142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 48

Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 48

"Ed è un gran fico?"

"Fichissimo!"

"Se lo dici tu. Dai, lavati le mani che tra un po'"andiamo a cena."

"Ok."

"Un'ultima cosa... Non mi portare mai uno come Nadal a casa."

Rido. Sì, magari ci casca. Ma questo naturalmente non glielo dico.

Esce dalla camera. Mi guardo allo specchio. Sto troppo bene con questo completo... vintage. Ecco, così lo posso chiamare. Completo vintage. Mi metto il cappellino con scritto Caro. Poi me lo giro. Mi metto la visiera dietro. Ecco, così. Poi provo un colpo ma senza racchetta perché sennò rompo di sicuro qualcosa. E" troppo piccola la mia stanza per uno smash. Stock. Provo il mio colpo, convinta e sicura. Un bei dritto non c'è che dire. In quel momento passa Ale.

""Mazza, forte. Ma non ti vergogni a uscire vestita così? Ma che ti sei data al softball?"

"Al tennis." E le chiudo la porta in faccia. Tanto la promessa fatta a mamma di non prenderla a pallate non vale!

Settimana quasi volata via. Tranquilla. Nessuna interrogazione determinante. Tema d'italiano andato strabene, buono, anche se il prof Leone alla fine mi ha messo tra parentesi sul foglio una nota:

"Attenta a non acquistare troppa sicurezza, divaghi troppo". L'ultima volta mi aveva scritto che ero stata troppo breve. E non gli va bene mai niente! E che roba! Fra l'altro aveva pure un titolo particolare: Cos'è la vera bellezza. Eh. Come fai a sapere se sei bella? Che c'è, il bellometro? Domanda scema ma alla fine se la fanno tutte. Chi decide se sono bella? I ragazzi che mi guardano? Io credo di essere carina... ma quanto? I complimenti dei genitori non valono. Mica sono veri. Tutti i genitori pensano che i propri figli siano i più belli del mondo. Papà dice ad esempio che sono troppo normale. Ecco, vedi? Normale. Una come tante. Ma io sono io! Carolina! Unica! Uffa. Ma perché non mi ci sento così? Magari fossi come Alis. Lei è pazzesca, troppo forte. Assomiglia un po'"ad Angela Hayes di American Beauty, quel film che Rusty James mi ha fatto vedere l'anno scorso in dvd. Ha solo i capelli più scuri. E allora come si fa insomma a sapere se sono bella? Le amiche? Alis lice che sono carina ma che potrei migliorare il look. Clod dice che invece mi invidia perché ho un bei fisico ma di faccia le piaccio meno. Uffa. Io mi vedo a volte carina, altre volte proprio un cesso. Comunque nel compito ho scritto una serie di cose, quelle che mi venivano in mente. Non credo ci siano sempre degli argomenti sui quali parli alla stessa maniera! Su certe cose hai da dire di più e i interessano maggiormente, altri temi invece li fai e ne parli tanto perché li devi fare. Questo comunque mi è piaciuto come argomento. Invece mi ricordo un tema che il prof Leone ci aveva dato I" anno scorso. L'importanza di riciclare. Ma cosa si poteva dire più di tanto? Una volta che hai detto dell'ambiente e la natura che sono in pericolo per via del'inquinamento, magari citi Al Gore, poi dici delle auto a idrogeno e basta, l'argomento è esaurito. Ecco, sarebbe bello fare un tema che poi, quando ti sei un po'"scocciata, diventa un altro tema e allora dici altre cose e poi, se le hai finite, via, un altro tema ancora ma sempre nello stesso foglio protocollo. Un po'"come quando si parla insomma. In fondo la scuola serve per arrivare preparati nella società. E che, quando t'invitano da qualche parte tu parli sempre della stessa cosa? Diventeresti noiosissimo e nessuno t'inviterebbe più. Va bè, se un giorno per caso dovessi diventare che ne so, ecco, ministro della scuola, cambierei un sacco di cose. Tipo ad esempio non mettere i compiti in classe al lunedì alle prime due ore. Questa è la prima cosa! E" ovvio che può capitare che uno la domenica fa tardi. Spesso quello è l'unico giorno della settimana nel quale ti mandano a una festa e così la mattina dopo uno si deve un po'"riprendere, non può avere subito il tema o le interrogazioni. Oppure quando un prof sbaglia a correggerti una cosa nel compito, per esempio quando era successo una volta a mate che la Raffaelli aveva trovato una correzione ma che poi era sbagliata, allora, scusate, anche a quel prof che ha sbagliato si da una specie di punizione costruttiva. Cioè che ne so, per esempio viene interrogato a turno da tutti quelli della classe! Perché no? Loro spesso si inventano punizioni che non esistono. Tipo quella volta che abbiamo fatto casino in classe e la prof di matematica c'ha chiesto di scriverle una lettera di scuse! Una lettera di scuse! Dovevamo scusarci per come ci eravamo comportati e "suggerire delle soluzioni perché ciò non accada più". Ma si è mai visto? Comunque una volta mi avevano proposto di fare la rappresentante di classe e io ho strarifiutato. Cioè, erano venute Alis e Clod e altre tre o quattro. E nessun ragazzo. Oh, ai maschi non è che gliene freghi molto di come si organizzano e cosa si decide su certe cose. Loro fanno casino e basta. Poi però quando qualcosa ormai è stata decisa e dopo a loro non gli va bene, allora cominciano a discutere. Ma ormai è troppo tardi ! E così fanno di nuovo casino e basta. Insomma, con loro ogni spunto, ogni argomento è buono per farlo. Va bè, comunque questa è un'altra storia. Ma io solo all'idea di dover tornare ogni tanto a scuola il pomeriggio, fuori lezione, per fare la rappresentante di classe, bè, mi devono prendere... ma perché sono matta! E così alla fine è stata decisa come rappresentante la Raffaelli, l'unica che secondo me voleva farlo sul serio e che invece faceva finta che non le interessasse più di tanto. Secondo me solo perché aveva paura che poi lei non venisse eletta... E comunque fare la rappresentante di classe è perfetto per lei. Anche perché lei è veramente matta! Comunque sono tornata a casa felicissima.

