143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 108

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"Sì."

"Non so se i giapponesi l'apprezzeranno, ma io credo che abbia fatto un gran bel lavoro."

"Oh, sì, anch'io. Questi disegni sono veramente nuovi e sorprendenti."

Andrea si ferma un attimo sulla porta. Poi guarda Alessandro e sorride.

"Non parlavo dei disegni..." e chiude la porta.

Alessandro non fa in tempo a dirgli nulla. Proprio in quel momento un bip dal suo cellulare. Guarda il display. È un messaggio. Lo apre. Niki. Lupus in fabula. Com'è che diceva Roberto Gervaso? "La vita è un'avventura con un inizio deciso da altri, una fine non voluta da noi e tanti intermezzi scelti a

caso dal caso." Della serie... allora perché mi preoccupo? Leo nardo si ispira spesso a lui per i suoi biglietti a sua moglie. E stanno ancora insieme... Anche quello è un caso. Alessandro legge il messaggio di Niki. Sorride. E risponde più veloce che può. "Certo" e lo invia. Poi prende la giacca ed esce. Allora pre ferisco quella frase di un anonimo. "Ci si trova per caso. Ci s'in contra con un bacio."

Sessantotto

Niki esce dal portone. Si guarda intorno. Indecisa. Non sa dove andare. Alessandro suona due volte il clacson. Poi lampeggia. Niki si copre per un attimo gli occhi con la mano per vedere meglio, come un giovane marinaio di vedetta, più sensuale di tutti quelli di Querelle de Brest. Poi lo riconosce da lontano e subito corre verso quella macchina. Alessandro le apre lo sportello e lei si tuffa dentro.

"Presto, presto, parti che i miei stanno per uscire."

Alessandro mette in moto e in un attimo è già dietro l'angolo.

"Fiuuu..." Niki ride, "non ti riconoscevo. Ma..." Poi si guarda intorno. "Che ci fai con questa macchina? Hai capito che la vera creatività viene dal popolo, eh? Per questo hai preso questa carretta sfasciata, di la verità."

"Macché, è di mia madre. Gliel'ho chiesta e me l'ha prestata."

"Non ci credo. Hai già portato la tua ad aggiustare? Ma non dovevamo fare il cid? Guarda che Mario, il mio meccanico, te la faceva nuova e ti faceva pure guadagnare qualcosa."

Alessandro guida divertito.

"No, no, la mia è sempre abbozzata proprio come l'hai ridotta tu. Questa l'ho presa per te."

"Per me?"

"Sì... ha il cambio."

Niki guarda, vede la mano di Alessandro tra i due sedili.

Proprio in quel momento Alessandro scala dalla terza alla quarta.

"Ma dai... grazie! Sei troppo forte... Mi hai pensato..." Poi si ferma un attimo. "L'hai chiesta a tua madre? Per il cambio, per me... Ma quindi le hai detto anche di noi!" e gli salta addosso, lo bacia, facendolo sbandare.

"Buona, Niki, sennò abbozziamo anche questa!"

"Più di così? ! " Niki si ricompone. "E come fa ad accorgersene?"

"Le mamme si accorgono sempre di tutto. Pensa che questa macchina la usavo quando avevo la tua età." Mentre lo dice cerca di non far pesare quella strana verità. "Lei capiva se avevo fumato, se avevo bevuto e perfino se una non c'era stata o avevo fatto roba..."

"Roba? Ma come ti esprimi? Madonna, come sei antico! E poi scusa, hai fatto "roba" in questa macchina e ora ci porti in giro me?" e lo picchia per scherzo.

"Ma scusa, sono passati vent'anni!"

"E allora? È tutto quello che hai fatto dai tuoi diciotto anni a oggi che mi fa impazzire. Che poi vuoi dire da quando sono nata io praticamente a ora... Circa. Vorrei poter tornare indietro nel tempo, come un rewind sul dvd e rivederti. Anzi, no, direttamente al cinema. Sedermi in prima fila con un bicchierone di pop corn e guardarmi il film della tua vita, in silenzio, senza che nessuno mi disturbi."

"Be, questo potrebbe valere anche per me nei tuoi confronti. Anch'io vorrei essere in un cinema e vedere le scene più importanti della tua vita..."

"Sì, ma tu ti vedresti un corto! Non ti sei perso granché! Tu hai la possibilità di vivere tutto di me!"

"Anche tu. Il giorno più bello è quello che deve essere ancora vissuto..."

"Senti senti! Pum, questa te la sei inventata... E tutte le scopate che ti sei fatto in questa macchina, dove le metti? Te le dimentichi forse?"

Alessandro la guarda, gira più volte la testa verso di lei.

"Non ci credo."

"Che?"

"Sei gelosa. Sai cosa dice Battisti?"

"Ormai so tutto di Battisti. Certo che lo so. "Gelosa cara amica mia, è proprio un tarlo, una malattia, quella di non saper scordare ciò che da me non puoi sapere, tutti i miei amori precedenti fanno più male del mal di denti, tutti quei baci che ho già dato non vanno via con un bucato...""

"Sei ferrata, eh?"

"E ti credo... dopo tutte le compilation e le interpretazioni di Enrico che ho sentito negli ultimi giorni..."

"E allora lo capisci da sola che anche l'uomo soffre... Stessa canzone, lo dice sempre lui... "In confidenza amore mio qualche problema ce l'ho anch'io, per non parlare dell'effetto delle tue ex cose di letto"."

"Sì, sì, non cambiare discorso! Confessa! In questa macchina hai fatto l'amore, sì o no?"

Alessandro ci pensa su un attimo.

"No."

"Giura!"

"Giuro. Solo un bacio una volta al drive in di Ostia."

"Il drive in! Che culo! Io l'ho visto solo nei film."

"Pace?"

"A dirotto."

"Pace a dirotto?"

"Sì, è un mio modo di dire, quando mi va un casino di non litigare!"

"Ok, allora accosto così guidi. Non a dirotto, eh? Ogni tanto fermati."