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"Ci tocca! " Alis ci prende tutte e due sottobraccio.
"Ha ragione."
"Bene! Allora oggi pomeriggio "si studià a casa mia! "
Proprio in quel momento passa il prof Leone. "Brave, così mi piacete!"
Alis si gira "Gliele faccio diventare due studentesse modello!". Poi, di nuovo rivolta a noi due "Se solo sapesse su cosa prendete ripetizioni!".
Il pomeriggio da Alis: un mito! Si è fatta montare una lavagna in salotto.
"Allora, vi spiego... questo come vedete è..." disegna con tanto di gesso bianco, "il loro coso... Può essere più o meno grande... Quello di Dodo era così..." E fa una certa misura tenendo le due mani una di fronte all'altra. Clod non riesce a trattenersi.
"Te lo ricordi bene, eh!"
Alis sorride. "E chi se lo dimentica! Allora voi dovete essere gentili con il coso, non staccarglielo, morbide, accarezzare, su e giù senza spingere troppo in fondo... E senza tirare troppo verso di voi... Se no glielo staccate! "
Clod si lancia in una delle sue. "Sì... E me lo porto a casa! E chi sono "l'Enigmista?!'"
Proprio in quel momento entra la madre di Alis.
"Ragazze, io esco..." Poi vede la lavagna. "Ma... Alis!"
"Mamma, domani abbiamo educazione sessuale! Non vorrai mica che me ne torno con un'insufficienza, no?"
La madre guarda di nuovo la lavagna. "Bè... se è per lo studio!" Ed esce. E noi continuiamo la lezione. Alis è un'ottima prof e scopro cose che non avrei mai sospettato potessero accadere.
"Ma vi rendete conto che i nostri genitori avranno fatto tutto questo..."
"E anche di più magari! "
Mi immagino mamma con papà. Mi fa di uno strano. Poi io con Massi... e improvvisamente mi sembra di un naturale. Aiuto. Si avvicina il momento. Che cosa accadrà?
Torno a casa. "Io sono tornata!"
Mamma, papà, Ale, ci sono tutti. Vado in bagno, chiudo a chiave e mi spoglio. Apro l'acqua della vasca, ci metto dentro i sali che Io comprato. Mi infilo l'accappatoio e vado in camera. Incontro mamma.
"Che hai?"
"Volevo fare un bagno. Tanto c'è tempo per la cena, no?"
"Sì." E mi sorride. Entro in camera e prendo il mio iPod e le due casse, torno in bagno. Chiudo la porta, lo accendo e lo collego. Ecco. E" caldissima l'acqua. Mi levo l'accappatoio e poi piano piano entro nella vasca. Scivolo lentamente giù. E un po'"mi brucia ma appena mi abituo è perfetta.
Inizia la musica. E" random. E capitata Alicia Keys. Mi piace un sacco. Lentamente mi lascio scivolare ancora più giù. La testa entra nell'acqua. E" calda. E bella. E rilassante. Il profumo leggero dei sali. Massi. Mi piacerebbe che tu fossi qui. E così, pensando a lui, quasi senza volerlo, mi accarezzo una gamba. Me lo immagino. Immagino che sia sua la mano. Sento il suo bacio, il suo profumo. Sposto la mano un po'"più su. La sua mano. E improvvisamente seguo le indicazioni di Alis. Sorrido mezza sott'acqua. Abbandonata. Non provo più solletico. Massi... Se tu fossi qui. Ora lo farei. Farei tutto. L'acqua calda è perfetta, abbandono la testa ancora più all'indietro e mi accarezzo, inarco la schiena, allargo un po'"le gambe. I piedi finiscono contro gli angoli della vasca, più in là non possono andare... Continuo leggera, delicata, morbida, Alis mi ha spiegato benissimo. Mi piace. E non me ne vergogno. Non me ne vergogno, ancora, così...
Tum tum tum. Bussano alla porta.
Mi tiro su.
"Chi è?" Provano ad aprire. E" chiusa. Per fortuna.
"Sono io, Ale! Ma quanto ti ci vuole, Caro?"
"Senti, ci sto io, va bene? Aspetti."
"Te la sfondo questa porta! "
Bum. Sento un calcio tirato, nella parte bassa della porta. Forte.
"Sì, sì... Vai di là."
Bum. Un altro. Mia sorella. Che palle. Mi tiro su del tutto. Mi lavo dalla schiuma, mi asciugo. Mi infilo il pigiama azzurro turchese. Apro il bagno ed esco tutta profumata, leggera. Mi sento pulita. Tranquilla. Rilassata.
"E finalmente..."
Ale si infila alle mie spalle. Non me la filo. Grazie Alis. Hai spiegato tutto benissimo. Sorrido. In qualche modo è stata la mia prima volta. Mi siedo sul divano. Ancora non è pronta la cena. Accendo la tivù. Giro sul 5. E" iniziato Amici. Ecco, vorrei essere una di loro ma non in gara, no. Se ne vanno via tutti, escono dallo studio, spingono fuori anche Maria e io sono lì, con il mio pigiama azzurro turchese e il microfono in mano. E canto benissimo. E sugli spalti c'è solo lui, Massi. Canto per te, Massi.
Prendo il telefonino e mi metto in piedi sul divano.
Iris.
E la canto a squarciagola.
"Caro! " Mi giro. E" mamma. "Ma che ti sei impazzita?"
Le sorrido "Ma è la mia canzone preferita!".
"Sì, ci manca solo che ti ritrovo a Sanremo... Vieni a tavola và, che è pronta la cena."
"Sì, mamma..." E le sorrido. E un po'"arrossisco. Un pensiero improvviso. Se solo potesse immaginare, se solo sapesse cosa è accaduto in bagno. E tutto quello che mi sta accadendo. Quanto sarebbe bello a volte non aver problemi e poter parlare di tutto, specialmente a una come lei. Mi siedo di fronte a mamma, apro il tovagliolo e le sorrido. "Uhm che profumino... sembra buono." Non dice niente e comincia a servirmi. Così abbasso gli occhi e abbandono ogni pensiero, tranne uno. Spesso, anche se siamo molto vicini, siamo lontani.
Sono andata a trovare nonna. E" un po'"di tempo che non andavo. Era come se mi sentissi in colpa. Come se fossi fuori posto con la mia felicità e il suo dolore. Oggi però all'uscita di scuola Massi non poteva. Ho pensato che dovevo. Per tutte le cose belle che mi hanno fatto vedere nonna Luci e nonno Tom. Una coppia bellissima.
"E questa cos'è?"
"Un albicocco. Ma i frutti sono ancora acerbi."
"Ma si chiama albicocco? Non lo avevo mai sentito."
Nonna sorride, cammina con le sue pantofole blu scuro nel rande terrazzo, si avvicina alle piante e sembra accarezzarle. E" cambiata. E" un po'"più silenziosa.
"Oggi è andata benissimo a scuola..."
"Ah sì? Racconta..."
Le dico dell'interrogazione, del tema, dei bei voti, di come stanno andando le cose in generale. Ogni tanto mi guarda, da un'occhiata a me e poi di nuovo ai suoi fiori. Annuisce mentre ascolta ma poi fa uno sguardo più attento, incrocia i miei occhi, li osserva, come se cercasse qualcosa di nuovo. Se ne deve essere accorta. Sono così felice... Le vorrei tanto raccontare di Massi ma non ci riesco, non ce la faccio proprio, mi è impossibile.