142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 86

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"Va bene, allora chiudo."

"No, no, rimaniamo in contatto..."

"Ok. Allora ecco, sono entrata..." E mi stai facendo spendere un sacco di soldi, vorrei aggiungere ma mi sembra brutto, magari ha un problema serio veramente.

"Ok, adesso vai verso l'entrata per i binari..."

"Ci sono."

"Ok, vieni ancora dritta e vai verso il 7..."

"Ok."

Guardo sul tabellone delle partenze. Binario 7. Partenza tra un quarto d'ora circa per Venezia. Peccato, su quello degli arrivi la destinazione è già sparita. Va bè, magari non c'entra niente con il fatto che Filo sta lì.

"Ecco, Caro. Ti vedo, vieni avanti... così..."

"Ma dove sei? Io non ti vedo."

"Io ti vedo. Sei tu. E hai un cappellin blu... per non farti riconoscere!"

Sbuffo. "Guarda, mai più eh, solo tu mi metti sempre nei casini... Gibbo non l'avrebbe mai fatto..."

"Veramente c'entra anche lui! " E fanno un salto da dietro una colonna tutti e due. "Auguri!" Filo e Gibbo mi saltano addosso, mi abbracciano e mi riempiono di baci. La gente che passa ci guarda e sorride divertita.

"E dai basta! Quanto siete cretini! Mi dovevate far arrivare fino a qui per questa bella sorpresa?"

Mi lasciano libera.

"Sì." Filo sorride. "Perché guarda qua..." Apre una felpa rosa, c'è sopra la sua immagine e la scritta del suo nome.

"Nooo! Fichissimo! Biagio Antonacci! Il mio cantante preferito!"

"E questi..." Gibbo li tira fuori dalla tasca. "Sono tre biglietti per il suo concerto a Venezia. "

"A Venezia?"

"Sì! e questi..." Filo li tira fuori dalla sua tasca, "sono i tre biglietti per andarci in treno. Quindi... Via! Che sta per partire! "

E mi prendono per mano tutti e due e mi trascinano con loro. E quasi cado, inciampo.

"Ma che siete pazzi! Ma che dico ai miei?"

Gibbo mi guarda ridendo. "Figurati... Abbiamo pensato a tutto! Resti a dormire da Alis che all'ultimo ti ha fatto una festa a sorpresa. "

"Già... Le tue amiche ti hanno regalato perfino il cambio per domani!"

"E da lì vai direttamente a scuola."

Li guardo e scuoto la testa.

"Pure!"

"Certo. Non bisogna saltare neanche un giorno di scuola..."

"Eh! Noi siamo seri... Quest'anno abbiamo l'esame! Mica possiamo prenderla alla leggera!"

E saliamo sul treno appena in tempo. E un attimo dopo lo sento muoversi sotto di me e mi sembra incredibile e mi infilo la felpa e meno male che ho chiuso il motorino! Ci sediamo in uno scompartimento.

"Ecco questi sono i nostri tre posti. Tu se vuoi stai lì. Non te l'aspettavi vero?"

"Assolutamente no, pensavo che come al solito Filo si era messo in chissà quale casino..." E il treno piano piano prende velocità. E guardo dal finestrino. Delle grandi pareti in marmo, alcune strade in cemento e poi fili d'acciaio, binari tutt'intorno e vecchi treni abbandonati del colore della ruggine.

Ciuff. Ciuff. Dudum dudum. Aumenta la velocità, sempre più forte. Dudum dudum... E poi improvvisamente il verde, campi bagnati, alberi, e quella natura così fresca d'inverno, sana, tonica. E faccio un respiro lungo, lunghissimo.

"Ragazzi, sono i più bei quattordici anni della mia vita! "

Filo e Gibbo si mettono a ridere e comincia l'avventura. Il controllore passa e mostriamo i biglietti. Ho sete e nello zaino Gibbo ha messo tre bottigliette d'acqua, ho fame e Gibbo ha anche dei Bounty al cocco con quella cioccolata che mi piace da morire. Insomma avete presente The Bourne Supremacy? Bè, meglio!

Poco più tardi: ore 18, dopo aver parlato con Alis che naturalmente ha detto la sua. "Non ci credo! Volevo venire anch'io... E" una sorpresa favolosa... sto rosicando!"

"E dai... E" il mio compleanno! Dormo da te, ok?"

"Ok!"

Chiamo a casa. Per fortuna mi risponde Ale. A volte è fastidiosa ma a volte è l'ideale, mentirle è quasi una passeggiata.

"Hai capito? Resto a dormire da Alis e poi vado a scuola."

"Ok."

"Ripeti..."

"Uffa... Resti a dormire da Alis e poi vai a scuola."

"E se mi vuole parlare..."

"Ti chiama sul telefonino."

"Brava! Stai migliorando. "

E infatti proprio mentre stiamo ormai per arrivare mi squilla.

"E" mamma. Come faccio..."

"Aspetta." Gibbo si alza e chiude lo scompartimento.

"Ok..." faccio un lungo respiro. "Pronto mamma!"