142413.fb2
"Ma dai, che forte, che festa è?"
"Del buon non compleanno!"
Sa che mi piace un sacco Alice.
"Ma no, scherzo, è perché siete i primi ospiti qui."
Chissà se è vero, ma mi fa piacere pensarlo. Soffiamo tutti e tre sulla candelina. E poi mamma inizia a tagliare la torta e la divide perfettamente in tre e vengono identiche, quelle fette, uno di quei rari casi che uno ne voleva proprio così, non un pezzetto di più ne un pezzetto di meno.
Poi Rusty fa il caffè ma lo bevono solo loro e ci mettiamo fuori, su delle sedie a sdraio a prendere il sole coi piedi appoggiati alla ringhiera.
Io ho la sedia più vicina perché sono la più corta. Ma chiudo gli occhi e sto di un bene che è proprio raro. Certo, mi piacerebbe avere Massi qua vicino su un'altra sdraietta accanto. Ma forse oggi non c'entrerebbe proprio nulla.
Rusty James ci guarda soddisfatto.
"Si sta bene qui, eh?"
Mamma gli stringe la mano. "Sì..."
E almeno su questo siamo tutti d'accordo.
Poi si sente all'improvviso un rumore strano. "Ciaff... ciaff..."
E poi dei respiri affannati. All'improvviso spunta dalla curva, a pochi metri davanti a noi, una canoa con due ragazzi che insieme remano andando a tempo.
"Ciauuu!" Li saluto con la mano e loro, senza smettere di remare, sorridono. Uno alza il mento di scatto, come per salutare e poi però spariscono così, come sono arrivati, veloci, seguendo la scia della corrente del Tevere.
Allora io mi siedo di nuovo, mi stendo al sole sulla mia sdraietta, appoggio la schiena e chiudo gli occhi. Sì. Si sta proprio bene e posso proprio dirlo: è stato il pomeriggio più bello di tutto novembre.
Sono il padre di Carolina. Mi chiamo Dario. Ho quarantotto anni, mi sono laureato e lavoro al policlinico. Una cosa che non sopporto sono tutti questi discorsi inutili. E mai nessuno che s'impegni davvero nelle cose che servono. Quelle pratiche. Quelle serie. Quelle che da sempre mandano avanti il mondo. Lavori da una vita, ti sei sempre sbattuto per questo e per quello e sempre poco per te. Pensi di aver fatto il tuo dovere, di esserti sacrificato abbastanza ma poi il conto non torna mai e a partire dalla famiglia i crediti che avanzi nessuno te li restituisce. E va avanti così finché non muori. La vita. Tutti che chiedono e non danno. Tutti che rubano e gli va sempre bene. E tu che provi a fare l'onesto ci rimetti ogni volta. Anche in casa. Dove non posso mai stare in pace. Vorrei rientrare almeno una volta e trovare tutto fatto, tutto che scorre. Vorrei vedere mio figlio Giovanni che studia per dare gli esami su dei libri seri, invece di perdere tempo con quelle cavolate inutili dei suoi sogni e la sua voglia di scrivere. Tanto non ce la farà. Questo mondo non è dei sognatori. Basta guardarsi intorno. Con una laurea in Medicina in tasca, invece, almeno qualcosa combinerebbe. Poi con quello che costano le rette. Almeno si comprerebbe una casa e qui ci sarebbe un po'"più di spazio. Perché nessuno ci pensa mai ma non è che stiamo tanto larghi. E quando uno cresce un figlio fino a vent'anni vorrebbe che gli desse delle soddisfazioni, no? Alessandra spero mi deluda meno. Non va benissimo a scuola, ma secondo me un diploma lo strappa e poi potrebbe andare a fare la segretaria in qualche studio legale o commerciale. Ce la vedrei bene. Tanto a lei dell'università non importa. Mi piacerebbe anche che si vestisse un po'"meglio. E" bella, sì, ma a volte esagera a mettersi in mostra. Dice che è la moda di oggi. A me non piace e sopratutto non mi piace la gente che fa commenti. Cerco di trasmetterle qualcosa ma non c'è nulla da fare su questo. E" la madre che le fa fare sempre come vuole. Carolina poi ancora devo capirla bene. Più cresce più mi sembra simile a