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"Sì Carolina?"
"Niente... è che oggi è il mio compleanno!"
Aspetto un secondo. Poi anche lui mi fa uno splendido regalo: sorride!
"Bene, auguri allora! E voi ragazzi? Non è il vostro compleanno vero? In classe, forza..." Mattinata ideale. Tutti i prof hanno saputo che era il mio compleanno e così è stata scongiurata qualsiasi possibilità di interrogazione.
Ore 11.30. Suona la ricreazione. "Fermi ragazzi, non uscite."
"Ma prof, abbiamo fame, è ricreazione."
"Se vi dico di stare fermi ci sarà un motivo, no?"
Rimango un po'"così ma non ci faccio caso più di tanto. In realtà è perché sto giocando con l'iPod Touch... Quando all'improvviso dalla porta entrano nonna Luci e nonno Tom. "Ecco perché non dovevate scendere!" fa il prof. "Oggi, per chi non lo sapesse, è il compleanno della nostra nipotina ! Auguri Caro" nonna Luci e nonno Tom riempiono la classe di vassoi con pizzette rosse, calde! E piccoli tramezzini, buonissimi! E dei rustici che solo il profumo già uno sviene.
"Nonno, nonna, ma non dovevate... Dopo la sorpresa di stamattina. " e corro verso di loro e li abbraccio forte, uno per volta, E non penso a nient'altro che a loro. Anche perché i miei amici si sono buttati tutti sulle pizzette, non stanno certo a guardare me. E poi mi stacco.
"Grazie, siete troppo carini." E corro anch'io verso i vassoi.
"Ehi, lasciatemene qualcuna."
E loro, lì, sullo sfondo, nonno con i capelli bianchi e nonna invece no. Alto lui e lei invece no. Che si abbracciano, che si stringono, che si guardano in un modo che non ve lo so spiegare, che sembrano più felici loro di me. Anche se nonna poi chiude gli occhi e vedo che gli stringe forte la mano ed è come se lei per un attimo si commuovesse per qualcosa, che le venisse quasi da piangere. Ma poi mi occupo di Clod.
"Ma ti sei presa tutti i rustici possibili e immaginabili."
"Oh, ma se mi piacciono..."
"Ho capito, ma lasciane qualcuno anche agli altri."
"Ma se loro preferiscono le pizzette?" E io alzo le spalle, tanto con lei sul cibo è impossibile ragionare. E quando mi giro i miei nonni non ci sono più. Ecco perché sono meravigliosi. Perché arrivano e spariscono portandoti solo un sorriso, perché ti senti amata, perché non ti senti mai sgridata, perché è come se loro sapessero sempre quello che pensi ma facessero finta di niente. Insomma hanno una qualche magia che però nel momento stesso che provo a spiegarla, è come se non ci fosse più.
Poi nel primo pomeriggio una strana sorpresa. Mi squilla il telefonino. Filo? E che può volere a quest'ora? Sono le tre.
"Che succede, Filo?"
"Ho un problema, ti prego, non ti posso spiegare ora... Puoi venire alla stazione?"
"Alla stazione? Ma sto studiando! "
"E dai, hai una vita per studiare. Ti prego sono nei casini."
"Ma scusa, e Gibbo? Non potevi chiamare lui?"
"Ha il telefono staccato."
"Sì, troppo ci credo."
"Ma ti pare Caro che ti disturbavo proprio oggi che è il tuo compleanno? E" che puoi aiutarmi solo tu!"
Rimango un attimo in silenzio. Che palle.
"Ti prego..."
Pausa. Secondo me fa una pausa un po'"più lunga.
"Sei la mia amica."
"Ok, arrivo."
"Grazie Caro!" E attacca.
Ecco, Filo è pazzesco, sa trovare sempre le parole giuste per convincerti a fare anche le cose che non vorresti mai fare, cioè fa in modo che alla fine se tu non le fai, che ne so... ti senti in colpa! E lui sa quanto ci tengo alla parola amicizia. Però prima di uscire voglio togliermi una curiosità.
Compongo il numero. Sì, è vero. Gibbo ha il telefono staccato.
Stazione. Chiudo il motorino, metto il casco nel bauletto e poi, anche se ci starò pochissimo, metto la catena che mi ha regalato nonno. Non si sa mai. Anche pochi minuti possono essere fatali.
Mi chiudo bene il cappotto, mi metto il cappello un po'"basso e mi raccolgo dentro i capelli biondi, così per non farmi riconoscere troppo, non perché sono famosa come la mia amica Dakota, ma perché qui alla stazione una ragazza da sola... Sai quando in un attimo ti ricordi tutte quelle cose che ti hanno detto da piccola.
"Attenta, non andare in posti pericolosi da sola, non parlare con degli sconosciuti, non aprire a nessuno..."
Insomma, roba che se uno ti chiede che ore sono già sei pronto a sparargli un calcio lì! E mi calco ancora di più il cappellino, sono un po'"come Matt Damon in The Bourne Identity... Insomma più o meno, io non ho problemi di memoria. Vorrei solo sapere dove cavolo sta Filo! Lo chiamo.
"Pronto, ma dove sei?"
"E te?"
"Io qua fuori dalla stazione."
"Entra."
"Entro?"
"Sì, sbrigati che non posso farmi vedere."
"Ma che stai combinando?"
"Dai Caro, non mi chiedere, solo tu mi puoi aiutare Binario 7."
"Ma devo venire fino a lì?"
"Sì, non ce la faccio da solo."
"Senti, se non mi dici cosa succede non vengo."
"E dai, non fare così, tra un minuto lo sai."