Pomeriggio con ginnastica artistica e nessuna imitazione da parte di Aldo. Incredibile! Allora è migliorato! Ha capito che non è capace, che deve migliorare, che si eserciterà da solo a casa nella sua stanza, dove nessuno lo vede. No, molto più semplice. Non è venuto perché stava male. Clod gli ha mandato un mess.

"Mi dispiace."

E lui le ha risposto: "Anche a me".

Che questo dia inizio a una possibile storia? Mah. Troppi pochi elementi per poter esprimere qualsiasi tipo di giudizio. La cosa che ci ha fatto ridere di più è che a un certo punto Aldo le ha mandato una frase strana e alla fine sapete cosa ha scritto? "Indovina chi sono?!?"

No, ma vi rendete conto? Un'imitazione via sms. E la cosa più assurda è che Clod gli ha risposto: "Pippo Baudo!".

"Brava! Allora lo faccio bene! "

Sì, c'ho ripensato, forse si metteranno insieme. D'altronde se questo non è amore...

Serata superserena. Papà non è tornato per cena, aveva una serata coi colleghi. Ale è uscita per andare al cinema con dei suoi amici e così finalmente cenetta tranquilla con mamma. Ha fatto le patatine fritte che mi piacciono tanto e poi la carne alla siciliana, che è una fettina di carne tutta con la mollica sopra, ma che viene fatta arrosto e non fritta, buonissima, è la mia carne preferita. Il guaio e che piace anche ad Ale e ogni volta le fettine le devo dividere con lei che si mangia sempre quelle più grandi.

"Uhm, buone queste, mamma, sono da sogno."

"Ma sono quelle di sempre."