Giovanni. E questo mi preoccupa. Quando discuto con mio figlio lei si schiera con lui, poi anche mia moglie. Non si fa così, cioè i genitori dovrebbero avere una linea di condotta comune e non che uno contraddice l'altro davanti ai figli. Ti credo che allora crescono così. Vorrei che Carolina stesse un po'"più in casa, ha solo quattordici anni. Poi ci si lamenta che le cose vanno male e si sentono quelle storie alla tivù. Ci vuole disciplina. E un padre che sta tutto il giorno fuori a lavorare per portare i soldi a casa, vorrebbe che la moglie tenesse tutto un po'"più sotto controllo, no? Sennò che ci sta a fare? Che si fanno a fare le famiglie? E poi davvero, troppi discorsi inutili, quelli dei miei figli. Frequentano troppo gente che ha sempre la scodella pronta e non ha dovuto faticare. I sogni e l'amore. Magari! Ma prima ci vogliono i soldi! Poi con quelli stai sicuro che i sogni li realizzi e l'amore lo trovi facile. Ma i soldi non si fanno coi lavori umili come quello mio o di mia moglie e meno che mai scrivendo i libri. Dico, ma ci vuole tanto a capirlo per i miei figli? Che se gli dico di impegnarsi e avere meno la testa tra le nuvole, lo faccio per il loro bene e non per farli soffrire? Ma sembra che nessuno lo capisca e mi fanno sempre arrabbiare e urlare. Mai nessuno che mi appoggi, solo Alessandra ogni tanto, ma più per avere qualche permesso che per altro. Vorrei che anche mia moglie mi stesse un po'"più vicino. A letto la sera andiamo a orari diversi, lei prima, io dopo e quando arrivo dorme già. Non so nemmeno se ci amiamo o stiamo insieme per abitudine... Si è lasciata anche andare, non si cura molto. Magari qualche sera si facesse trovare un po'"in tiro, pettinata truccata invece che sempre con quel viso bianco e gli abiti uguali. Secondo me, comunque, l'amore nelle coppie finisce sempre dopo al massimo un anno. Poi, se va bene, ci si stima e ci si vuole bene. L'amore è roba da cinema o da libri.
3 cose che odio: quando non mantengo una promessa, i problemi di geometria solida, i capelli quando fanno come gli pare,
3 cose che amo: i biglietti di Natale fatti a mano, i regali lasciati il
24 notte nella cassetta delle lettere, il 31 dicembre.
3 cibi che adoro: riso alla cantonese, cioccolato, patate fritte fatte da mamma.
3 cose che non possono mancare nel mio zaino: iPod, deodorante, diario.
3 cose della mia camera che amo: i pupazzi, i cuscini del letto, le tantissime foto sulla scrivania.
3 cose della mia camera che vorrei cambiare: l'armadio piccolo, il tappeto vecchio con i cerchi, il piano di uno dei cassettini rotti del comodino.
Dicembre è stato un mese ancora più incredibile. Mi ha fatto scoprire una cosa che non avrei mai immaginato o meglio ne avevo sentito parlare e avevo anche in qualche modo cercato di capirla. Ma pensavo fossero tutte esagerazioni, cioè, mi era sembrata impossibile. La fine di un amore.
Ma prima vi racconto del buono più che ho preso in italiano. Ho ascoltato Parlo con te di Giorgia. Il silenzio. Tutto quel vuoto che a volte c'è. Com'è vero. Quante parole dico alla gente senza dirgliele mai. Sarà che è dicembre. Sarà che mi mette un po'"di malinconia per le giornate corte. Sarà che domani c'è il compito di inglese e devo finire la ricerca di arte e non ne ho voglia. Sarà, ma quando ascolto questa canzone è verissima. Delicata, mia. Sarà che, come vi dicevo, stamani m'ha riportato il compito di italiano. Buono più. Che non ho mai capito che sia quel più. Buono pieno? Buono vero? Mah. Comunque già il titolo mi aveva fatto sorridere e messo di buonumore: Descrivi te stessa ai tuoi genitori. Quello che non sanno, quello che vorresti dirgli e quello che non avrai mai il coraggio di dire.
