142413.fb2 Amore 14 - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 90

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E così ci mettiamo in cucina. Nonna apre delle patatine e le mette in un grosso piatto.

"Erano queste che mi aveva chiesto,., le patatine alla paprika."

"Ah..."

E io chissà quale misteriosa cosa mi aspettavo e continuiamo così a girare per la cucina, a preparare qualcosa, con i tovagliolini, i bicchieri e tutto il resto, a parlare di tutto e di niente. E nonna mi fa un sacco di domande e io rispondo ma con una leggerezza e il piacere di stare insieme e quel sapore d'amore che si respira per tutta la casa. E tutto mi sembra così semplice e le dico tante cose che a volte, anche se ti ci metti da morire, se ti impegni tanto, non riesci veramente a dirle.

I prof hanno cominciato a parlarci degli esami ma a me sembrano ancora così lontani e non ne voglio sentire parlare! Fra l'altro ad aprile ci sarà il mega ricevimento generale per i genitori, l'ultimo, definitivo, assoluto, mamma mia e non posso più toppare nulla. Ma non avevano detto che lo abolivano?! Da Internet ho scaricato un sacco di tesine ma non so se bastano. Mia sorella una volta mi ha detto che è una cavolata ma con lei non sai mai bene cosa pensare, è così diversa da me. Allora, secondo me a storia potrebbe essere Italia nel dopoguerra, geografia l'Oceania, italiano Svevo o Calvino, e scienze? Non lo so. Si può collegare l'Oceania con terremoti e vulcani cioè c'è una zona molto soggetta a questi? Non lo so. Francese e arte avrei pensato di portare Henri Matisse. Andrebbe bene con il periodo? Inglese porto l'Australia, musica non so se si fa all'esame, penso comunque che la collego in storia con la musica jazz, tecnica non so. Poi non ho capito se è meglio ripetere tutto il programma delle materie. E" essenziale o alla fine è inutile? Boh. Non resisto. Mentre mi perdo in tutte queste domande scarto il panino sotto il banco, mi inchino nascondendomi dietro a quella che sta davanti e cerco di leccare un po'"di Nutella che è uscita dal bordo. Clod che mi vede dal suo banco mi chiama. È già pronta a offrirsi volontaria. Oh, come se l'avessi chiamata, suona l'ora di ricreazione... E arriva subito la notizia bomba.

"Mi sono lasciata con Dodo."

"Cioè?"

"Cioè basta... Mi sono scocciata."

Io e Clod rimaniamo in silenzio.

Poi allargo le spalle. "Mi dispiace però... Magari poteva essere importante... piano piano."

Clod, la grande curiosa, "E" perché voleva troppo?". È allusiva.

"Magari!" Alis si accende una sigaretta, vuole essere trasgressiva a tutti i costi. "Niente, non gliene fregava niente neanche di quello... Pensava solo a giocare a calcetto, sempre con i suoi amici, a bere con i suoi amici, fuori con i suoi amici e se no al negozio della mamma... Dai ragazze, ma non esiste una vita così! "

"Già..." In realtà non sappiamo molto che dire, ha fatto tanto per mettercisi, per un attimo sembrava anche innamorata. Forse l'ha fatto solo perché c'era la gara, vuole essere la più forte e primeggiare come al solito. Ma questo lo penso e basta. Non posso certo dirglielo.

"Vi siete lasciati proprio oggi che è San Valentino..."

"Ieri. Gli avevo comprato pure il regalo ma l'idea di passare la serata con lui... Non ce l'ho fatta."

"Che gli avevi preso?" Clod in certe occasioni non ce la fa proprio, quando dovrebbe stare zitta parla, anzi esagera.

"Oh, una macchina fotografica digitale. Non gliel'ho data. Ce l'ho qui, anzi vi faccio subito una foto..."

Ci mettiamo in posa e la fa alzando la macchinetta e prendendoci tutte e tre mentre facciamo delle facce assurde. Poi guarda come è venuta.

