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"Eccomi, eccomi..." Accelero ma non ce la faccio proprio. Ho la lingua di fuori. E temo che da un momento all'altro possa ripartire. Le persone sono già scese e chi doveva salire è già salito. Sono sicura che non mi aspetta, mi farà un dispetto, partirà proprio quando arrivo. Niente. Non ce la posso fare. E invece l'autobus è ancora lì che mi aspetta con le porte aperte, arrivo di corsa e salgo, proprio quando ormai pensavo di non farcela più. "Fiuuu..." Ce l'ho fatta." Le porte si chiudono. "Grazie..." Riesco a dire con quel filo di fiato che mi rimane. Il conducente mi sorride dallo specchietto, poi riprende il grande volante tra le mani e ricomincia a guidare. Mi guarda mentre mi sistemo su uno dei sedili. E" mezzo vuoto l'autobus e procede veloce e spedito verso il centro. C'è poca gente per strada. E io riprendo fiato mentre penso a come poter fare quella domanda.
"Mi scusi...?"
"Sì..." Una giovane commessa mi viene incontro. "In cosa posso esserle utile? "
E vorrei dire: sa... ieri ho visto delle scarpe bellissime ma che comunque costano troppo. E soprattutto non è proprio per quelle che sono qui... Non è l'approccio migliore. Meglio essere diretti.
"Ieri c'era una scritta sulla vostra vetrina... Un numero di telefono. "
"Sì, non me ne parlare. Guarda, l'ho pure chiamato quel numero di telefono. Era di un ragazzo, si vede che aveva dato appuntamento a qualcuno. Si è messo a ridere... Non aveva nessun appuntamento. Ha detto che era per la sua prossima ragazza! "
"Così ha detto?" E mi viene da ridere. E" proprio pazzo.
"Sì, ha detto così... E allora? Che c'è, perché ride? E" un suo amico?"
"No, no."
"Comunque è un cafone, si è messo a ridere e poi mi ha messo giù."
Non mi viene in mente altro che questo: "No, è che aveva il mio teleonino nello zaino e così se lo è portato via e io non ho il suo numero".
Non so se ci crede ma la sua risposta è secca.
"Non ce l'abbiamo neanche noi. L'abbiamo cancellato... e dimenticato." Poi si gira, mi da le spalle e si allontana.
Esco fuori e guardo la vetrina. Ma che, non si legge più. Provo a guardarla meglio. L'hanno pulita per bene. Mi metto in controluce. Mi piego a filo con il vetro. Niente, l'hanno pulita benissimo e come se non bastasse dietro la vetrina vedo la commessa che mi guarda. Incrociamo gli sguardi e lei scuote la testa, si gira e mi da le spalle. Di nuovo. Mi alzo. Ha fatto proprio bene Massi ad attaccarle il telefono in faccia. Beata lei che l'ha potuto chiamare però. E detto questo non mi resta che la mia seconda e ultima possibilità.
"Salve..." Trovo dietro il bancone della Feltrinelli alla cassa una bella ragazza con i capelli castani tirati su. Ha anche lei il suo cartoncino con tanto di nome: Chiara.
"Buongiorno, dimmi."
Tiro fuori dalla borsa il cd che mi ha regalato Massi.
"Ecco, ci sarebbe questo cd che ho preso ieri..."
La ragazza lo apre, lo guarda da un lato, poi se lo rigira tra le mani e controlla un piccolo bollino d'argento.
"Sì... è nostro. Che c'è? E" difettoso? Aspetta che chiamo la persona che sa tutto di queste cose." E spinge un pulsante vicino alla sua postazione.
Non faccio in tempo ad aggiungere altro che compare lui. Sandro. Quello del libro sull'educazione sessuale. Mi riconosce purtroppo. Mi vede e sorride.
"Che succede. Ci hai ripensato?" Chiara prende in mano la situazione.
