142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 20

Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 20

"Certo mamma..." E chiudo, e mi sento più serena, mi passa il senso di colpa e mi infilo in macchina di Alis con un'unica certezza: "Stasera ci divertiamo un casino!".

Alis parte a duemila. "E certo! Lo sai chi c'è?" E inizia una sfilza di nomi che non finisce più che quasi non me la ricordo dopo qualche minuto. Mentre parla, va a una velocità incredibile. Alis ormai è un mostro con la sua macchinetta. E" troppo forte, si è fatta una Aixam bianco panna e ha fatto fare tutti gli interni rosa e fuori ha fatto dipingere due occhioni rosa alla Hello Kitty. E ha fatto fare pure il collegamento per il suo iPod! Così possiamo sentire la nostra musica. Metto subito un pezzo che mi piace un casino: Stop! Dimentica di Tiziano Ferro. E ballo a tempo di musica. Poi mi viene un dubbio.

"Ehi, ma come hai fatto?"

"Che cosa?"

"Come hai fatto a farci invitare, a me e Clod?"

"Oh, facile. Ho detto che stavate organizzando una festa pazzesca al Supper, sai quel locale tutto bianco dove è diffìcilissimo entrare?"

"Ma noi non stiamo organizzando niente."

"Ma lei che ne sa?"

"E se lo scopre?"

"C'avete ripensato! Perché uno non ci può ripensare?"

"Sei matta!"

"Sì, come una farfalla folle!" E posteggia con una sterzata improvvisa che mi sbatte contro lo sportello che quasi esco dal finestrino se non era chiuso!

"Ehi, hai frenato!"

E ride. Stacca l'iPod e se lo mette in tasca. Scendiamo. Ci sono una marea di macchinette Chatenet, Aixam e Lieger lì sotto. Le riconosco tutte. Samantha, Simona, Elettra, Marina. Quanto mi piacerebbe averne una. Tra poco farò quattordici anni. Chissà se i miei ci stanno pensando. Gliel'ho fatto capire in tutti i modi che la vorrei tanto, mi sono perfino addormentata diverse volte con il catalogo delle Chatenet addosso, aperto sul viso, come un giornale! Anche quello degli usati, se magari vogliono risparmiare qualcosa! I miei lavorano sodo e a casa non è che passano tutti questi soldi Certo io ho la mia paghetta, vado in una buona scuola e non mi posso lamentare. Mia sorella Ale ha avuto un motorino verso i quattordici anni e mezzo. Rusty James a quindici anni ma da allora non ha voluto più niente e se l'è cavata sempre da solo, inventandosi mille lavoretti, dalle feste per i locali a lavorare in qualche pub per permettersi la moto che ha adesso. Il suo sogno è farsi una macchina, lo dice sempre. "Vorrei una vecchia Pagoda Mercedes come quella di Richard Gere in American gigolò, me la farei celeste pallido..." non l'ho visto quel film ma se ne parla così, la macchina deve essere veramente bella!

Guardo meglio in mezzo alle macchinette dei miei amici, ce n'è una nuova, è blu scura metallizzata, con dei numeri chiari agli sportelli di diversa grandezza. Sembra come una strana sequenza: uno di quei casi complicati alla Codice da Vinci. Boh, chissà di chi è.

"Buonasera!" Alis saluta il signore alla porta che ha una lista in mano. "Sereni e Bolla."

Il tipo controlla sulla lista, poi con un sorriso si sposta di lato lasciandoci entrare. Che villa! Che posto splendido. Ha l'entrata sulla curva di Parioli, ne ho sempre sentito parlare ma non c'ero mai stata.

"Eh, siete arrivate! " Da un albero dietro la curva spunta Clod, era nascosta.

"Ma che stavi facendo?"

"Eh, indovina. Vi stavo aspettando."

"Ma c'è mezza classe lì dentro, potevi andare."

"Ohhh che pizza che sei... Ma mi vergognavo, dai entriamo insieme."

