'inutilità di una cosa del genere. I caleidovortici avevano lavorato per lui.
— Le mie referenze per il posto che si deve attribuire dovrebbero essere evidenti a tutti. Ho lavorato con il compianto direttore FitzMaugham nei giorni in cui Poppy è nata e si è sviluppata. Dopo la sua morte ho preso il suo posto e negli otto giorni intercorsi tra il delitto e oggi ho fatto proseguire con successo le operazioni del Piano.
"Ci sono inoltre delle circostanze speciali che impongono tassativamente la mia presenza nella posizione da me occupata fino a oggi. Forse siete al corrente dell'insuccesso del nostro esperimento di 'terraforming'… la distruzione del nostro avamposto su Venere, e il danno permanente arrecato al pianeta. Il fallimento di questo progetto rende imperativo il raggiungimento delle stelle lontane, per risolvere l'attuale crisi di sovrappopolazione". Tirò un profondo sospiro.
— Tra quattro ore esatte — disse — Il rappresentante di una razza straniera giungerà sulla Terra per conferire con il direttore di Poppy. Non è il caso che sottolinei con troppa insistenza l'opportunità di mantenere una continuità di pensiero e di azioni nel nostro Piano. Francamente, è essenziale che sia "io" l'uomo che tratterà con lo straniero. Chiedo il vostro appoggio e la vostra approvazione. Grazie.
Si rimise a sedere. Ludwig lo fissava a occhi aperti, spaventato.
— Roy! Ma che razza di discorso è stato il suo? Non può semplicemente "chiedere" il posto! Doveva dare qualche motivo! Doveva…
— Zitto — disse Walton. — Non si preoccupi. Ha visto i caleidovortici, ieri sera?
— Io? Naturalmente no!
Walton sorrise.
— Loro sì — disse, indicando gli altri delegati. — Io non sono affatto preoccupato.