"No, più buone!" e faccio un boccone grande e stranamente non mi dice niente ma mi sorride. E dico la verità: se dovessi sceliere un'amica perfetta, bè, sceglierei lei.

Poco più tardi siamo davanti alla tivù, sempre a casa da sole, come due amiche che dividono un salottino. Stiamo tutte e due sul divano con le gambe indietro sotto i cuscini. Mamma è stata carina. Guardiamo Amici che a lei non è che poi piaccia così tanto.

"Ma dai, questo programma vi piace perché ci sono delle belle canzoni."

"Ma mamma, Maria piace un sacco!"

"Quando fa C'è posta per te mi piace. Lì sì, quando fa incontrare quelle persone che non si vedevano da tanto, quando fa rimtter insieme una coppia, o quando fa riavvicinare genitori e figli. Ecco, lì Maria mi piace, lì è brava!"

Troppo forte mamma. Come se in quel caso Maria fosse un'altra persona.

Suona il mio telefonino. Lo guardo.

"È Rusty James!"

Mamma ride. "Ma ancora lo chiami così?"

"Certo, per sempre!" Apro il telefonino e rispondo al volo. "Ciao, RJ., come va? A che punto sei?"

"A un ottimo punto."

"Allora quando posso venire?"

"A finire ciò che non hai finito?" Rido. In effetti è stata una cosa assurda. Il giorno che è arrivato tutto quel che aveva ordinato da Ikea, mi ha mandato un mess. "È tutto qui. Mi aiuti?" Ho risposto ok! Così mi è passato a prendere a scuola e siamo andati da lui. Oh, non ci crederete ma i mobili Ikea sono assurdi! Ti trovi dei fogli con delle spiegazioni molto semplici per dei mobili che invece sono complicatissimi, tutti a incastro, con delle viti che giri e si bloccano e delle altre che devi sistemare in modo esattissimo per bloccarne un'altra che così non si muove più. Insomma, se ci riesci sei un drago. E io diciamo che sono un draghetto. Cioè, ho montato solo una sedia ed ero sfinita. Mi sono accasciata a terra e quando Rusty mi ha visto, ha detto: "Ok, ho capito và...". Mi ha lanciato il giubbotto. "Andiamo che ti accompagno a casa..."

Sono arrivata, ho mangiato, ho fatto la doccia e sono andata subito a dormire! Mai successo! Ero stravolta. Se penso che mancavano altre cinque sedie, due comodini, un letto, tre tavoli, due armadi e non mi ricordo neanche tutto il resto... Bè, potevano ricoverarmi.

"Sul serio, Rusty, a che punto sei?"

"Tutto montato. Se aspettavo te... era più facile che falliva Ikea! Dove sei?"

"A casa con mamma..." poi guardo mamma e le sorrido, "Da sole, noi due!"

"Bene! Avevo deciso che chi trovavo in casa invitavo! Allora vi aspetto domenica per pranzo, vi va?"

Salto sul divano, mi tiro su in piedi e continuo a saltare. Mamma mi guarda. Le sembro una pazza. Sono troppo felice.

"Che c'è? Che succede?"

"Ci ha invitati! Mamma, un posto bellissimo, troppo fico, fìchissimo!"

Le passo il telefonino.

"Ciao, come stai?"

"Bene, mamma, tutto bene..." sento che dice Rusty con la voce che gracchia un po'"dall'altoparlante.

Vedo che mamma un po'"deglutisce. Speriamo che non si metta a piangere. Smetto di saltare sul divano.

"Sicuro? Non ci sono problemi... ti manca qualcosa?"

"Ma no, mamma, è tutto ok, sul serio e poi lo dicevo anche a Caro, vi ho invitato domenica a pranzo da me, vi va?"

Mamma a momenti scoppia a piangere. Si mette la mano contro il naso, sulla bocca, come per fermare qualcosa. Forse un'emozione troppo forte.

"Pronto, mamma, ci sei?"