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"Cioè?"
"Signori, mi sono messo con Niki, un'esplosiva diciasset tenne."
Alessandro guarda Claudia e le sorride.
"Sei pazza... così in un botto solo mi giocavo il saluto di mamma e soprattutto ci giocavamo papa... A quella notizia gli prendeva un colpo!"
"Per me invece papa è quello che la prendeva meglio. Tu lo hai sempre sottovalutato."
"Dici? Può essere..."
"Be, ti saluto" Claudia lo bacia sulla guancia con un sonoro schiocco e fa per allontanarsi.
"Claudia..."
"Sì?"
"Grazie, eh..."
"Di cosa?"
"Di quel carciofo che non ti andava più."
Claudia abbassa una mano nella sua direzione. "Naaa! Figu rati. Un'altra serata come questa e mi accompagni direttamente da Messegué."
"Lo faccio volentieri. Mangia, invece di prendere strane decisioni."
"Cretino! Piuttosto, avvisami sul serio quando decidi di dare l'altra notizia bomba... Mi metto a dieta due giorni prima!"
Sessantacinque
Giorni che scorrono lenti. Quando si è tristi. Altri che passano troppo veloci. Quando si è felici. Giorni sospesi mentre manca poco alla risposta dei giapponesi. In giro in auto col ed di Battisti. Enrico ha scelto una colonna sonora perfetta per loro. Niki improvvisamente esplode di felicità.
"Alex, mi è venuta un'idea fichissima..."
Alessandro guarda preoccupato Niki. "Aiuto. Dimmi."
"Proviamo a fare tutto quello che dice la prossima canzone?"
"Ok, però tutto tutto, eh?"
"Ah, io non mi tiro certo indietro..."
"Ok. Allora scelgo io la canzone..."
"No, non vale... Metti random e quello che capita, capita."
Alessandro spinge un tasto del lettore. Poi aspettano tutti e due curiosi e divertiti su quello che sarà il loro prossimo destino.
"In un grande magazzino una volta al mese, spingere un carrello pieno sotto braccio a te..."
"No, non ci credo... Ma è tostissima!"
"Ormai l'abbiamo detto e si deve fare. Forza partiamo."
Parcheggiano poco dopo davanti al supermercato al Villaggio Olimpico e scendono al volo dalla macchina. Un euro per un carrello. E decidono di riempire il frigo di casa per altre mille cene ancora.
"Magari un giorno potremo invitare tutti i nostri amici, no? Che ne dici?"
"E certo!"
Alessandro pensa a Pietro, Enrico, Flavio e soprattutto alle rispettive mogli insieme a Niki, Olly, Diletta ed Erica e compagnia bella. Sarebbe una cena perfetta. Magari un po difficile trovare gli argomenti giusti per tutti.
"E parlar di surgelati rincarati, far la coda mentre sento che ti appoggi a me."
E guardarla sorridere mentre corre nei vari reparti. Perdersi tra un'insalata da pesare e le pesche che le piacciono tanto. E tornare ragazzo. Mentre la canzone continua. E le prove diventano più difficili.
"Ma sei sicura? E se ti beccano i tuoi?"
"È tutto a posto... Ho detto che vado a scuola e poi dormo da Olly. Mi copre... E dai! Madonna, che fifone che sei! Sono io che rischio, no?"
"Come vuoi."
"Prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi, esser svegliati presto prima delle sei..."
Alessandro la passa a prendere prestissimo, parcheggia un po lontano dal portone. E la vede uscire di corsa, tutta assonnata, ancora calda di letto. Poi partono veloci. E Niki dopo un po si addormenta sotto il suo piumino poggiato addosso. Lui la guarda mentre guida e sorride. E lei sembra quella cosa così bella per la quale non si trovano parole.
"E fermarsi in trattoria per un panino..."
E questo è più facile. Sono tutti e due affamati. E ordinano un panino grosso, alto, con il ripieno, appena tagliato, che sfugge via da tutti i lati. E ridono mentre mangiano.
"Ma quanto manca? È lontano? Siamo in viaggio da un sacco!"
"Tra poco siamo arrivati. Ma scusa, Niki, volevi la neve, no? C'è solo dopo il Brennero."
"Uffa! Ma questo Brennero è lontano!"
"È dove sta! E leva i piedi dal cruscotto, tesoro!"
r
!
È alla reception dell'albergo, per la prima volta emozionata nel dare i suoi documenti. Ma il portiere tranquillo non fa caso a nulla. Nemmeno all'età.
"E restar due giorni a letto e non andar più via..."