Una parola. Ovvio che bisogna sempre mentire un po'. Comunque ho accettato la sfida, anche se penso che i professori danno questi titoli perché sono peggio dei servizi segreti. Comunque, alla fine, qualcosa ho scritto e mi sono tenuta la brutta.
"Cari papà e mamma, mi chiamo Carolina, ma questo lo sapete già perché il nome l'avete scelto voi. Gli amici mi chiamano Caro. Per descrivermi direi che vanno bene le canzoni Fango di Jovanotti o Parlo con te di Giorgia. Dicono che sono carina. Lo dite anche voi, ma non ci credo. La cosa strana è che quando mi guardo allo specchio e guardo voi non mi sembra che ci somigliamo tanto ma la prof di scienze, che poi è la stessa di matematica, dice che è normale: è la genetica. Di me cambierei tante cose, tipo l'altezza. Ma non ne sono sicura.
"Leggo tanti libri, anche quelli che non capisco subito bene, perché magari hanno tanti temi e contenuti difficili. Ma io ci provo. Sono i libri dello scaffale di Giovanni, mio fratello, detto anche Rusty James. Mi piace tanto la musica e vorrei fare la dj ma mi vergogno. Ho due amiche del cuore, Alis e Clod, che in realtà si chiamano Alice e Claudia ma è più bello Alis e Clod. Come sapete faccio la terza media e vado... dipende, ne benissimo ne malissimo. "C'ho i picchì come dice il prof Leone, che non sono quegli uccelli un po'"sciocchi che provano a fare per ore dei buchi negli alberi, ma dei risultati inaspettati che portano su i miei punteggi. Ho tanti sogni ma non ho ancora il coraggio di realizzarli. Cioè ci credo ma ho anche paura. Mi piacerebbe che pranzassimo tutti insieme e con la tivù spenta ma non succede mai. Coi miei fratelli vado d'accordo, meno con mia sorella, più con mio fratello. Amo i tramonti perché significa che ho passato un'altra giornata, magari bella. Amo il mare perché c'è l'acqua e l'acqua è morbida e diventa quello che vuoi. La scuola mi piace anche se ci sono sempre molti compiti e interrogazioni da fare. Cerco di fare del mio meglio sempre. Quando mi interrogano mi vergogno un po'"e divento rossa, ma parlo tanto e alla fine me la cavo. La gente a volte non capisce che faccio così proprio perché sono timida, anche se non sembra proprio perché sono una chiacchierona. A te papà vorrei dire di ascoltare un po'"di più, che magari a volte hanno ragione anche gli altri e di non stare sempre sulla difensiva, che la vita è bella e te la devi godere. A te mamma dico che sei fantastica, dolcissima e ci vorrebbero molte più persone come te. A mia sorella vorrei dire di essere un po'"meno superficiale, mentre a mio fratello dico che è un mito. Lui è il mio modello, gli voglio un bene dell'anima perché porta avanti le sue scelte con coraggio e credo che farà molta strada. Forse è la persona cui somiglio di più in famiglia. Mentre Ale è identica a papà... E mamma, pur essendo quella che ci ha messo al mondo, poi si è messa in mezzo a dividere, insomma, per non far litigare nessuno. Quali sono le cose che non avrei mai il coraggio di dire ai miei genitori? Ma se le dicessi qui mi sembrerebbe di andare fuori tema! O meglio mi sembrerebbe di non aver avuto sul serio il coraggio di dirle direttamente a loro, non le sembra giusto come ragionamento, prof? Bè, comunque io ho un carattere allegro, sono un po'"imbranata ma questo fa anche parte della mia simpatia, dicono. E soprattutto, sono molto diretta che a volte può essere un bene e a volte un male. In questo caso, e posso dirlo senza problemi, questo tema mi è proprio piaciuto. "
E poi ho chiuso con qualche citazione! Oh, tre colonne e mezzo! E anche quella riflessione sul coraggio di dire sul serio qualcosa ai miei, dell'uscire dal tema e quel rivolgersi direttamente al prof, secondo me ha contribuito al voto! Insomma è andata strabene e sono felice per questo. Ma la cosa che ha dato veramente un senso a questo dicembre è stata la fine di un amore. Andiamo per ordine.
