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"Ma dove andiamo?"
"Un giro da sogno."
"E Alis e Clod?"
"Le vedi domani a scuola."
Ah già, non ha tutti i torti.
"Tanto la festa è finita ormai, dai."
"Ok, fermati un attimo però, devo prendere una cosa da Alis."
Gibbo gira e torna indietro, intanto io le mando un messaggio. Dopo un secondo Alis esce dal cancello.
"Che succede?"
Scendo al volo.
"Devo prendere la sacca che ho in macchina da te."
"Te ne vai? Non dirmi che Matt ci ha ripensato! "
In quel momento Gibbo scende dalla macchinetta nuova
"Ah Gibbo..."
"Ciao."
"Ciao."
Alis mi apre la macchina e mi da la sacca.
"Oh ormai dopo che Lore ti ha acceso... e chi ti ferma più."
"Ma che, facciamo un giro."
"Sì, sì, chiamalo giro."
"Ha la macchinetta nuova."
"Tutte le scuse sono buone! "
"Ma è vero!"
Si avvicina Gibbo. "Ti piace? È la mia nuova Chatenet. Vuoi venire con noi?"
La guardo e le sorrido come a dire "vedi?".
E monto con Gibbo che parte subito a tutta velocità.
"Guarda" spinge un bottone e si alza uno schermo.
"Hai anche la tivù!"
"Certo, e guarda qui" spinge un altro bottone e parte il video di Elisa.
"No! Non ci posso credere! La amo da morire! Ma è pazzesco, assurdo, superfantastico, un caso del destino, lo trasmettono ora su MTV!"
"Ma che! E" il dvd! " Apre una busta e lo tira fuori. "Tieni, è per te, sapevo che ti piaceva tanto!"
"Grazie!" Lo stringo al petto. "È la cosa più bella che potevi regalarmi."
E ballo muovendo la testa a tempo e canticchio. "Quante cose che non sai di me, quante cose che non puoi sapere... quante cose da portare nel viaggio insieme..."
Poi guardo meglio gli interni della macchina.
"Cavoli, ma è fìchissimo qui."
Numeri colorati blu con ombre e lucidi che fanno da tappezzeria alla macchina. Due casse piccole davanti e un woofer enorme dietro. Il video piatto davanti.
"Quanto è grande?"
"Quindici pollici, come un computer grosso. E ho fatto montare i vetri scuri alla macchinetta così si può vedere anche di giorno ! "
Mi guarda tutto fiero e intanto continua a guidare.
"E" troppo forte! Bravo... mi piace un sacco." Gli sorrido e Gibbo è proprio felice. Ce l'avessi io una macchinetta, anche basic, senza tutte queste cose, cioè con tutto quello che ci ha montato sopra è come se se ne fosse comprate due. Allora una me la poteva anche regalare! E come se mi avesse letto nel pensiero.
"E comunque Caro ora con questa ti posso venire a prendere sempre! Ti posso anche riaccompagnare a casa."
"Ma io abito a un passo da scuola."
"Va bè, che c'entra, passo a prenderti, ti porto a fare colazione e poi ti accompagno a scuola!"
"Ah sì, mi piace, e allora sai dove mi devi portare, a prendere il cappuccino al Bar Due Pini."
"Certo che lo prendiamo lì." Poi Gibbo all'improvviso fa una curva stretta. Mi tengo alla maniglia dello sportello e lui ride, accelera, guida veloce, con la musica a palla e la marmitta che fa un casino.
Poi mi guarda con la faccia furbetta. "Si sente che ho montato la marmitta Aston, va più veloce così."
"Si sente, si sente..."
Dobbiamo alzare la musica a palla per capire le parole. Gibbo si infila all'inizio di Trastevere, in una piccola stradina a destra. San Pancrazio. Fa veloce una serie di curve e in poco tempo siamo al Gianicolo.
"Hai visto dove ti ho portato?"