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La Chatenet blu metallizzata cammina lentamente ora nella piazza. La marmitta borbotta molto più silenziosa. Gibbo posteggia in uno spazio libero, poco lontano da un muretto che si affaccia sulla città.
"Scendiamo?" faccio io.
"Certo."
Ci mettiamo a camminare, arriviamo al muretto, mi ci appoggio, è freddo gelato.
"Guarda Caro... Guarda quelle macchine che corrono laggiù. Le vedi con i fanalini illuminati? Bello, no?"
"Sì, magari sono tutte macchinette. Ma non belle come la tua! "
"Come sei carina."
"Lo penso sul serio." Poi restiamo così, un po'"in silenzio a guardare tutta quella parte di città sotto di noi.
"Fa freddo, eh?"
"Un po'."
Mi stringo le braccia intorno al corpo.
"E" che qui ci sono un sacco di alberi." Gibbo sorride. "Sì, questa zona è verde almeno per il 70%. Sai sono le piante che producono questo freddo perché in realtà ossigenano l'aria ogni quattro minuti al 60% e così la rendono più fredda! E" per questo che fa più freddo dove c'è il verde. "
"Ah, non lo sapevo." In realtà credo di non sapere neanche l'1% delle cose assurde che sa lui.
"Invece Gibbo, so che cosa mi piacerebbe ora."
"Cosa?"
"Una cioccolata!"
"Proviamo a vedere se c'è qualche posto aperto qui intorno."
"Dai, magari... Mi andrebbe un sacco! Sai quale mi piacerebbe da morire? Quella da Ciòccolati, è cioccolato nero fondente," gardo l'orologio, "ma a quest'ora è chiuso di sicuro."
Gibbo sorride e cammina un po'"spavaldo.
"E se te la facessi direttamente io in macchina?"
"Sì, bum! Quella di Ciòccolati poi..."
"Sì, proprio quella di Ciòccolati."
"E che, hai la macchinetta magica?"
"Proprio così. Allora?"
"E dai, fai vedere! " Vado verso la macchinetta. E lui mi ferma.
"No, non ce l'ho!"
"Visto? Lo sapevo."
"Ah sì? E ne sei sicura?"
"Al cento per cento, quasi come quella storia degli alberi, che insomma alla fine se fa freddo è colpa loro..."
Gibbo ride. "Allora scommettiamo..."
"Ok, quello che vuoi."
Gibbo alza il sopracciglio. Mi preoccupa.
"Ehi, senza esagerare!"
"Decidi tu allora."
"No, tu."
Gibbo ci pensa un attimo su.
"Ok, allora se ti faccio in macchina una cioccolata calda..."
"Al nero fondente di Ciòccolati..."
"Al nero fondente di Ciòccolati tu..."
Ci pensa un po'"su... mi guarda.
"Io?..."
Poi fa un sospiro.
"Tu mi dai un bacio."
Rimango in silenzio.
"Un bacio... bacio?"
"E certo, e che la cioccolata non è cioccolatacioccolata?"
Rimango in silenzio. Vuole un bacio? Sorride mentre ci penso.
"Ma scusa, hai detto che intanto non ce l'ho... che ti frega, no? Non puoi perdere."
Lo sta facendo apposta. E" un bluff. Oppure no.