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Il prof Pozzi alza gli occhiali dal naso come per riuscire a sentire meglio.
"Da chi?"
"Ah no, scusi... dagli egiziani."
"Dagli egiziani?"
"Ma che dico... dai francesi."
"Dai francesi..."
"No no, ecco... dai bulgari! "
Insomma una serie di assurdità che chiaramente ci fanno ridere tutti, ma da pazzi, soprattutto pensando a Triello che avrebbe saputo sul serio qualunque cosa e invece improvvisamente è uno dei più ignoranti della classe. E senza neanche esserci!
"Ma io non ci posso credere, Triello! Ma che, ti sei bevuto il cervello?"
Il prof Pozzi sbatte il registro sulla cattedra.
"Cosa ridete voi? Ridete della sua ignoranza... Bravi! Bravi! Non dovete ridere. Ma che, ti sei innamorato Triello? Ma che, ha perso la tua squadra del cuore? Ma che, ti è caduto un fulmine in testa? Avevi tutti distinto! E ora sai che ti do? eh? Sai che ti do? E no che non lo sai... non sai niente! Ti do gravemente insufficiente!"
E giù risate da sentirsi male.
E Cudini che insiste.
"Prof, lei è ingiusto, qualcosa la sapevo."
"Ma cosa?"
"Come cosa? Ma che non mi seguiva, le ho detto un sacco di popolazioni."
"Sì, alcune che son venute dopo i romani! Triello! Lei è la vergogna di questo istituto ! "
"E" lei l'asino che non capisce! "
E iniziano una discussione di tali proporzioni che CudiniTriello viene mandato fuori dalla classe con tanto di nota.
Il giorno dopo il vero Triello, dopo essersi ripreso dalla malattia, rientra in classe.
"Ciao, come stai?"
"Come ti senti?"
"Tutto bene?"
Triello ci guarda stupito. Tutti che gli chiedono notizie sulla sua salute. Non ha mai avuto tanta considerazione da nessuno della classe.
"Ci eravamo preoccupati! " Triello va al suo solito posto. Nessuno chiaramente gli racconta niente. Ma abbiamo continuato a guardarlo e a ridere per tutto il tempo.
Il pomeriggio Cudini gli ha mandato un mess: " Vai su www. scuolazoo. com. E... grazie!". Quando Triello si è collegato a Internel e si è visto interrogato dal prof Pozzi, malgrado fosse assente, bè si è sentito svenire.
"Mamma..."
Inutile dire che la nota di Triello è passata a Cudini che però è rimasto in classifica su www. scuolazoo. com per ben dieci settimane. Un record assoluto per lui.
Febbraio mi sembra il mese più fico dell'anno. Primo perché sono nata io, il 3 per essere precisi, e secondo perché c'è la festa i delgli innamorati. Cioè, già il fatto che un mese viene scelto come periodo in cui si festeggiano gli innamorati sarà importante, no? E comunque ho capito che il 3 febbraio è un giorno speciale. Sono nate diverse persone: Paul Auster, scrittore, Felix Mendelssohn, compositore e Simone Weil, una sociologa francese. Non è molto conosciuta ma quello che ho letto di lei mi ha fortemente impressionata. Aveva un carattere profondo e sensibile e in questo un po'"mi riconosco, ma la cosa che mi preoccupa è che proprio a quattordici anni attraversa una crisi di sconforto adolescenziale che la porta vicino al suicidio. Quando l'ho letto ci sono rimasta. Anch'io qualche volta devo ammettere che l'ho pensato. Poi ne ho parlato con le mie amiche.
"Sul serio? E perché?" Clod mi guarda quasi senza parole. "Cioè è assurdo... perché ti viene in mente una cosa del genere?" "Boh, non lo so, forse perché mi sembra tutto così difficile, le cose dei grandi sembrano così... così irraggiungibili che di fronte a quello che non sai che ti aspetta ma che dovrai affrontare, preferisci non esserci."
Alis rimane per un po'"in silenzio. Poi ci guarda e sorride.
A me è venuto in mente spesso." Poi una pausa e riprende. "Forse perché mi annoio." E ci fissa apposta in quel modo che fa lei per farci arrabbiare.
"Una volta ci ho anche provato sul serio, sapete!"
"E che hai fatto?"
"Ho bevuto del gin per prendere coraggio."
"E poi?"
"E poi non sapevo più che fare, mi girava la testa, mi sentivo da schifo. E alla fine ho vomitato tantissimo. Mamma si è anche arrabbiata perché le ho sporcato tutto il suo tappeto preferito, pensa te... E comunque ora è passata, il gin mi fa schifo. E il tappeto di mia madre pure... usciamo?"
Quel giorno si è comprata e ci ha comprato di tutto. Aveva ricevuto una carta di credito per non so quale strana ragione. Forse perché aveva raccontato anche a sua madre quella storia e lei, non sapendo cosa dire o che fare, le aveva regalato quella carta. Comunque il fatto che anche Simone Weil ci abbia pensato mi fa stare molto meglio. Uno pensa un sacco di cose e crede di essere fondamentalmente unico e strano nei suoi pensieri quando invece poi non è così. Tutti le pensiamo certe cose. Ma pochi sono quelli che riescono veramente a raccontarle. Dunque questa Simone Weil deve averlo detto a qualcuno, se no non sarebbe potuto essere scritto nella sua scheda, no? E comunque mi piace un sacco questa Simone! Cioè è diventata prima professoressa, poi ha abbandonato gli studi ed è diventata operaia e ha scritto dei Quaderni con tutte le sue poesie, riflessioni, leggo, di "rara integrità esistenziale". Ecco, mi piace questa cosa, perché, anche se forse non la capisco fino in fondo, è rara. Credo che voglia dire che abbia sempre provato a comportarsi bene e per allora magari non era così facile, e il fatto che sia nata per qualche ragione nel mio stesso giorno, o meglio, io nel suo, visto che è venuta al mondo molto prima di me, ci rende simili, molto simili. Così come devo avere delle grandi affinità con lo scrittore Paul Auster e il compositore Mendelssohn, due persone profonde e sensibili, famose nel mondo proprio perché sono stati capaci attraverso le parole e la musica di esprimere ciò che provavano.
