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"Sì, per accompagnare la tipa che stava con lui."
"Allora non hai dei poteri speciali, sei proprio pazza! "
"Senti, eh, non mi dire così! La macchinetta è mia e la posso prestare a chi voglio! Mi sembri mia madre! "
"Ma tua madre almeno c'ha la macchina sua! Noi avevamo solo quella. E ora?"
"Ora aspettiamo. Tornerà."
"Ma quando? Chiamalo un po'"sul telefonino."
"Già fatto. E" staccato."
"Riprova!"
"E" un'ora che provo."
"Ma allora è lui che ha dei poteri, è super... deficiente! "
Inizio a camminare.
"Dove vai?"
"Verso casa di Alis."
"E mi lasci qui?"
"Tu mi hai lasciato qui! Io me ne vado a casa."
"Aspettami!" Mi raggiunge correndo mezza storta sui tacchi alti. "Proprio stasera dovevo mettermi questi!"
La guardo odiandola. "Ma guarda che era tutto perfetto se non davi via la tua macchinetta."
"E" che quando me l'ha chiesta se non gliela davo ho pensato che potevo sembrare gelosa!"
"E invece ora sembri cretina!"
Camminiamo in silenzio. La sento zoppicare vicino, la guardo con la coda dell'occhio. Ha un viso sofferente. Le fanno male le scarpe. Sono stata troppo dura con lei. Mi giro, la guardo e poi sorrido.
"Scusa, Clod..."
Lei sorride. "Figurati... hai ragione."
La prendo sottobraccio. Lei mi fa l'occhiolino.
"E poi comunque lo so, Caro, sei nervosa."
"Perché?"
"Sotto sotto ti piaceva Dodo, eh? A me non scappa niente!"
Scuoto la testa e guardo verso l'alto. Niente da fare, sospiro, Clod quando si mette in testa qualcosa è quello.
"Camminiamo, và."
Più tardi. Su per piazza Venezia arranchiamo lungo la strada.
"Ma quanto manca... non ce la faccio più!" Clod è dietro di me. Ha il fiatone.
"Dai, che tra poco ci siamo! "
Passa una macchina strombazzando. Si affaccia un ragazzo dal finestrino posteriore.
"A belle! Quanto volete?"
E suonano come pazzi il clacson allontanandosi. Un'altra macchina subito dopo accosta. "Scusate."
"Sì?" fa Clod tutta ingenua.
La prendo per un braccio. "Vieni attraversiamo."
"Ma voleva un'informazione."
"Sì certo! Volevano sapere cosa sei disposta a fare!"
Tagliamo in mezzo alla strada. Senza attraversare sulle strisce, le macchine suonano, frenano. Una inchioda davanti a noi, quasi ci mette sotto. Clod e io rimaniamo senza parole. Sono il prof Leone e la prof Bellini.
"Ma Carolina... Claudia..."
Facciamo un mezzo sorriso.
"Siamo state a una festa."
Si affaccia la Bellini che ci guarda divertita. "In maschera... che bello!"
"Già. Bè, ci vediamo domani."
Mi tiro dietro Clod e finiamo di attraversare.
"Ma la Bellini è proprio rincoglionita... A una festa in maschera! "
"Bè Caro, siamo vestite un po'"strane..."
"Strane? Ma questa è moda! "
"Se lo dici tu. Carini però che escono insieme! "