E così facciamo. Girato l'angolo ci appare la casa in tutta la sua bellezza. Sembra uno di quei vecchi casali che si vedono nelle foto di campagna, solo che quelli di solito sono in Toscana o in Umbria e comunque fuori Roma, ma questo qui è in pieno centro! E oltretutto c'è una musica a palla.

"I Finley! " Un dj in un angolo sotto il porticato tiene il tempo con la testa, si morde il labbro, ha un cappello con la visiera al contrario e ci saluta alzando il mento verso di noi. "E vai! " E infila un altro pezzo scratchando. "Eccolo!"

Alis si stacca dal gruppo e raggiunge delle ragazze che ballano sul bordo della piscina, si leva al volo le scarpe e rimane a piedi nudi. E la musica è pazzesca. E il tipo ha capito che piace e alza il volume. E i woofer delle casse rimbombano fino ad arrivare alle stelle. Alis è vestita troppo carina. Solo ora me ne accorgo. Ha un abito tutto a frange, bianco, con tante cordicelle o qualcosa del tipo e si muovono a tempo. Apre la borsa che ha poggiato lì vicino e tira fuori un nastro e se lo mette intorno alla fronte e agita la mano verso il cielo roteandola "Yuuuhh" come se fosse una ragazza selvaggia a cavallo, non c'è niente da fare, lei che di solito è tutta precisa, impazzisce come sente un po'"di musica. E continua così, saltando fra gli altri, ballando tutto intorno.

"Che facciamo, andiamo anche noi?" Guardo Clod aspettando una sua risposta.

"No... Io mi vergogno!"

"Ma di che! Dai che ci divertiamo, senti che musica." E la prendo per un braccio. E me la tiro dietro. "E dai, vieni! " Ma lei fa un po'"di resistenza e io arranco.

"Ehi!" E ride. "Cosa?" E io rido. "Lo sai!" E" di un pesante. Comunque un po'"vuole venire, anche perché se solo si fermasse e chi ce la farebbe a tirarsela dietro? E così alla fine, in questo modo sciocco, arriviamo vicino ad Alis e cominciamo a ballare e mi accorgo che ci sono le altre della classe: Martina, Vittoria, Stefy, Giuli e anche Lallo e gli altri... Ci sono pure i Topi. Vedo Luca e Fabio... Qualcuno mi bussa sulla spalla.

"Ehi! Ma sei Caro! " Mi giro e sorrido: è Matteo, Matt! Continuo a ballare davanti a lui e alzo la voce. Urlo un po'"per superare la musica.

"E chi cercavi!?!"

"Te...Ma non ti riconoscevo. Sei bellissima." Arrossisco un po'. Ma continuo a ballare di fronte a lui, guardandolo negli occhi. Cavoli luna, aiutami tu, dimmi che non si vede che sono rossa come un peperone. Dimmelo, ti prego! E continuo a ballare e lo guardo negli occhi e sorrido, sono completamente ebete. Ma perché mi prende così quando lo incontro e mi fa un complimento? Secondo me lui lo ha capito e lo fa apposta. Poi finalmente riesco a dire qualcosa di più o meno sensato. "Dici così solo perché sono più truccata."

"Ma che... Non me ne ero accorto. Vieni!"

E questa volta mi prende lui per un braccio e mi tira così forte che quasi inciampo. E gli corro dietro mentre Alis e Clod mi vedono schizzare via come tirata da un elastico.

"Ehi, ma dove vanno?" Clod si avvicina ad Alis.

"Ma che, non lo sai che Matt, come lo chiama lei, le piace da una vita?"

Per fortuna non faccio in tempo a sentirle, sono già lontano, oltre il giardino, oltre il buffet, trascinata dall'entusiasmo di quel folle di Matt. Vede che ho visto la roba sul tavolo.

"Dai dopo torniamo a mangiarci qualcosa, ok? " Gli faccio cenno di sì. Ma figurati se me ne importa qualcosa. E così mi trascina dentro casa e attraversiamo antichi salotti pieni di quadri e di statue e di busti di marmo poggiati su eleganti colonne. Sembra di stare dentro uno di quei musei dove siamo capitati qualche volta in visita con la scuola.

