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"Ma che pericoloso! È che se ci beccano, il guardiano ci fa la multa."
"Sì ma qui in mezzo è pieno di vipere!"
"Ma che! Le vipere non ci sono di sera!"
"come no, è quasi il tramonto e questa è l'ora che escono perché hanno fame!"
"ma no, vi dico di no." Stefania è fissata. Crede di sapere tutto lei. non lho mai sopportata quando fa così. Però sua madre fa una crostata da sogno e per pranzo in spiaggia ce la offre e così ci conviene tenercela buona. Lorenzo guida il gruppo, è il più coraggioso. Giacomo che da sempre, o almeno da quando li conosco, è amico suo, sembra avere più paura di noi, forse perché è più piccolo.
Track. Lorenzo allarga le braccia e ci fermiamo tutti di colpo. Un rumore sordo alla destra del cespuglio. "Fermi, può essere un animale... sembra grosso."
"Magari un riccio" fa Stefania. Ma poi sentiamo qualcuno che ride. Isabrutta è in fondo alla fila e ride come una pazza, anzi si lascia andare ancora di più, ride proprio a crepapelle. Con una piccola pigna nella mano sinistra e un pezzo di legno nell'altra. Deve aver tirato lei qualcosa e provocato quel rumore. Giacomo stringe gli occhi. "Come sei, sei... sei proprio cretina!" Lorenzo alza le spalle. E io ci metto il giusto.
"Ma dì bene le cose se devi dirle... È una stronza e basta, ci ha fatto prendere un colpo."
Stefania scuote la testa. "Bè, è stata furba, ha buttato la pigna proprio nel cespuglio con le palline rosse..."
"E allora?"
"Ma che non lo sapete, le favine rosse sono quelle che mangiano le vipere!"
Io non so che cosa diventerà Stefania nella vita. Ma se non si occuperà di ortobotanica e animali vari, farebbe un grande sbaglio! Quasi come quello che abbiamo commesso noi a portarcela dietro! Ma non riesco a ridere dei miei pensieri perché proprio n quel momento... "Ehi voi! Dove state andando?" Lo scorgo da lontano, in mezzo agli alberi che avanza minaccioso. Dietro di lui sul bordo della strada la sua vecchia Seicento grigia con la portiera aperta.
"È il guardiano! Scappiamo!" E iniziamo a correre a più non posso andare avanti, tra le piante, in mezzo agli alberi. Lorenzo mi prende per mano e mi tira dietro di sé.
"Vieni, andiamo, dai, corri veloce! Andiamo di qua che ci sono le grotte."
"Ma io ho paura!"
"Ma paura di che, non devi avere paura, sei con me!"
E così cominciamo a correre in mezzo alle piante alte, nel bosco, in mezzo ai cespugli, sempre più veloci, dritti per dritti.
Giacomo e Stefania invece sono andati a sinistra, mentre Isabrutta corre più lenta, quasi arranca dietro di noi. Non c'è nulla da fare, non c'ha proprio il fisico quella ragazza.
"Ecco, presto, vieni."
Lorenzo mi trascina dentro una delle grotte. Sono alte almeno dieci metri e diventano improvvisamente fredde e buie, ma così buie che dopo due passi non si vede più niente. E nessuno può vedere te e così ci appiattiamo contro il muro. Silenzio e uno strano odore di verde come se fosse umido, bagnato. Poi vediamo il guardiano passare lontano, attraverso le assi di legno che fanno da porta alla caverna, di quelle che se solo le sfiori ti si ficcano nelle mani delle schegge che fanno un male...
Si vede un po'"di luce e il verde del bosco con qualche riflesso del sole sulle foglie più grandi. Ma fa freddo in questa caverna e quando respiriamo si formano delle piccole nuvolette davanti alla bocca, come se fumassimo.
"Senti Lore, ma..."
"Shhh..." mi fa lui e mi mette una mano sulla bocca. Appena in tempo. Perché il guardiano si affaccia sulla porta di assi e guarda a destra e sinistra e allora noi ci appiattiamo ancora più contro il muro. E lui non vede niente. Allora tira indietro la testa e si allontana. Dopo qualche secondo Lore mi leva la mano da sopra la bocca.
"Fiuuu." Lascio andare il fiato che avevo trattenuto fino a quel momento.
"Meno male."
"Hai avuto paura?"
"No, con te no."