"Perfetta! Sentite facciamo una cosa..."

"Che?"

"Stasera alla faccia di tutti gli innamorati ceniamo tutte e tre insieme, vi va? Offro io... sapete dove andiamo, da Wild West, sulla Giustiniana! E" troppo forte."

"Ok!" E per fortuna il pomeriggio passa tranquillo, senza neanche troppi troppi compiti da fare. Mi stendo sul letto, piedi in su e iPod acceso. Ascolto un po'"di musica random. Non c'è niente da fare. Sembra che ti conoscano. Che vivano con te e possano sentire tutto quello che pensi. A volte mi sembra così quando ascolto certe canzoni. Dicono proprio tutto quello che sento e che vorrei poi dire ad esempio a Massi. Cioè proprio come vorrei dire io. Né meglio né peggio. Bisogna ringraziarli i gruppi e i cantanti perché parlano per noi. Tu ami uno ma sei timida o pensi di sbagliare e zac! Basta che gli dedichi quella canzone. E se sei fortunata bè lui capirà tutto quello che non sei riuscita a dirgli a parole e magari te ne dedicherà un'altra. Canzoni da canticchiare, riascoltare e ballare insieme a una festa. Canzoni per tenersi abbracciati, canzoni da ricopiare sul diario... Massi, noi abbiamo già la nostra canzone. Che buffo, non abbiamo una storia ma abbiamo la nostra canzone.

"Mamma, stasera esco."

"Ehi, ma non starai studiando troppo poco?"

"Non c'era molto da fare per domani."

"Ok, alle undici ti voglio qui..." Poi ci ripensa un attimo. "Come mai esci proprio stasera? San Valentino... Con chi vai?! "

"Ma che!" Vorrei dirle: magari! "Esco con Alis e Clod."

"Sicura?"

"Certo! Te lo direi, no?!?" Ripenso a Biagio Antonacci e non ne sono così sicura.

Proprio in quel momento passa Ale. "Capirai mamma... E chi se la piglia!"

"Simpatica. Tu invece che fai... esci con Giorgio o con Fausto?"

"No, li ho lasciati tutti e due."

"Oh ecco... Hai fatto bene!"

"Sì, ma esco con Luca..."

Mamma fa una faccia che è di un disperato. Cerco di tirarla su.

"Lo dice apposta. Lo sai come è fatta. Non è vero niente. Lo fa solo per dare fastidio." Si rincuora un po'. Ma io, in realtà, non ne sono sul serio così sicura.

Ore 20.30. Suona il citofono.

"Andate a rispondere? Ma chi è a quest'ora?"

"E" per me, papà. Pronto?"

"Sono qui..." Infatti. È Clod.

"Arrivo."

"Ma esci ogni sera..."

"Ma che, papà... Non sono uscita mai nella settimana. E poi lo avevo detto a mamma." Mamma arriva con dei piatti.

"Sì infatti, me lo aveva detto."

Papà non ci sta. Deve essere nervoso come al solito.

"Il fatto che te l'aveva detto non vuole dire niente,"

"Ma sono lei e le sue due amiche..."

"Non è questo."

"Ma..."

E iniziano a discutere. E a me tutto questo dispiace ma c'è giù Clod. E poi ho voglia di uscire. Mi sta stretta questa casa. Sopra tutto quando ci sono queste discussioni. Così stupide. Così inutili. Così... così che mi danno così fastidio! Sbatto forte la porta del salotto alle mie spalle. Apposta. E poi scendo veloce le scale e salto ogni volta gli ultimi. Due. Poi tre. Poi perfino quattro alla volta. Sono arrabbiata. Tanto. Papà tratta sempre male mamma. Ma perché lei ci rimane insieme? Forse per noi figli. Si, in qualche modo è anche colpa nostra. Odio mio padre. Odio il suo attacco alla mia felicità.