143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 110

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"Mia madre."

"Ah, di sua madre... Scusi, ma lei quanti anni ha?"

"C'è scritto sulla patente che ha il suo collega."

L'altro legge a voce alta. "... Quindi trentasette."

"A giugno" precisa Niki.

Poi il carabiniere apre anche la carta d'identità di Niki.

"E la ragazza invece diciassette."

"Diciotto a maggio" precisa sempre Niki.

"E che facevate qui?"

Niki sbuffa e sta per scattare. Alessandro le stringe il braccio, fermandola.

"Avevamo sentito dei rumori strani."

"Alla macchina di sua madre..."

"Sì, come vede è vecchia... Ci siamo fermati per controllare. Poi abbiamo visto che era tutto a posto e stavamo per ripartire quando siete arrivati voi."

Idue carabinieri si guardano un attimo. Poi riconsegnano i documenti.

"Accompagni la signorina a casa. Domani credo abbia scuola."

Alessandro e Niki stanno per risalire in auto, quando uno dei due lo richiama.

"Ehi, signore."

"Sì?"

Ilcarabiniere indica in basso, i suoi pantaloni. Alessandro se ne accorge e si tira su veloce la zip.

"Grazie..."

"Niente. Dovere. Dovesse mai incontrare i genitori della ragazza, non faremmo in tempo a intervenire."

T!

Sessantanove

Alessandro posteggia poco lontano dal portone di Niki.

"L'abbiamo scampata bella, eh? Pensa se arrivavano dieci minuti prima..."

Niki alza le spalle. "Seee, figurati. Mica si scandalizzano quelli. Sono i classici tipi da strani giornaletti, da chat room con nickname tipo II Temerario o Yoghi e hanno l'armadio pieno di film porno nascosti..."

"E da cosa lo capisci?"

"Oh, non me lo chiedere... Una donna le sente queste cose... E poi, sai, anche da come portano la pistola. In realtà è una proiezione del coso..." Niki fa una faccia maliziosa.

Alessandro si sporge e le apre lo sportello. "Va be va, buonanotte!"

"Che c'è, ti stai eccitando di nuovo?"

"Macché, ho una partita di calciotto. Tu che fai?"

"No, stasera sto a casa. Devo ancora studiare un po. Forse dopo passa il mio ex che mi vuole parlare."

"Ah" Alessandro si tira su, leggermente irrigidito. Niki se ne accorge. "Ehi, ma che fai? Sei pazzo? Se io sto con una persona è solo perché ci voglio stare. Quindi stai sereno, non rompere e ritieniti fortunato!" e gli da velocemente un bacio. Scende dalla macchina. "Grazie ancora per la scuola guida!" Guarda veloce a destra e sinistra, poi corre verso il portone e ci sparisce dentro. Senza girarsi, come al solito. Alessandro riparte con la macchina scalcagnata della madre.

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"Ehi, c'è nessuno?" Niki si chiude la porta di casa alle spalle. "Mamma, papa?"

Matteo compare dal fondo del corridoio. "No, sono usciti. Ti salutano..."

"Che ci facevi in camera mia? T'ho visto."

"Dovevo vedere una cosa al computer."

Niki si toglie la giacca e la butta sul divano. "T'ho detto mille volte che non devi entrare in camera mia. Meno che mai quando non ci sono io. E, cosa assolutamente vietata, usare il mio computer!"

Matteo la guarda. "Ehi, ma che t'è morta la maestra?"

"Cretino."

"Ho capito. Peggio... Il pensionato t'ha mollato."

"Ah ah, fai ridere da morire, e chi sei, il Ceccherini dei poveri? ! "

"Senti Niki, forse ti sei scordata questo" e tira fuori il Nokia. "Il filmatino compromettente l'ho già scaricato e salvato, ben nascosto."

"E dove lo hai messo?"

"Sì, e te lo vengo a dire a te. Ma allora non hai mai capito nulla di tutte quelle fiction poliziesche che vediamo insieme? Cioè, se consegni l'oggetto del ricatto sei finito ! "

Suonano alla porta.

"E ora chi è? Io aspetto Fabio ma ha detto che passava alle dieci."

"No, sarà Vanni."