Uno con il quale non mi ritrovo proprio è invece il regista Ferzan Ozpetek. Cioè anche lui è nato il mio stesso giorno, ma se non mi ci avesse portato Rusty, che lo ama moltissimo, forse non avrei mai visto il suo film. E comunque non ora perché i suoi film sono, come dire, ecco, dolorosi. E ci sono talmente tante cose dolorose al mondo che non ti va proprio di pagare un biglietto 7,50 euro per farti dire da qualcun altro per due ore consecutive quanto si soffre. Lo so da me... e non mi paga nessuno! Però siccome il biglietto me l'aveva offerto Rusty e lui ci teneva tanto, tutto sommato quel suo film, Saturno contro, dopo due giorni l'avevo anche superato e non l'ho segnato neanche nella mia agenda come "ricordo negativo". Forse ha ragione Rusty quando mi ha detto: "Oh... Caro, un giorno capirai".
E non lo dice come fa papà, che sembra darmi della deficiente, lo dice in maniera carina, ecco, come fa nonno Tom. Insomma mi fanno capire che per certe cose non si deve avere fretta, che sono delle sensazioni, delle emozioni, che maturano con il tempo, come certi tipi di frutta, e che quando è il momento, allora sì che è bello prenderle a morsi. Ma la cosa che mi fa impazzire è che io sono nata lo stesso giorno che era nato Carosello. Cioè non è qualcosa che conosco bene o che ho visto, ma mi diceva mamma che era bellissimo. Nonna Luci le diceva sempre: "Ti mando a letto dopo Carosello".
E mamma si era affezionata a questa idea. Dopo aver cenato si lavava i denti veloce e poteva vederlo. Che poi altro non era che un insieme di pubblicità come quelle che fanno oggi ma che allora venivano fatte, mi racconta mamma, da tutti gli attori che c'erano, anche i più importanti. E c'erano solo pubblicità divertenti, con canzoncine allegre, con tanti cartoni animati, insomma mamma ce lo ha sempre detto: "Io sono figlia di Carosello e del suo buonumore! ".
E da questo in qualche modo forse arriva il suo saper prendere la vita, sorridere sempre, anche quando c'è tanta fatica alle spalle, una giornata di scocciature, la corsa per tornare a casa, il traffico e tutto il resto, fino a preparare comunque la cena per noi e farlo con un sorriso.
Ma se mamma è "figlia" di Carosello... e io sono figlia di mamma... non sarà mica per questo che mi ha voluto chiamare "Carolina"? A volte mi prendono delle paranoie di un assurdo! E comunque domani è il mio compleanno e non dovrò più fingere con i vari Lore, Lele, e tutti quelli che credono che sia così importante avere quattordici anni!
Ma dico... Che improvvisamente la mia visione del mondo, quello che penso di mio padre, di Rusty, della scuola, degli uomini in generale e di qualunque altra cosa mi possa essere mai passata per il cervello fino adesso, domani sarà forse diversa? E allora! Io sarò sempre io, con un quattordici al posto del tredici che tutto sommato potrebbe anche portarmi più fortuna.
C'è solo una cosa che mi da fastidio: Dakota Fanning. Sapete chi è? Una giovanissima attrice statunitense e fa quattordici anni il 23...Bè, lei è già molto più famosa di me, anche se è venuta al mondo venti giorni dopo e io quindi sono pure più grande di lei. Certo, ha imparato a leggere a due anni, però mamma mi ha detto che io ho iniziato a scrivere a quattro, quindi potremmo battercela, no? E poi comunque non vale, lei ha avuto la fortuna di avere a che fare da subito con tutti quelli che tu potresti anche non incontrare mai nella tua vita: Sean Penn, Robert De Niro, Denzel Washington, Tom Cruise, Steven Spielberg, Paris Hilton, Michelle Pfeifer... Insomma frequentare gente più grande di solito ti insegna qualcosa. Se poi frequenti questi qui, bella forza allora che sai leggere a due anni!
Comunque devo dire che è veramente brava. Una sera Rusty, quando stava ancora a casa, ha portato Man on Fire e anche se mamma non voleva che lo vedessi, ho fatto finta di andare a letto e me lo sono visto tutto con mio fratello.
Favoloso! Rusty ha detto che Dakota Fanning emoziona in quel film e che Denzel è unico e io tutto sommato sono d'accordo con Rusty e che invece mamma aveva torto.
Il film non mi ha fatto paura per niente. Era un po'"violento, è vero, ma con Alis e Clod ne abbiamo visti di peggio. Il rapporto tra Dakota e Denzel è un po'"quello che ho io con Rusty, tutti e due ci sentiamo protetti. E per questo forse che, anche se ha quattordici anni ed è così famosa, alla fine non mi dispiacerebbe come amica e sono sicura che ci andrei pure d'accordo.
Comunque ora vado a dormire.