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"Ok."
E tutti ci precipitiamo ai nostri mezzi. Per fortuna il motorino c'è ancora. Mi infilo il casco e sotto le cuffìette dell'iPod Touch. E metto proprio Iris di Biagio e mi sembra di stare ancora al concerto, mentre arrivo a scuola. Non faccio in tempo a scendere dal motorino che Alis e Clod mi assalgono.
"Allora? Che figata! Ti sei divertita? Ma che avete combinato? Dove avete cenato? Avete visto posti fichi?"
"Ma perché non siete rimasti a Venezia? Fai vedere il filmato che mi volevi mandare..."
Alis la spinge.
"Ah, io l'ho visto... è fichissimo! "
"Avevo il telefono senza credito! "
"Come al solito."
E quasi iniziano a litigare.
"Ragazze in classe! " E questa volta è la prof di matematica che ci salva. In tutto questo non sono riuscita a fare neanche colazione! Però è stata la cosa più divertente che abbia mai fatto.
Mi arriva un messaggio di mamma.
"Tutto ok? Sei a scuola?"
"Sì certo." Rispondo.
E mi viene da ridere. Se solo potesse immaginare che ho preso il treno, sono arrivata a Venezia, poi a Mestre, ho visto il concerto di Biagio e ho passato la notte in treno e sono tornata, bè morirebbe. Poi mi giro. Filo è crollato, dorme sul banco mentre la prof spiega. Gibbo invece è vispo come un grillo e mentre la prof sta scrivendo alla lavagna, si sporge dal suo banco e con una striscia di carta fa il solletico nell'orecchio a Filo.
Filo si infastidisce, poi si sveglia di botto e si gratta veloci tutti ridono. Cudini naturalmente ha filmato il tutto, la prof si gira.
"State buoni ragazzi... Ma che c'avete oggi! "
Gibbo è immobile al suo banco. Sorride. In qualche modo si è vendicato.
Sono troppo forte! Ho passato l'esame per il patentino! Ho fatto due errori ma l'ho passato! Mamma era felice, mio fratello pure, papà... meno. Sarà che non ci credeva. Non ci credo nemmeno io! In effetti quando ho fatto qualche prova in cortile con lui usando lo scooter di mia sorella non è che fossi stata troppo brava. Avevo anche rischiato di sbattere contro la macchina di Marco, quello del mio piano, ma per fortuna con una specie di gesto atletico non indifferente mi sono ripresa! Senza danni. Quindi ora ho pure il patentino... a tutta Vespa! Tanto l'ho guidata lo stesso nel frattempo.
Ormai sono una scheggia. Non ho proprio problemi. Mi diverte anzi a conoscere un po'"le strade. Certo, per andare dai nonni siccome non c'ero mai stata per conto mio, l'ho guardate sullo stradario di Internet che è fichissimo perché le trovi subito, ti da la distanza e ci mette un secondo a stampartelo. Te lo metti in tasca e tac! Infatti dopo otto minuti, due di meno di quanto diceva il sistema Google Maps, ero già da loro. Mi sono fermata solo una volta per ricontrollare una strada dove dovevo girare che non mi ricordavo. Nonna è uscita a fare la spesa. Domenica vuole invitare un po'"di persone perché è il suo compleanno. Nonno invece è nel suo piccolo studio e disegna. E" bravissimo. In un attimo con pochi tratti riesce a creare subito delle situazioni, un paesaggio, una casa, una persona.
"Nonno, ma che stai facendo?" Mi sorride senza guardarmi.
"Un biglietto per tua nonna... Domani è il 14 febbraio, la festa degli innamorati."
"Sì." Continua a disegnare. Usa pennarelli di diversi colori, li apre, colora, chiude con il tappo e li lascia cadere sul tavolo, e poi un altro e un altro ancora.
"Ti piace?"
"Me lo fai vedere? Moltissimo! "
E riconosco nonna mentre cucina e poi c'è una tavola in fondo con un po'"di gente.
"Ma quella nell'angolo sono io!"
"Sì... E quello vicino è tuo fratello, come lo chiami? Rusty John..."
"James !
"Ah, sì... Rusty James, Alessandra.. E quello sono io!"
"Sì, l'avevo capito."
"E lei ci cucina da mangiare tutte quelle cose buone che sa fare... "
"Eh già..." E poi c'è un cuore grande e rosso che tiene il nonno e la scritta sopra "Per te, che sfami il mio cuore! ".
"E" bellissimo, nonno!" E guarda soddisfatto il suo disegno e sorride compiaciuto. Se lo guarda un'altra volta. Poi si sente il rumore dell'ascensore e poi la chiave nella porta.
"Shh...Èlei!"
"Ci siete?"
Nonno nasconde presto il disegno sotto una cartella, raccoglie tutti i pennarelli e li infila veloce dentro un grande bicchiere. Poi mi guarda tutto furbetto e mi fa l'occhiolino.
"Sì, siamo qui!"
Nonna Luci arriva nello studio.
"Ciao... Cosa stavate combinando?" Alza il sopracciglio e sorride.
"Niente, chiacchieravamo..."
"Sì!" lo guardo allegra. "Voglio portare nonno dietro a me in Vespa..."
"Ma non si può, così ti fanno la multa..."
"Che ne sai tu?"
"L'ho letto... Dovrai aspettare i sedici anni."
Poi si avvicina a nonno e lo bacia leggera sulle labbra con un sorriso che lo sento fin da qui che è pieno d'amore.
"Ti ho preso quello che mi avevi chiesto..."
"Quello che piace a me?" Nonno si trasforma in un attimo in un bambino molto più piccolo di me.
"Sì, proprio quello! Vi vado a preparare qualcosa da mangiare, va bene?"
"Sì nonna, ti aiuto! "