142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 71

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Mi guarda sul serio preoccupata. "Che c'è? Che succede?"

E io le sorrido "C'è che mi piace sul serio...".

"Mi hai fatto spaventare!" Mi da una botta sulla spalla e quasi mi fa cadere dalla sedia.

"Alis!"

"E comunque piace un casino anche a me."

E così comincia la gara.

"Ti vedo sorridente, Caro."

"Sì nonna, lo sono! "

"Troppo sorridente."

"Sì nonna, lo sono!"

E ridiamo. E un po'"mi ha scoperto. Le faccio compagnia mentre prepara da mangiare. È bello che abbiamo la nostra casa vicino a quella di nonna, così posso andare e venire senza problemi e quando mi sento sola o quando i miei genitori discutono o quando Ale rompe troppo o quando Rusty mi manca all'improvviso, ecco, io mi rifugio qui...

"Che fanno le mie donne preferite?! "

Nonno Tom è uno spettacolo. Ha i capelli bianchi sempre spettinati ed è alto e un po'"grosso, con le mani grandi ma le dita fini. Ama moltissimo costruire, creare, dipingere, disegnare. E io rido quando lo vedo.

"Facciamo le pettegole! "

"Allora ferme così! " E prende dal suo collo la macchina fotografica, la Yashica digitale e ci scatta delle foto e siamo sul divano, io mi levo le scarpe al volo e tiro su le gambe e le porto dietro e mi metto in posa e alzo con tutte e due le mani i capelli, me li porto tutti sulla testa, come se fossero raccolti.

"E chi sei, Brigitte Bardot?"

"Chi? Ma chi la conosce?"

Abbassa la macchina fotografica. "Tutti i veri uomini di un tempo non la possono dimenticare."

"Allora sì, mi somiglia un sacco ! " E faccio un sorriso mostrando tantissimi denti. E nonno scatta altre foto.

"Vado subito a stamparle! Voglio proprio vedere come vieni..."

Tutto felice, con le sue gambe lunghe, goffo si muove nel piccolo salotto e quasi inciampa sul tappeto e sbatte contro un angolo di un tavolino e una scatolina d'argento cade e nonno Tom la raccoglie. La mette dove era prima, la sposta un poco, controlla pure la direzione nella quale era inclinata. Poi sorride un'ultima volta a nonna Luci e scompare giù, in fondo al corridoio. E nonna Luci è ancora lì che lo guarda. Non si arrabbia delle cose che urta il nonno. Non ha mai niente da ridire. E i suoi occhi sono allegri mentre guarda ancora in quella direzione. Mamma non ha mai guardato così papà. Poi si gira verso di me. "Cosa mi stavi raccontando, Caro?"

E le dico del posto dove andiamo sempre, di Ciòccolati, del nuovo ragazzo Dodo e della gara di noi tre.

"Stai attenta però..."

"Perché dici così, nonna?"

"Perché magari una si innamora e ci rimane male."

"Ma no, è un gioco! "

"L'amore non guarda in faccia nessuno."

Alzo le spalle e sorrido. Non so cosa rispondere. Un po'"questa frase mi piace ma in qualche modo quelle parole di nonna mi hanno lasciato una strana sensazione.

"Guarda... Guarda come sei venuta bene! Sei la nuova B. B." Nonno arriva con delle foto stampate in bianco e nero. Ci sono io con i capelli tirati su che rido, io mentre cado sul divano, io che faccio la spiritosa e mi tuffo su nonna. E in quel momento decido.

"Io voglio fare la fotografa! "

"Brava... ecco comincia con questa" e mi mette la macchinetta al collo,

"Nonno... ma pesa.."

"Portala davanti agli occhi e mira... Mirami!" La alzo, inquadro il nonno. Poi apro l'altro occhio, quello fuori della macchina. Lui mi sorride.

"Ecco... Ora pigia sopra. Vedi che lì a destra c'è un pulsante?"

"Questo?"

"Sì, quello."

"Ok..." Cerco di farci entrare tutto il nonno ma è grosso. Però alla fine ci riesco. "Ecco... stai fermo... fatto!"

"Fai vedere." Nonno mi sfila la macchina fotografica dal collo. Guarda la fotografia. E per un attimo perplesso, poi il suo viso si apre in un bellissimo sorriso. "Diventerai bravissima."

Non siamo mai andati così spesso da Ciòccolati come nei giorni seguenti, e ognuna per conto suo. Per Clod poi è diventata una festa, con la scusa di andare lì per cercare di rimorchiare Dodo secondo me ha provato ogni tipo di dolce. Alla fine è diventata una vera e propria sfida. Fino a quando quel giorno ho capito che la vittoria poteva essere mia.

"Ehi, ciao... e le tue amiche? Dove le hai lasciate le tue bodyguard?"

"Oh!" Gli sorrido. "Arriveranno."

"Bè, vuoi che ti porto qualcosa intanto?"

"Sì, cioccolata calda, light..."

"Sei l'opposto di Claudia, eh?"

"Già." Cioè, sa pure il nome della mia amica! Di sicuro saprà anche quello di Alis. Figurati. Alice gli avrà detto anche il suo cognome, dove abita e cosa fa il padre. Magari non sa solo il mio. Meglio, così non mi confonde con le altre.

"Eccola qua. Ti ho messo anche due biscotti nuovi che stiamo testando, uno è al cocco e l'altro all'arancia, sono delicatissimi. Provali."

Do subito un piccolo morso al primo. "Uhm, questo mi sembra buonissimo."

Do un morso al secondo. "E questo pure! Sono proprio bravi in questo posto..."

"Già, e poi, oltre al cioccolato, ogni tanto capitano delle particolari sorprese..."

Mi guarda e un po'"mi sento in imbarazzo. Così butto un occhio al telefonino.