142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 76

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"Sì, per fughe come queste! "

E alla fine ecco che arriva Clod, poco più lontano dietro di lei il guardiano. Arriva trafelata, con la lingua di fuori e le guance tutte rosse.

"Ma siete già passate? Io non ce la farò mai." Sale sul muretto lentamente con grande fatica e alla fine arriva in cima.

"E ora?"

"Ora metti la gamba lassù e scavalchi." Fa due salti ma non riesce proprio ad arrivarci, neanche minimamente. Il custode ormai sta arrivando. Noi guardiamo lei, poi lui, poi di nuovo lei.

Alis non ha dubbi. "Dobbiamo andare!"

"No! " Clod è disperata. "Ma come... Mi lasciate qui? Io, la vostra amica."

Sì e tutti i tuoi Smarties vorrei dirle. Invece mi viene un'altra idea.

"Buttati giù, magari non ti vede."

E corriamo via lungo la strada che costeggia la rete. Il custode cambia direzione. Ci insegue correndo parallelamente a noi.

"Fermatevi! Fermatevi! Voglio i vostri nomi." E anziano e quasi boccheggia. Noi corriamo veloci verso le macchinette. Oddio, speriamo che non gli prenda un colpo. E soprattutto che non scopra Clod! Poi arriviamo al posteggio.

"Dai dai, apri!" Alis infila la chiave. Il custode sta raggiungendo l'uscita. Finalmente Alis apre lo sportello. Salgo vicino a lei. Infila la chiave. Il custode è uscito dal cancello. Alis accende la macchinetta e con un colpo dell'acceleratore saltiamo in avanti e partiamo a tutto gas con i fari spenti.

"Vai vai, corri!"

Guardo nello specchietto. Il custode fa ancora qualche passo correndo nella strada bianca alle nostre spalle. Poi si ferma. Viene avvolto da una nube di polvere sparendo così nella notte.

Alis fa un sospiro.

"Fiuuuu... Ce la siamo vista brutta..."

"Eh già! Povera Clod chissà come se la caverà..."

Alis mi guarda, poi alza le spalle. "Figurati, una come lei se la cava sempre. "

"Dici?"

"È storia..."

Mi fingo convinta, ma non lo sono poi tanto. E anche vero che non c'erano altre soluzioni.

Poco più tardi. Sono nel letto quando mi arriva un messaggio. È Clod.

"Tutto ok, sono riuscita a fuggire ora. Ho dovuto aspettare la chiusura del circolo. Grazie amiche, eh!"

Nei giorni seguenti siamo riuscite a fare pace. Abbiamo solo dovuto offrirle qualche merenda a piacere per una settimana. Neanche a dirlo, ha pagato Alis. D'altronde è lei che ci ha coinvolte nella "mission" più che "impossible"... "erotica"!

Ho passato tre giorni stupendi. Mi sono divertita troppo. Mamma mi ha dato il permesso di dormire da Rusty. Sono stata fuori, seduta su una sdraietta, a guardare il fiume che scorreva sotto la luna. Cè silenzio lì. Non si sente nulla, neanche le macchine che passano sopra di noi sul Lungotevere. Rusty mi ha messo un fungo, uno di quei così caldi con la cupola sopra, hanno come del fuoco dentro e non ti fanno sentire freddo. L'ha acceso e me l'ha messo vicino. E poi ha iniziato a camminare davanti a me con dei fogli in mano.

"Ehi... Sei pronta? Sei la prima alla quale lo leggo... "Un giorno come tanti, ma non più da quel momento. Mai più, da quando si incontrarono..."

Mi guarda, sorride. E" il suo romanzo.

"Mi piace! Vai avanti..."

"Lui un ragazzo chiuso, duro, dai capelli lunghi, le mani segnate dal lavoro faticoso di ogni giorno..." e continua a leggere camminando lentamente, mettendo passione nelle parole, muovendo la mano destra come se tenesse il tempo. E io lo guardo e mi piace questa storia. Me l'aveva già raccontata ma non mi aveva letto niente. E" una storia d'amore. E io ascolto. "E le piaceva quella ragazza, magra, quasi ossuta ma con uno sguardo pieno di fame, di curiosità..." Già mi è simpatica questa ragazza e un po'"me la immagino attraverso le sue parole, ma poi lentamente sotto quel fungo caldo mi addormento. Sento solo la voce di Rusty lontana che continua a leggere. "E il loro sguardo fu così intenso che... Caro! "Apro gli occhi, quasi d'istinto, forse per aver sentito il mio nome, come quelle sensazioni strane che ti capitano quando ti senti spialo. "Ma ti sei addormentata..."

"Oh scusa... Ma era bellissimo..."

"Sì, sì bellissimo e dormi... dai, vieni con me" e posa il suo romanzo su un tavolino. Ci mette un libro sopra anche se non c'è vento e non faccio in tempo ad alzarmi che mi prende da sotto e mi solleva. Mi porta via e gli stringo forte il collo con tutte e due le braccia.

"Non ti vendicare... Non mi far cadere nel fiume."

E Rusty ride. "E certo: ci vorrebbe! Vedi poi come ti svegli."

E lo stringo forte. E mi sorride, non si è arrabbiato. Lui è fatto così. E mi sento amata.

"E" che sono un po'"stanca... Però lo voglio leggere il tuo romanzo."

"Sì, sì, c'è tempo... Lo devo ancora correggere e poi lo spedirò alle case editrici. Per questo volevo sentire cosa ne pensavi."

"Le donne piangeranno e poi sorrideranno."

"Cioè?"

"Piangeranno leggendolo perché si commuoveranno e sorrideranno conoscendoti perché cercheranno di uscire con te!"

"Sciocca..." E mi lancia sul letto e mi copre con il piumino. E me lo metto tutto sopra e mi ci infilo dentro e per fortuna i denti li ho già lavati.

"Rusty..."

"Sì?"'

"Sul serio, lo voglio leggere." Un ultimo sorriso.

""Notte Caro. Dormi bene."

Mi spegne la luce e io mi rigiro dall'altra parte. E anche se sto sul fiume non ho paura. Anzi. Sento scorrere l'acqua lenta sotto di me. E mi piace. E mi addormento profondamente.

Il giorno dopo sono stata dai nonni. Nonno Tom mi ha spiegato alcune cose sulla fotografia. Abbiamo fatto delle foto e le abbiamo anche stampate.

"Ti piacciono, nonna Luci? Guarda che belle... Indovina quale ho fatto io e quale nonno Tom?"

Si è messa a ridere.

"Questa l'hai fatta tu..."

"No, sbagliato! La mia è quella con i fiori." E sono corsa via.