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"Alex, posso chiamare i miei, sennò si preoccupano."
"Certo. Ma perché me lo chiedi? Hai il tuo telefonino, no?"
"Shhh, zitto, squilla. Pronto, mamma? Tutto ok."
"Ehi, Niki, ma dove sei? M'è comparso uno strano Austria..."
Alessandro compare sulla porta della camera e sgrana gli occhi e scuote la testa. Le dice sottovoce "Ma sei pazza? E ora che le dici?". Ma Niki ride. Sicura, tranquilla.
"Lo so, mamma, volevamo provare le tavole da snowboard. Siamo partite. Sì, dormiamo a casa della cugina di Olly e torI
niamo domani sera tardi."[
"Ma, Niki, perché non me l'hai detto, ma ti rendi conto?"
"Perché sennò ti preoccupavi come al solito e non mi lasciavi andare... mamma?"
Silenzio.
"Mamma, siamo andate col treno. E oggi pomeriggio dopo la sciata studiamo."
"Ok Niki... Ma richiamami più tardi..."
"Certo, mamma, salutami papa" e chiude. Fa un sospiro. "Cavoli, non me lo ricordavo proprio, hanno cambiato da poco il telefono del salotto, hanno preso quello con il chi è!"
Alessandro si mette le mani nei capelli. Va nell'altra stanza. "Non ci posso credere... in che guaio mi sono messo..."
Niki compare sulla porta.
"Il vero guaio è che ti costringerò a provare la tavola da snow!"
E più tardi sulle piste a ruzzoloni e tentativi vani e cadute nella neve. E Niki che fa da maestra a quell'avventuroso imbranato, che un po legnoso si lancia e cade. Ma non ha paura. Ha
ii
ritrovato la voglia di tentare, di cadere, di rialzarsi... E chissà, forse anche di amare.
Poi nella hall dell'albergo, provare una partita di biliardo strampalata, in cui ad andare in buca sono piuttosto le stecche. Poi la sauna e un po di tv. E poi in camera. Una telefonata a mamma.
"Sì, ho studiato fino adesso..." Una bugia che non fa male a nessuno. Ma un piccolo senso di colpa le viene lo stesso. Ma è solo un attimo. Poi attacca. Alessandro e Niki si guardano negli occhi. "E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me..." E non c'è niente di più bello che prendersi.
E poi ripartire con calma, l'indomani, guidando senza fretta, sapendo che quello che cerchi ce l'hai lì vicino. Toccare ogni tanto la sua gamba per vedere se è tutto vero. E la strada che scorre sotto. E la musica che ti accompagna. E il mondo che va avanti. Ma non da fastidio. Non fa rumore. Alessandro abbassa un po il volume. La guarda dormire. Lì, sul sedile accanto. Leggermente imbronciata. Poi Alessandro sorride. I suoi piedi naturalmente sul cruscotto. E poi arrivare a Roma che con lei sembra un'altra città. "Chiedere gli opuscoli turistici della mia città e con te passare il giorno a visitar musei, monumenti e chiese parlando inglese e tornare a casa a piedi dandoti del lei."
"Ehi, guarda che tra poco io ho la maturità. Mi aiuti, vero?"
"Certo, che scherzi. D'altronde tu mi hai aiutato moltissimo con LaLuna."
Si
|"Ma non lo devi fare per sdebitarti... Lo devi fare perché ti va."
I"Ma no, lo dicevo nel senso di figurati se non ti aiuto,
Iquando possiamo ci dobbiamo dare una mano."
I"Non va bene lo stesso. Gira che ti rigira è sempre per un
Idebito."
"Oh, come la fai lunga. Allora non ti aiuto!"
"Ecco vedi, già va meglio così... È che sotto sotto non mi vuoi aiutare. Ma tu l'hai presa la maturità?"
"/esimi."
"Vecchio ! "
Un attimo di silenzio.
"Vecchio!" e Niki ride di nuovo. "E poi uno meno della per fezione! Che beffa!"
"Vedremo quanto farai meglio tu!"
"Ah, certo." Niki sorride e si appoggia su di lui.
"Perché no? Perché no?"
E poi la domanda più difficile. "Scusi lei mi ama o no?"
E la risposta più semplice. "Non lo so però ci sto!"
Sessantasei
Qualche giorno dopo. Le Onde e le altre ragazze stanno facendo un po di allenamento a pallavolo, tanto per tenersi in forma.
"Allora, sei pronta?"
Poi come un tuono. Bassi profondi e caldi escono da due casse di quello stereo poggiato per terra. La musica invade la grande palestra della scuola. Due vecchie Ali Stars rosse e bianche lì vicino tengono il ritmo. Conoscono bene quella musica. Una mano batte il tempo sul vetro della finestra. Niki smette di giocare. Si gira e va davanti a lui, con le mani sui fianchi.
"Allora insisti. Perché vuoi rovinare tutto quello che c'è stato di bello tra di noi?" kMa Niki non fa in tempo a finire che dal lettore parte una
Icanzone. Fabio fa un'espressione beffarda. E canta in playback
!la sua musica.
"Non è stato un caso se quella notte lì, giovane stella, cadevi nel mio letto... Non ne avevo voglia, questo io lo so. Dolci promesse e giovani bugie. Perché ora scappi. Ti fa male il passato. Ricordati che non è stato un caso... quella notte lì, giovane stella, cadevi nel mio letto."