"Vieni, ti devo far vedere una cosa..." e Matt mi sorride. Mi sembra più bello di come me lo ricordavo. Oddio, com'e la storia? Ah sì, ha cambiato scuola perché i genitori hanno cambiato casa. E" alto, magro, capelli biondo scuri, occhi nocciola. Un incrocio tra Colin Farrell, Brad Pitt e Zac Efron. Insomma avrete capito di chi sto parlando? Un bono della malora. Come se non bastasse veste fichissimo: jeans militari, scarpe North Sails, golf a pelle con collo a V, toppe ai gomiti ricucite doppie, leggermente più scure rispetto al colore del golf, blu polvere. Un mito. Ma che ve lo dico a fà? E non ce lo dire! Direbbero Clod e Alis. Meno male che non sentono i miei pensieri... e meno male che non li sente lui! Almeno spero.

"Ma a cosa stai pensando?"

"Eh?" Vedo che sorride. "No, a niente. Niente... A quanto è grande questa casa." Mi sorride. Secondo me non ci crede. E ti pareva. Arrossisco di nuovo. E due.

"Ecco siamo arrivati!" Entriamo in una sala tutta piena di armature.

"Guarda..." E piena di antichi fucili, di archibugi e poi spade lunghe lance ed elmi e strane bandiere. Matt mi porta per mano in mezzo a tutte quelle vecchie armi e vessilli e stemmi fino ad arrivare a un incredibile vestito indossato da un manichino, fatto di perle e piccole pietre di mille colori e un corpetto di rombi d'argento e oro bianco di poco più chiaro e filamenti dorati, che si intrecciano come magiche trame. E con la mano mi spinge fin lì, poi mi lascia andare così che finisco dietro quel manichino.

"Ecco, fermati lì..." E tira fuori dalla tasca un Nokia N95. Lo riconosco da lontano. Era il mio secondo preferito. "Ferma... Stai ferma. Ecco così, metti la testa dritta! "

E io mi trovo così, immobile dietro quel manichino, come se indossassi anch'io quell'antico vestito prezioso. E lui punta il telefonino verso di me, mi inquadra, poi scatta una foto. Flash. "Ecco..." sorride. "Sei la mia principessa." Cavoli. Non ci va leggero. Ma non faccio in tempo a pensare altro, che mi prende di nuovo per mano quasi mi fa girare su me stessa. E gli corro dietro arrancando. Supera altre due semplici armature, poi in fondo alla stanza si ferma, mi guarda con un'aria maliziosa e anche un po'"furba.

"Shh, di qua. E" un passaggio segreto! " E si infila dietro un camino, in un passaggio stretto che porta a una scala, illuminata con piccole lampadine dalla luce fioca che quasi traballa, come fossero delle candele. E io lo seguo su per quella scala di legno a chiocciola fino ad arrivare a un piccolo cancelletto.

"liiih." Cigola aprendolo. E usciamo fuori nel grande terrazzo della casa. Come se fossimo arrivati lì da un piccolo abbaino. E uno spiazzo grande sotto il cielo, all'angolo di questo terrazzo ci sono quattro guglie.

"Questo doveva essere un vero e proprio castello! Vieni." Matt mi prende di nuovo per mano e io naturalmente lo seguo. E nel buio della notte arriviamo al bordo del terrazzo. C'è solo una vecchia ringhiera bianca un po'"scrostata. Lui ci si appoggia sporgendosi un po'"in avanti.

"Guarda, ci sono tutti sotto che ballano." Mi sporgo anch'io. Vedo Alis lì in mezzo agli altri che si sta scatenando insieme a Clod e Simona e tutte le altre della scuola. Adesso stanno facendo una specie di trenino, la musica viene su leggermente ovattata, spezzata dal vento che porta qualche nota più lontana.

"Andiamo a vedere dall'altra parte..." E così si sposta all'altra ringhiera dal lato opposto. Lontano da tutto e tutti. Da quel rumore. Arriviamo sotto dei grandi alberi verde scuro, bui come la notte intorno, come la città che sembra lontana. Più in là solo le mille luci delle strade che portano verso il centro.