142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 51

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"Grazie."

"Sì, stavolta sono io a dieta!"

Salto giù gli ultimi scalini e arrivo al pianerottolo. Lo vedo scuotere la testa. Sorrido e continuo a scendere veloce, senza dargli poi troppa importanza. Esco dal cancello.

"Eccomi!"

Lele si sporge dalla parte mia e mi apre la portiera. Salgo al volo sulla Smart e chiudo. Lele parte mentre mi metto la cintura. "Oh, guarda che io sarò pure la tua alunna preferita, ma forse sono la peggiore..."

"Forse, ma di sicuro sei quella che preferisco!"

E perché mi dice questa cosa? E carino ma l'ha detto in maniera strana... Allude a qualcosa? O no, eh... Mica ho capito. Lele mi guarda e mi sorride. "Sei la mia unica alunna!"

Resoconto del tennis.

Allora, avete presente una giocatrice di softball? Quelle ragazze che aspettano ferme la palla e poi la colpiscono con una forza pazzesca, tanto da mandarla fuori dal campo? E che poi corrono piano piano, di base in base, alzando le braccia, tranquille proprio perché la palla l'hanno spedita lontanissimo? Ecco, quella ero io. Solo che se fai così a softball sei un campione, se lo fai a tennis, sei una schiappa! Mannaggia ad Ale! Aveva ragione. Ogni palla che mi arrivava la colpivo e la spedivo nell'altro campo, ma non dell'avversario, in quello vicino. Cioè invece di giocare a tennis praticamente giocavo a scusarmi.

"Scusate, ho sbagliato."

"E si vede! " Due ragazzi simpatici, i nostri vicini di campo.

Lele invece continuava a prendere le palline dal cesto e spedirmele sempre nello stesso punto, sempre con la stessa velocità, sempre con lo stesso ritmo. Una macchina da guerra... paziente.

"Piegati, guarda la palla, colpisci in avanti... brava!"

"Aho, maestro, nun je dì bugie alla tua alunna!" Ancora più simpatici i nostri vicini.

Alla fine è stato un pomeriggio divertente. Dopo la lezione ci siamo seduti al circolo a bere una cosa. Un buon Powerade che ti rimette in sesto, anche se io tranne che raccogliere le palline un po' dappertutto, non è che abbia corso poi così tanto. Però un poi ho sudato e questo è bene. E poi con la mia tuta ho comunque tatto la mia porca figura. I due vicini di campo sono ripassati alla fine.

"Facci sapere quando rigiocate... così veniamo con l'ombrello!"

Lele si è messo a ridere, poi si è rivolto a me. "Bè, magari la prossima volta prendiamo il campo in fondo!"

"Ok, volentieri..." Ho sorriso bevendo l'ultimo sorso del Powerade. Molto educata. Molto carina. Molto tennista. Con un unico pensiero: ma è sul serio così paziente questo Lele? E quindi... ci sarà sul serio una prossima volta? Bene. Ormai ragazza molto tennista, anche con una certa sicurezza. Mi metterò il completino con la gonna... E sorrido divertita a quel pensiero. Non sapevo invece tutto quello che poi sarebbe successo!

Domenica.

"Dai, prendi quella, che è carina!"

"Quale?"

"Quella lì, con tutti quei fiori."

"Ok." Scendo al volo dalla macchina. "Mi da questa pianta?"

"Questa?"

"Sì, grazie.

Mamma è in macchina e mi aspetta. Mi rigiro verso di lei.

"Prendo pure un bigliettino? Dai, che così scriviamo una cosa carina. "

"Va bene."

Il fioraio mi mette una busta di cellophane intorno alla pianta e me la da.

"20 euro, prego."

Pago e risalgo in macchina.

"Allora dove vado?"

"Sempre dritto, prendi per il Lungotevere."

"Ma è vicino?"

"Vicinissimo!"

Mamma continua a guidare tranquilla. "Se lo dici tu!"

"Ci sono stata! " Ho pure montato una sedia, vorrei aggiungere, ma mi sembra un po'"riduttivo. "Gli ho pure dato una mano a montare i mobili."

"Ah..."

Così va meglio. Ho questa pianta in mezzo ai piedi, e il fiordaliso sale su e profuma un sacco, ma ogni tanto mi va in faccia e un po'"mi pizzica il naso e allora mi sposto a destra e sinistra per non finire tra le foglie. Ma mi da molto meno fastidio di Ale, che come immaginavo, non è potuta venire.

"Mamma, che gli scriviamo?"

"E che ne so... sei tu la scrittrice! Con tutto quel diario che fai! "

Mi viene in mente che ieri mattina Alis mi ha fatto leggere una frase troppo bella, trovata su Internet: "L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. Martina 5 anni". Cioè, troppo forte. Troppo vero. Ce ne vorrebbe una buffa così!

"Ma che, quello che scrivo nel diario mi serve per ricordarmi quello che ho fatto... Casomai lo scrittore è lui! "

"Speriamo! " Mamma fa una strana smorfia. E" preoccupata. Ma alla fine decide di non pensarci. "Vado dritto?"

"Sì, sempre dritto, tra poco siamo arrivate. Ecco, mi è venuta, sei pronta?"

Mamma mi guarda. Sorride.

"Sì, certo. Dì un po'."

"Perché possa sbocciare tutto quello che vuoi..." La guardo un po'"interrogativa. Veramente più che una frase per uno scrittore, mi sembra per un fioraio. Ci penso da sola a rispondermi. "No, no, è una cretinata." Continuo a pensare. Ecco: "Per la tua nuova casa...". No! Anche perché è un barcone, ma questo a mamma ancora non gliel'ho detto. Ecco, mi viene un'altra frase.

"Per te con tutto il nostro amore."

Mamma è tutta felice. "Questa mi piace! "