Sono migliorata a tennis. Questa è sicuramente una notizia importante. Ale non mi ha più presa in giro e dire che mi ha vista uscire di casa almeno altre quattro, cinque volte vestita, come diceva lei all'inizio, da softball. Secondo me ha capito che la prenderò a pallate. Mi sono già studiata la posizione, lei arriverà all'incrocio dove di solito si ferma col motorino. E io ben appostata a circa cinque metri la centro perfettamente sulla spalla o sul casco, oppure, se va veramente bene, in piena guancia. E comunque vada sono dolori. I suoi. Ci ho pensato. O le faccio un top spin o uno slice. Come a dire: ho anche imparato i termini. Sì, perché Lele è stato davvero un maestro paziente. Perfino i vicini di campo della prima volta, rivedendomi giocare, hanno detto: "Ehi, sei migliorata! Superi anche la rete!".
E a parte le battute credo che notassero qualche miglioramento. Sul serio, non lo dico per darmi delle arie. Sono migliorata.
Ma poi quel 7 dicembre è cambiato completamente il nostro rapporto e non solo dal punto di vista tennistico.
"Ehi, che facciamo? Riesci a farti una doccia al volo e poi andiamo a mangiare?"
"Certo, come no..."
Salgo e chiedo il permesso a mamma. Stranamente riesco subito a convincerla. Bè, in realtà ho coinvolto anche tutta la classe, insomma c'è una specie di super festa in pizzeria per Giacomini che fa gli anni.
Prima di uscire me lo segno sul diario, non vorrei che poi le stesse persone festeggiassero i compleanni più volte. Mamma non ha una buona memoria ma su certe cose, non so com'è, o le sente o le ricorda sul serio. Oppure, cosa più probabile, si accorge quando le dico una bugia. Avevamo pensato con Clod che non sarebbe male se esistesse un "corso di bugia". C'è quello di teatro che fanno proprio lì nella nostra scuola, e con quel corso il pomeriggio ho visto qualche ragazzo migliorare, cioè fare una recita a fine anno molto meglio delle altre volte. Ma un corso di bugia servirebbe un po'"a tutti farlo. Chi è che non si trova prima o poi a doverne dire una, anche per non far soffrire o non dare un dispiacere o semplicemente non far sapere qualcosa di un'altra persona. Eppure se non sei preparato arrossisci immediatamente e questo mi da un fastidio! Cioè per esempio a me quando mi capita lo sento subito e capisco che chi mi guarda se ne accorge, e allora arrossisco un altro po'! Insomma è una trappola che non finisce più...
Con Clod abbiamo pensato che un'insegnante perfetta sarebbe Alis. Lei riesce a dire le bugie in un modo, ma in un modo... che solo lei! Con una freddezza, una tranquillità, un sorriso... Bè, mi sembra Hilary Duff, non perché anche lei dica tante bugie, oddio, questo proprio non lo so, ma perché recita bene e mi sta troppo simpatica e così a immaginare Alis come lei, mi sembra di darle la giusta importanza, viste le sue capacità.
Cioè ancora mi ricordo un giorno che eravamo a casa sua. Stavamo a ballare e saltare sul suo letto ovviamente larghissimo, è l'unica che a quattordici anni ha il letto matrimoniale! Tivù accesa a tutto volume. MTV. Video dei Finley Questo sono io. E li imitavamo perfettamente! Mi piace un sacco quando facciamo così noi tre! In più Alis, perché deve essere sempre lei, stava fumando e ci voleva far provare anche a noi, cosa che non ci andava proprio.
"E dai, provate."
"Ma non ci va."
"Ma è una fìgata! " Poi si ferma improvvisamente.
"Shhh... zitte!"
"Che c'è, Alis? Che succede?"
"L'ascensore... dev'essere mia madre."
Apre la finestra e butta la sigaretta, prende una gomma e la mastica velocemente. Si lecca le labbra e poi la butta nel cestino. Appena in tempo.
"Alice? Alice, ci sei?"
"Sì, mamma, sono in camera."
Arriva la madre. "Ciao... ah, sei con le tue amiche?"
"Buonasera, signora."