"Ciao Sandro, scusa se ti ho chiamato, ma questa ragazza ha comprato ieri questo ed e credo che ci siano dei problemi." Poi, come se se ne fosse ricordata all'improvviso... "Piuttosto ce l'hai lo scontrino? Se no, non lo possiamo cambiare."
Non faccio in tempo a rispondere che interviene Sandro.
"Ma scusa, volevi prendere un libro sull'educazione..." Guarda la sua collega e decide di risparmiarmi. "Poi hai scelto quello di Zoe Trope e invece alla fine hai preso un cd... Ma così non impari nulla."
Mi sorride allusivo e fastidioso.
"Non era per me."
"E" difettoso, si sente bene?"
"Benissimo..."
"Ok, ma ce l'hai lo scontrino?"
"Non lo voglio cambiare."
"E allora qual è il problema?"
"Ecco..." li guardo leggermente imbarazzata.
"Ho capito. Ferma." Sandro mi guarda e diventa serissimo. "Hai eluso la sorveglianza. L'hai rubato e ora ti senti in colpa e vuoi restituirlo! Perché ormai voi siete tutte così, ci sono le baby gang, andate in giro, rapinate la gente, gli fregate il telefonino, i soldi, perfino i giubbotti... Sei il capo di una banda?"
Non ci posso credere! E non so più come fermarlo. Sì, lei ci ha scoperto: siamo io, Alis e Clod. Le tre ribelli del Farnesina. Abbiamo fatto anche un colpo: mezza cioccolata per uno!
"Scusi, mi può ascoltare un attimo?"
Finalmente si placa.
"Questo cd me lo ha regalato ieri un ragazzo."
Gli racconto tutta la storia, la vetrina, il suo numero scritto, poi l'autobus, il mio cellulare rubato, i due ragazzi rumeni. Quelli sì che sono una vera baby gang e neanche troppo baby. Gli racconto perfino il regalo di Alis del giorno dopo.
"Forte la tua amica, è stata gentile." Poi Sandro rimane un po'"perplesso. "Ma allora io cosa posso fare per te?"
"Ecco, vorrei sapere chi è questo ragazzo, magari ha pagato con la carta, c'è pure il cognome oppure ha chiesto la fattura, ci sono pure i suoi dati, il suo indirizzo..."
E Sandro mi guarda così, curioso, spiazzato, alla fine perfino un po'"sbigottito. Poi alza il sopracciglio forse non del tutto convinto della mia storia. Cerco in tutti i modi di fargli capire che è vero e non vedo altre soluzioni che dirglielo.
"Il tipo, quello che mi ha regalato il cd, mi piace un casino..."
E per la prima volta lo vedo sorridere. E forse perché pensa che potrei essere sua nipote, o che in fondo sta per iniziare o potrebbe iniziare una storia d'amore o semplicemente perché stavolta ci crede che non gli ho detto una bugia, mi fa "Vieni con me e andiamo nell'ufficio lì dietro".
Percorriamo un lungo corridoio. Sopra la porta c'è la targhetta con scritto "Uffici. Vietato l'ingresso".
"Su, vieni vieni... non ti preoccupare."
Apre la porta e mi fa passare, poi si siede a una scrivania, accende un computer poi tira fuori da un cassetto degli scontrini e inizia a controllarli.
"Allora, 15 settembre... Libri, libri, film, cd doppio, ancora libri, libri... Eccolo qua. Questa persona ha comprato solo un cd. James Blunt, All the Lost SouIs, scontrino n. 509. " Guarda sul computer. "Comprato alle 18.25."
Sì, con l'ora ci siamo. E" proprio lui. Ero uscita da qualche secondo. Sandro scorre il monitor per controllare come è stato fatto il pagamento. Sento battere sempre più veloce il mio cuore, sempre più forte. Sandro sorride. E" un attimo, un istante. Poi quel sorriso scompare dal suo volto. Si affaccia da dietro il computer. Mi guarda e non sorride più.