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" Ehi, che succede? " Clod parte a tutta velocità seguendo le mie indicazioni.
"Niente ! Non succede niente. " Do una botta forte sul cruscotto della sua macchinetta.
"Ehi, non prendertela con lei, non c'entra nulla... Comunque anch'io ho litigato con mia madre. Non voleva che uscissi... Certe volte vorrei proprio essere Alis..."
E rimaniamo così in silenzio per un bel tratto di strada se non per qualche indicazione.
"In fondo a destra. Poi dritto."
E continua a guidare così, concentrata, in silenzio, senza che parliamo. Poi però piano piano mi passa, così, all'improvviso, senza essuna spiegazione. Anzi non ci penso proprio più.
"Ma dai, fichissimo..." Apro l'astuccio e lo vedo.
"Sai l'ultimo dei Maroon 5... Ma chi te l'ha dato?"
"Me ne ha fatta una copia Aldo."
"Sul serio? Bè carino."
La guardo. Mi guarda. Sorride.
"Me lo dai che lo carico sul mio iTunes così poi ce l'ho nell'iPod?"
"Certo!"
"Bene." E continuo ballando fino ad arrivare al Wild West. Alis è fuori dal locale. "Che c'è? Che succede?"
"Niente, ci sono solo tre coppie e per di più di anziane!" guardo dentro.
"Ma dai mi sembra carino... E poi uno di quelli che tu dici assomiglia a mio fratello!"
"Ma che, magari, mi ci fionderei subito... guarda che sguardo. E" vecchio dentro quello! Dai fuggiamo..." E monta sulla sua macchinetta. "Ma avevi prenotato! " "Si, ma avevo dato il cognome di Clod! Seguitemi!" E parte a tutta velocità.
Le stiamo dietro a duemila e alla fine arriviamo da Celestina ai Parioli.
Alis lascia la macchinetta al posteggiatore.
Non me la graffiare che ti ammazzo..." glielo dice ridendo, ma secondo me non scherza molto. Alla fine entriamo tutte e tre.
Arriva un cameriere.
"Abbiamo prenotato per tre. Sereni."
Alis deve aver chiamato dalla macchinetta, stavolta ha dato il cognome vero. Era sicura che ci saremmo andate.
"Ciao, Alis."
"Buonasera."
La saluta una signora che sta cenando con un tipo strano, sono un po'"rifatti tutti e due. Forse sono amici della madre. Per come sono vestiti potrebbe anche essere.
"Ecco, questo è il vostro tavolo."
Ci sediamo. Alis si guarda in giro.
"Molto meglio qui."
"Sì, certo."
"E anche più vicino..."
"Ma non c'è gente forte."
Ai tavoli c'è un po'"di tutto, per quello, diverse coppie di ogni età.
"Ehi ma quella non è... come si chiama? Dai..." Guardo meglio dove indica con il suo mento Alis. Sì, è proprio lei. E sta con un altro, il giorno di San Valentino, cioè non è una cena qualunque.
"Dai che è lei... Non mi viene il nome."
Alis insiste. "La ragazza di Matt! "
"Melissa..."
"Ah ecco, sì, Melissa! " E quella ragazza laggiù, anche se è molto distante, è come se ci avesse sentito. Gira lo sguardo verso di noi. Clod e io ci giriamo subito dall'altra parte.
Alis invece mantiene fìssa lo sguardo. Anzi vedo che alza pure il sopracciglio come a dire: "Ehi bella, che ci fai a cena con un altro?". Poi Alis si gira verso di noi. Si vede che è finita la lotta.
"Non ci credo. Lui le ha preso la mano. Gliel'ha accarezzata..."
"Quindi..."
"Matt e lei si sono lasciati! "
"Domani lo chiamo..."
"Alis! Ma quello a momenti non si ricordava neanche di me, a te ti avrà visto una volta."
"Sì, ma per come mi ha guardato... vedrai che si ricorda. Si ricorda..."
"Va bè..."
Apro il menù. Certo che Alis quando fa così mi da sui nervi. È di un convinto! E poi scusa forse ci sono prima io, no? Ecco, mi sto innervosendo ma non con lei in realtà, no, con me! Perché queste cose che penso dovrei dirgliele. Ecco dovrei discuterci e fargliele presenti, anche perché so di avere ragione. Va bè, magari la prossima volta. E anche questo un po'"mi fa arrabbiare perché alla fine rimando tutto sempre alla prossima volta. E a volte quando vorrei risponderle non mi vengono le parole giuste, così ci passo sopra. Poi torno a casa e mi viene la risposta perfetta che avrei potuto darle... ma ormai è tardi!
"A che pensi?"
"Oh, niente..."