125960.fb2 Questa ? la strada - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 11

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Passò più di un’ora prima che, secondo il giudizio di Leaf, Shadow fosse in grado di proseguire. L’autostrada ora saliva in modo graduale, senza strappi improvvisi, ma ciò metteva a dura prova la loro resistenza.

Quando il calore del giorno cominciava a diminuire raggiunsero la cresta e fecero un’altra sosta in un punto da cui potevano vedere un tratto di strada che si snodava tortuosa in una verde e amena vallata. Molto più in basso c’erano i Cacciatori, che si erano fermati presso un torrente di apprezzabili dimensioni.

— Fumo — disse Shadow. — Lo senti?

— I fuochi da campo laggiù, penso.

— Non credo che abbiano acceso dei fuochi. Non ne vedo.

— I Compagni degli Alberi, allora.

— Deve essere un fuoco molto grande.

— Non ha importanza — disse Leaf. — Sei pronta a continuare?

— Sento un suono…

Una voce alle loro spalle disse: — E così tutto finisce nel solito modo, nella follia e nella morte, e il Tutto-che-è-Uno diventa sempre più potente.

Leaf saltò in piedi, facendo un giro su se stesso. Udì una risata sul fianco della collina e vide dei movimenti nel sottobosco; dopo un momento riuscì a distinguere una figura fioca, vagamente delineata, e capì che un Invisibile stava venendo verso di loro; quello stesso, senza dubbio, che aveva viaggiato con loro da Theptis.

— Che cosa vuoi? — chiese Leaf.

— Volere? Volere? Io non voglio nulla. Sono solo di passaggio. — L’Invisibile indicò dietro le spalle. — Potete vedere tutto dalla cima della collina. Il vostro grosso amico ha dato inizio ad una furiosa lotta, e ne ha uccisi molti, ma i dardi, i dardi… — L’Invisibile rise. — Stava morendo, ma anche così non voleva che si prendessero il suo carro. Che uomo testardo. Che uomo sciocco. Be’, buon viaggio ad entrambi.

— Non andartene! — gridò Leaf. Ma i contorni dell’Invisibile stavano svanendo. Rimase solo la risata, poi anche quella scomparve. Leaf lanciò disperate domande al vuoto e, non ottenendo risposta, si voltò e corse su per la collina aggrappandosi ai folti cespugli. In dieci minuti raggiunse la sommità e rimase lì ansante, a guardare verso la valle, verso quel tratto di strada che avevano appena percorso. Da lì vedeva tutto: il villaggio dei Compagni degli Alberi annidato nella foresta, l’autostrada, le capanne ai lati della strada, il muro, lo spiazzo al di là del muro. E il carro. Il tetto non c’era più e le fiancate erano crollate verso l’esterno. Grosse lingue di fuoco saettavano verso l’alto, e una densa nuvola di fumo nero stagnava nell’aria. Leaf rimase a lungo a guardare la pira di Crown prima di tornare da Shadow.

Discesero verso il luogo in cui erano accampati i Cacciatori delle Nevi. Rompendo un lungo silenzio, Shadow disse: — Ci deve essere stato un tempo in cui il mondo era diverso, quando tutti erano della stessa razza e vivevano in pace. Un’età d’oro, tanto tempo fa. Come hanno potuto cambiare le cose, Leaf? Come siamo riusciti a fare tutto questo?

— Nulla è cambiato — disse Leaf, — tranne l’aspetto dei nostri corpi. Dentro siamo gli stessi. Un’età d’oro non è mai esistita.

— Una volta non c’erano i Denti.

— I Denti ci sono sempre stati, con questo o con un altro nome. La vera pace non è mai durata a lungo. Odio e cupidigia sono sempre esistiti.

— Ci credi veramente?

— Sì. Credo che il genere umano sia sempre il genere umano. Siamo tutti uguali, qualunque sia il nostro aspetto, e i cambiamenti che sono avvenuti sono insignificanti; ed il meglio che possiamo fare è di trovare sempre un po’ di felicità per noi stessi, anche se i tempi sono bui.

— Questi sono tempi peggiori di altri, Leaf.

— Forse.

— Questi sono tempi maledetti. La fine di tutte le cose si avvicina.

Leaf sorrise. — Lascia che venga. Questi sono i tempi che siamo stati destinati a vivere, senza chiedere il perché, e senza desiderarne altri più facili. li dolore finisce quando comincia l’accettazione. Questo è ciò che abbiamo ora. Prendiamone il meglio. Questa è la strada su cui viaggiamo. Giorno dopo giorno perdiamo ciò che non è mai stato nostro, giorno dopo giorno scivoliamo più vicini al Tutto-che-è-Uno, e nulla importa, Shadow, nulla tranne l’accettare quello che viene. Sì?

— Sì — disse lei. — Quanto dista il fiume Middle?

— Qualche giorno.

— E di lì fino ai tuoi parenti del Mare Interno?

— Non lo so — rispose lui. — Dista quanto deve distare. Sei molto stanca?

— Non quanto avrei creduto.

— Il campo dei Cacciatori non è lontano. Questa notte dormiremo bene.

— Crown — disse lei. — Sting.

— Che cosa?

— Anche loro dormono.

— Nel Tutto-che-è-Uno — disse Leaf. — Al di là di ogni dolore. Al di là di ogni male.

— E quel bel carro è una rovina fumante!

— Se almeno Crown l’avesse ceduto spontaneamente quando ormai era sicuro di morire! Ma allora non sarebbe stato Crown. Povero Crown. Povero folle Crown. — Ci fu un movimento davanti a loro. — Guarda. I Cacciatori ci hanno visti. Ecco Sky e Biade. — Leaf agitò la mano e gridò. Sky gli restituì il saluto, e anche Biade e qualcuno degli altri. — Possiamo dormire con voi, stanotte? — gridò Leaf. Sky rispose qualcosa, ma le sue parole furono portate lontano dal vento. Sembrava amichevole, pensò Leaf. Sembrava proprio un tono amichevole. — Vieni — disse, e lui e Shadow si affrettarono giù per il pendio.