143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 117

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Alessandro sorride, guarda il cellulare e se lo rimette in tasca. Poi rientra in pizzeria. Pietro ed Enrico smettono di bere la birra vedendolo arrivare. Sono preoccupati, poi sorpresi. Lo vedono sorridere. Alessandro si siede.

"Allora? Ordiniamo?"

"Ma come, non sei arrabbiato?"

"Ammazza, è proprio forte 'sta donna, qualunque cosa t'ha inventato, t'ha fatto bene."

"Ma arrabbiato per cosa?" Alessandro frega il boccale a Pietro e da un lungo sorso, pieno e di gusto.

Enrico scuote la testa. "Preferisci non crederci, eh? E poi dici che sono io il visionario."

Alessandro prende anche il boccale di Enrico e beve di nuovo. Poi si asciuga la bocca col tovagliolo.

"Ragazzi, grazie a voi ho capito una cosa. Il matrimonio fa male. Rende sospettosi. Ti fa vedere le cose distorte."

"Ecco perché resisti... Be, anche noi due abbiamo capito una cosa." Pietro si sfrega le mani. "Sappiamo qual è il favore da chiederti."

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Settantasei

Il giorno dopo. Viale Regina Margherita. Alessandro li guarda e scuote la testa.

"Tutto mi sarei aspettato, meno che questo tipo di favore."

Enrico e Pietro camminano divertiti vicino ad Alessandro, prendendolo sottobraccio. "Scusaci, eh? Tu ti diverti come un pazzo, sei tornato ragazzino, guarda..." Pietro gli mette una mano sulla pancia. "Avrai perso due chili, ti vedi addirittura i porno come facevamo quando eravamo ventenni. E noi? A noi niente? Ci vuoi tenere fuori dai giochi?"

Alessandro si libera dal braccio di Pietro.

"Allora, primo. Non ho visto nessun porno con Niki. Secondo. Mi avete incastrato chiedendomi un favore che..." Alessandro fa la voce di Marlon Brando, "... non posso rifiutare. Terzo. E forse è la cosa più importante" Alessandro li guarda entrambi. "E forse non ve la ricordate... ma tra me e voi c'è una piccola differenza. Voi siete sposati!"

Poi rivolgendosi soprattutto a Enrico.

"Il matrimonio è come un fiore. Va controllato ogni giorno, curato, annaffiato, va seguito con amore, va alimentato..."

"Ah, su questo sono proprio d'accordo." Enrico fa su e giù con la testa. "Anzi, vorrei proprio sapere quando avremo qualche risposta."

"Ho capito, ma tu non aspetti neanche di sapere la verità che già ti comporti così!"

"Ma che c'entra, questo è un gioco..."

Pietro che non sa niente, cerca di capirne un po di più. "Scusate, ma mi potete spiegare? Non sto capendo..."

Enrico guarda Alessandro. "Infatti non c'è proprio nulla da capire."

Alessandro cerca di mettere a tacere la cosa.

"Sì, proprio niente... Pietro, non ti preoccupare... è un discorso tra noi."

Pietro alza le spalle. "Be, come volete."

Alessandro si ferma davanti al ristorante. "Allora, vi ho spiegato le regole, eh..."

"Ma quali regole. Qui è come uno speed date. Come va va."

"Pietro, ma che ti sei rincoglionito? Che figura ci faccio io?"

"À la guerre comme à la guerre" e Pietro s'infila veloce nel ristorante. Un locale bianco, trasparente, completamente nuovo. Il Panda.

"Ma guarda che stronzo. Mannaggia a me e a quando non mi sono rimangiato la parola. Dai, Enrico, entriamo. Guarda che se almeno tu non mi aiuti, m'incazzo di brutto, sappilo..."

Enrico sorride. "Lo sai benissimo che io sono venuto per gioco. Vorrei stare da tutt'altra parte."

"Ok, dai, vediamo che combina quel deficiente."

Pietro è già al bancone. Ha aperto una bottiglia di champagne e la sta versando in alcuni calici.

"Ma guarda..." Alessandro cerca di raggiungerlo ma è troppo tardi. Pietro è già sparito in fondo alla sala.

"Eccomi qua, non potevo presentarmi a mani vuote."

Enrico e Alessandro in un attimo sono accanto a lui. Pietro si muove elegante intorno al tavolo.

"Tieni" e passa un calice, "ecco, prendi anche tu... E ora un brindisi! A Niki e le sue amiche!"

Niki alza il suo calice. "Allora, lei è Diletta."

"Ciao!"

"Lei è Erica."

"Piacere."

"E lei infine è Olly!"

n

Pietro passa il calice all'ultima. Poi si sofferma su Olly che lo saluta con un bel sorriso.

"Ciao..." |"Ciao a te."

Pietro si gira divertito, tutto euforico, immaginando quello che potrà accadere.

"Questi invece sono i miei amici. Lui è Enrico..." Enrico alza la mano, un po imbarazzato. "Salve." "Lui è Alex." Pietro sorride e poi guarda Niki. "Una di voi lo conosce già bene. Fin troppo bene. Me lo ha fatto pure dimagrire. Ora, non so le altre..."

Niki da una spinta a Pietro. "Le altre non lo conosceranno mai così bene."

"Giusto! Hai ragione..." Pietro solleva il bicchiere. "E allora brindiamo. All'amicizia, e che non vada mai tradita." Tutti sollevano i calici.