142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 111

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"Me le stampi, se ti riesce? Se no non fa niente... Non ti preoccupare."

Faccio un sospiro lungo e ritrovo il controllo. "Certo, nonna. Te la stampo di sicuro... Grazie. Mi avete fatto un bellissimo regalo."

E l'abbraccio.

Qualche giorno più in là!

"Ciao Caro!"

Mi abbraccia e mi da un bacio che mi toglie il respiro, che mi fa saltare il cuore in gola, che mi emoziona come la prima volta che ho incrociato il suo sguardo in quello specchio della libreria. Massi. Ha una maglietta blu ed è già un po'"abbronzato. Per essere quasi a metà giugno è uno spettacolo. Sa di mare. Sì, quel blu, il suo sorriso, i suoi occhi, la sua abbronzatura sa di mare... da amare. Una spiaggia di un'isola brulla, circondata da onde che si rompono sugli scogli, i suoi capelli e il suo sorriso e lui steso... che mi accoglie.

"Caro, a che stai pensando? Hai una faccia..."

"E che tra poco ho gli esami."

Mento. "Sul serio pensavi a questo? Sorridevi!"

Io alzo le spalle e faccio la dura.

"E certo, a me gli esami mi fanno ridere..."

E mi prende in braccio e mi solleva con leggerezza, mi fa volare da terra.

"Ehi... Aspetta! Mi fai cadere questi!"

"Che mi hai portato?"

"Le pizzette di Mondi."

"Uhm... buone... dopo però."

Me le sfila di mano, le poggia lì sul tavolo in cucina e poi mi trascina per il corridoio, il salotto, la sua stanza da letto.

"Ecco..." Mi lancia quasi sul letto e poi ci salta sopra e arriva a un passo da me, quasi mi scanso per non finirci sotto.

"Sei proprio pazzo, per poco non mi prendevi..."

"Ti voglio prendere ora..."

E lotta con la mia cintura, quasi famelico, me la apre frenetico. Gli fermo le mani.

"Massi, ma hai chiuso la porta?"

"No..." Sorride.

"E se arrivano i tuoi?"

"Impossibile. Sono al mare, li rivedo per fine luglio..."

"Sicuro?"

"Certo... E per questo che ti mangio sereno... Gnam!" E mi morde i jeans, tra le gambe, e quasi mi fa male.

"Ahi."

E continua a fare finta di essere un animale. "Sono il lupo... che pelle morbida che hai..." e mi apre i jeans e mi da un morso leggero e mi succhia la pelle, lì, sul bordo alto delle mutandine.

"Ahi! Mi mordi..."

"Sì, per mangiarti meglio! " E fa uno strano verso.

"Più che un lupo, sembri un porco..."

"Sì... che bello, sono una nuova specie, il lupo porcello..." E mi tira giù i pantaloni. Me li sfila levandomi le scarpe, i calzettoni, e rimango così, tra le sue braccia.

"C'è troppa luce..."

Si alza veloce con le mie gambe perse, abbassa le serrande. Penombra. "Così va meglio, vero?"

"Sì..." Sorrido.

"Vedo i tuoi denti bianchi, bellissimi... I tuoi occhi azzurri, intensi!"

Si spoglia, si leva tutto e si stende vicino a me. Ha solo le mutandine e se le sfila via veloce. Ora è nudo, completamente. Inizia ad accarezzarmi, la sua mano tra le mie gambe, persa, mentre mi abbraccio a lui, stretta, quasi mi aggrappo, mentre mi da piacere, sempre di più, di più, ancora e ancora.

"Voglio fare l'amore con te" mi sussurra all'orecchio.

Rimango in silenzio. Non so che dire. Ho voglia. Ho paura. Non saprei che fare. Mi ricordo Juno. Mi spavento. Forse è più facile prendere tempo.

"È ancora presto..." sperando che non si arrabbi. Rimane fermo. Poi a un tratto sorride.

"Hai ragione..."

E dolcemente mi prende la mano. La bacia all'interno del palmo e poi la poggia sulla sua pancia. Sento dei peli leggeri, i suoi addominali nascosti. Allora lentamente scendo giù, piano piano, delicatamente. Tra i peli più folti improvvisamente lo trovo. Lo prendo, lo stringo piano e inizio ad andare su e giù. Lo sento sospirare. Poi mette la sua mano sulla mia e la porta un po'"più su. Sorride. "Ecco, così... " Riprendo a muoverla su e giù. E lui quasi con le parole a tratti spezzate: "Così... Più... Più veloce...". E io continuo come ha detto lui, un po'"più veloce e ancora, sempre di più, più veloce. E improvvisamente quasi s'irrigidisce e poi tutto lui, nella mia mano, sopra, sulla sua pancia. E poi il suo sorriso, perso in un bacio più morbido, così, abbandonato sulle mie labbra. Pian piano, ora il suo cuore rallenta, sempre di più, un altro sospiro e un altro, più profondo. Rimaniamo abbracciati nella penombra, con questo nuovo profumo tra di noi, quel leggero piacere che sa come di pinoli, di resina, di erba fresca. Sì insomma... che sa d'amore.

Più tardi ci facciamo la doccia insieme, musica per tutta la casa, liberi e grandi.

"Tieni..." Mi passa un accappatoio fresco, profumato, di un rosa pallidissimo e io rimango così, persa nelle sue maniche lunghe e mi guardo allo specchio. Capelli bagnati, occhi felici. E poi all'improvviso compare lui e mi abbraccia.

"E" quello di mia mamma..."

"Non si arrabbierà vero?"

"Non lo saprà."

Chiudo gli occhi e mi abbandono nella sua stretta e poggio la testa indietro, sulla sua spalla e sento la sua guancia morbida, il suo profumo, la sua bocca dischiusa che mi bacia di sfuggita, che mi respira di lato, che mi fa sorridere. Apro gli occhi e lo guardo. I nostri sguardi in quello specchio, come allora, come la prima volta. Emozionata, in silenzio, continuo a fissarlo e le parole mi si bloccano sul limitare del mio cuore, appena uscite in punta di piedi, per non far rumore, timide vorrebbero urlare "ti amo". Ma non ce la faccio.

Poi sono di nuovo sul letto. Ho le gambe aperte. Accarezzo lentamente i suoi capelli ricci. Morbida, abbandonata, sento il suo muoversi, la sua lingua. Si affacciano di laggiù i suoi occhi divertiti, furbetti, lo vedo sorridere nascosto, mentre mi da piacere senza fermarsi. Anzi, insiste. Più a fondo, con foga, con rabbia, con voglia: lo sento, rapita, abbandonata, conquistata... e alla fine grido. E poi esausta... respiro corto. Pian piano recupero. Ecco, un altro respiro. Gli accarezzo i capelli. Poi sale su, vicino a me. Mi da un bacio, sorride e io con lui, inebriata da tutto il mio piacere. Ovunque, tra di noi, sulle lenzuola, tra i nostri baci, nell'aria. Come vorrei avere il coraggio di fare l'amore.