142413.fb2
"Brave ragazze, non me l'aspettavo sul serio..."
Ci guardiamo. E" strano, quando finisce la terza media, ti sembra di aver concluso un momento della tua vita, come se si fosse chiuso un ciclo e poi, semplicemente ce ne andiamo via così. "Arrivederci, prof!"
Alis e Clod chiacchierano e mi viene difficile pensare a qualcosa di diverso da come immagino la mia vita adesso.
Camminano davanti a me. Le guardo e sorrido. Clod coi suoi pantaloni larghi, un po'"calati, i capelli raccolti come fa lei, con lo zaino che le pesa sulle spalle e le mani che agita cercando di spiegarsi.
"Hai capito, Alis? Non sei d'accordo con me? Guarda che è importante... Fondamentale..."
Fondamentale. Che paroloni! Chissà di cosa stanno parlando. E Alis che scuote la testa e sorride.
"No, io non la penso così..."
E ti pareva. Alis e le sue convinzioni. Alis sempre ribelle, reazionaria a prescindere. Alis con i suoi capelli sciolti, qualcosa di firmato e i vestiti nuovi.
Le raggiungo e metto il braccio intorno al loro collo e le abbraccio da dietro. Alis a sinistra, Clod a destra. "Dai, non litigate, state sempre a discutere."
E le stringo forte.
"E che abbiamo una visione diversa delle cose..."
Clod sospira. "Tu non hai una visione. Hai un mondo tuo..."
E quasi per consolarsi di questa sua dichiarazione, prende dalla tasca dei jeans delle caramelle al cioccolato Toffee e comincia a scartarle.
Niente, restano sulle loro posizioni. Cerco di distrarle.
"Ma ci pensate che abbiamo finito la scuola? Cioè è finito un periodo... potremmo non vederci più..."
Alis si sfila da sotto il mio braccio e mi si para davanti. "Non dirlo neanche per scherzo... Noi ci vedremo sempre. Non ci deve essere ne scuola, ne ragazzo, ne altro che possa mai allontanarci."
"Sì sì..." Mi spaventa quando fa così.
"No" mi guarda intensamente negli occhi. "Giuramelo."
Faccio un sospiro. Poi sorrido. "Te lo giuro."
Alis abbassa un po'"le spalle. Sembra più tranquilla. Poi guarda Clod. "Anche tu."
"Ah bè... ci rimanevo male se non lo chiedevi anche a me. Giurin giuretto..."
"Ma che è? Così non vale! Giurin giuretto cadi dal tetto..."
Alis le frega dalle mani tutto il pacchetto di caramelle e corre via ridendo.
"No! Non dovevi farmelo!"
Clod le corre dietro cercando di riprenderselo. "Ma che, giurin giuretto... giuramento perfetto!"
Alis sale sulla sua macchinetta e si chiude dentro.
"E dai, ridammele..."
Se ne frega due, le scarta e se le mette apposta in bocca. Poi tira giù il finestrino e le da quelle che rimangono. "Ehi, sabato da me, in campagna, a Sutri. Ho fatto anche preparare la piscina. Vengono tutti, mi raccomando."
"Ma tutti chi?"
"Tutti... tutti quelli che contano... E che volete voi!"
E parte come fa lei, accelerando con le gomme che fischiano e una macchina arriva dall'altro lato e inchioda e subito dopo suona lamentandosi così della sua partenza improvvisa.
"Mamma, ho preso buono! "
"Brava! Ma sei bravissima! Sono proprio contenta per te." Mi abbraccia, mi stringe, mi riempie di baci. E non mi da fastidio come mi capita qualche volta. Sono troppo felice.
"Hai sentito, Dario, hai visto com'è stata brava Carolina?"
Arriva papà dall'altra stanza, ha il "Corriere dello Sport" tra le mani. Sorride. Ma non troppo. Com'è fatto lui. Come fa... mai che si sprechi. "Bene, allora facciamo un po'"di vacanza serena senza problemi... Non come tua sorella Alessandra." Alza un po'"la voce per farsi sentire fino in camera sua. Poi se ne va.
Mamma sorride, poi solleva tutt'e due le sopracciglia. "Ha preso due debiti, quest'estate dovrà studiare. Si dovrà portare i libri dietro. E le tue amiche? Come sono andate loro?"
"Oh, bene! " Mi siedo al tavolo. "Clod ha preso sufficiente..."
"Bè, mica tanto bene..."
"Ma che le importa, intanto è promossa. Alis invece distinto."
"Capirai, faceva la smorfiosa con il prof! "
"Mamma, ma che dici! Tu ogni volta che c'è del buono in lei, devi vederci sempre del male..."
"Non mi piace. Non mi piace la sua famiglia. Sua madre che non c'è mai a casa, il padre che non si fa sentire se non per le feste..."
"Ma che c'entra questo con il suo voto. Se lei sa, se ha saputo rispondere ed è andata bene agli esami, perché non dovrebbe prendere distinto?"
"Bè, allora mi da fastidio che è andata meglio di te..."
"Allora se è questo..." mi avvicino al lavello dove sta lavando dell'insalata per la cena, "mi sta bene" e l'abbraccio.
Sorride mentre mi poggio sulla sua schiena.
"Nessuno può andare meglio di mia figlia..."
"Ma mamma, guarda che io in matematica sono negata..."
"E migliorerai... Sono sicura che migliorerai, vero?" Si gira verso di me e mi stringe le guance con le mani bagnate.