Gli sorrido. E nell'oscurità vedo i suoi occhi, prendono un po'"di luce e sono grandi e profondi e belli e non capisco se mi guarda o no, ma sorride. Vedo i suoi denti bianchi nel buio della caverna. E un po'"in realtà ho avuto paura. Un po'"no. E comunque non voglio dirglielo.
"Dai che un po'"hai avuto paura. Se ci scopriva..."
"Bè! " Ma non faccio in tempo a continuare perché lui si avvicina e... mi bacia. Sì, mi bacia! Sento le sue labbra sulle mie e per un po'"sto con la bocca ferma e non so bene cosa fare. Ma sento che lui preme. E ha una bocca morbida. E che strano, piano piano la apre... e allora la apro anch'io. E il primo pensiero è meno male che non ho l'apparecchio! L'ho portato fino a quell'inverno e adesso sono belli che dritti i miei dentini. Ma se lo avessi portato, Lore se ne sarebbe accorto. È uno attento. Ecco, mi piace un sacco perché è un tipo attento, cioè pensa a te, se hai paura, se ti va, se ti piace andare al castello, insomma si interessa ai tuoi pensieri.
Ehi ma che succede? Sento qualcosa di strano nella bocca. Siamo ;il buio nella caverna e ora così vicini, non mi accorgo neanche se mi sta guardando o no. Apro piano un occhio, sbircio un po'"ma si vede assolutamente niente. Allora lo richiudo. È la sua lingua! Ma aiuto... Però... Non mi da fastidio. Meno male. Che bello. Ho sempre pensato a questo momento e forse ci ho pensato troppo, sul serio. Perché alla fine senti talmente tante storie dagli altri che ti fanno preoccupare più di quanto già lo sei tu per conto tuo.
E così finalmente mi lascio andare e lo abbraccio e continuiamo a baciarci. E le sue labbra sono morbide e ogni tanto sbattiamo con i denti ma poi ridiamo e riprendiamo così, leggeri, sorridiamo nell'ombra e lui mi bacia un sacco e ho tutta la bocca intorno bagnata. Ma non mi da fastidio... Sul serio, non mi da fastidio.
Alis e Clod sono davanti a me, tutte e due con i frappé in mano, il bicchiere fermo davanti alla bocca aperta.
Si avvicina la cameriera. "Ragazze volete qualcos'altro?"
"No!" Rispondono insieme all'unisono senza degnarla neanche di uno sguardo. La cameriera si allontana scuotendo la testa.
Alis poggia il bicchiere. "Non ci credo."
"Neanch'io..."
Clod però manda giù un bel sorso. "E poi? E poi?"
"Ma scusate, se non ci credete..."
"Bè, intanto racconta, sì racconta che comunque ci piace un sacco! "
Scuoto la testa. Oh, non c'è niente da fare, Alis è troppo curiosa.
"Ok, ok, e comunque sappiate che è tutto vero! Allora dov'eravamo rimaste?"
In coro "Che ti stava baciando!".
"Ah sì... certo."
E così ritorno in quella caverna. Buio. Sembra un film. E sento che mi stringe a se, forte, più forte... E io lo abbraccio. E infila la sua mano sotto la camicetta ma dietro, dietro la schiena. E non mi dà fastidio. Sono stranamente serena. E mi piace ani sentirmi così tra le sue braccia... ma sta fermo, non si muove, non sale su a slacciare il mio piccolo reggiseno. Non adesso perlomeno. Però inizia ad accarezzarmi. E il suo bacio continua. E ora si è un po'"staccato e mi bacia con la lingua sul labbro. E come se me lo punzecchiasse e la sua mano dietro la schiena comincia a salire, lo sapevo... Ma non mi preoccupo. Improvvisamente sentiamo dei passi veloci. Ci stacchiamo e guardiamo verso l'entrata della caverna. È Isabrutta che passa correndo davanti alla porta. Corre sempre più veloce, fuori, in mezzo all'erba alta quando all'improvviso cade per terra!
"Ahhh." Fa un urlo pazzesco. "Aiuto! Ahia! Ahhh" e continua a urlare. Sembra una sirena. Dopo un secondo arriva il guardiano che la aiuta a rialzarsi.
"Che ti è successo? Che hai fatto?"
Isabrutta gli mostra la mano. "Mi ha morso un animale qui, mi fa malissimo, era un serpente, è stata una vipera, morirò, aiuto ! Aiuto! " strilla e sbatte i piedi.
"Ferma, stai ferma, non ti agitare, vieni con me, presto!"