142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 87

Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 87

"Ciao Caro, tutto bene?"

"Sì, benissimo, Alis e le mie amiche mi hanno fatto una bellissima sorpresa. "

Ma proprio in quel momento la "sorpresa" me la fanno le Ferrovie. Parte una voce metallica. "Attenzione, per tutti coloro che vogliono mangiare, il vagone ristorante..."

Non aspetto altro, spingo il tasto e chiudo il telefono.

"Che palle. Non ci voleva! Proprio adesso l'annuncio! " Aspetto che finisca. E richiamo subito mamma.

"Che è successo?"

"Niente, era scarico... E" caduta la linea."

"Ah..."

Cerco di tranquillizzarla. "Però una mia amica aveva dietro il caricatore e ora l'ha attaccato alla spina."

"Va bene. Ma come fai domani per la scuola?"

"Mi hanno regalato una maglietta e anche un cambio da mettere sotto..."

"Ah... Hanno pensato proprio a tutto le tue amiche..."

"Sì..." guardo Gibbo e Filo, "l'hanno pensata proprio per bene questa sorpresa..."

"Va bene... Ti copro io con tuo padre."

"Grazie mamma."

"Caro, non fate troppo tardi..."

"Non ti preoccupare. Ci vediamo domani a pranzo."

Chiudo e tiro un sospiro di sollievo.

"Yahooo! E andato tutto bene! "

Li abbraccio e salto con loro dalla felicità. E mi sento più leggera, come se mi fossi tolta un peso. E proprio in quel momento il treno si ferma.

"Venezia."

E questa volta sono io a prenderli per mano.

"Forza scendiamo! " Li trascino giù e usciamo dalla stazione. E ci incamminiamo lungo i canali di Venezia. C'è acqua in ogni punto. Si attraversano piccoli ponti. E piena di stranieri dovunque. Fa un po'"più freddo che a Roma, forse perché è più tardi. Ci divertiamo a scherzare sul fatto di prendere una gondola.

"Sì, facciamo i tre fidanzati... però mi sa che costerà una cifra. "

"Bè, io ci provo."

Filo è fatto così. Ha una faccia tosta. Va a parlare con un gondoliere. Un tipo dall'aria simpatica con dei baffi grossi e pochi capelli biondi. Gibbo e io lo guardiamo da lontano. Niente da fare, il gondoliere scuote la testa. Filo ritorna da noi.

"Allora?"

"Chiede 250 euro!"

"Cosa? Per venderci la gondola! E chi la vuole poi."

Rido. "Io non la so neanche portare! "

"Aspettate và..." Decido di tentare il tutto per tutto. "Quanto bbiamo?"

"Io ne ho 20."

"Io 30."

"Io 50."

Per Gibbo è una passeggiata. "Abbiano 100 euro tondi tondi."

"Ho capito... Ma se ci serve qualcosa, se abbiamo fame, se succede qualcosa..."

Tutti e due nello stesso momento si toccano lì.

"A parte la fortuna che invocate, comunque ci dobbiamo pensare..."

Ci provo lo stesso. E così vado dal gondoliere.

"Salve... So che potrebbe non crederci ma oggi è il mio compleanno e quei due laggiù mi hanno portato a Venezia. Solo che quello lì..." E inizio un discorso che non so come mi viene! Ma così bene e così credibile che alla fine il gondoliere quasi si commuove.

"Ok... Va bene."

Torno felice da Filo e Gibbo.

"Ci fa fare un giro più corto, ma sapete quanto ce lo mettera?"

Di un po''?

"40 euro!"

"Ma come hai fatto?"

"Oh, in qualche modo il merito è tuo, Gibbo."

"Perché?"'

"Dai, saliamo che poi ti spiego."

"Salve..." Il gondoliere ci fa salire e per ultimo aiuta Gibbo. "Ciao..." E glielo dice un po'"dispiaciuto e Gibbo in qualche modo se ne accorge, così ci raggiunge. Ci sediamo tutti e tre su quel comodo divanetto fatto di uno strano tappeto peloso. Gibbo controlla che non ci stia guardando.