143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 118

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"E casomai a quegli altri tradimenti che rendono gli amici ancora più amici."

Le ragazze si guardano, non capendo bene. Olly alza le spalle. "Boh, comunque a me sembra una cosa fica" e urta divertita il bicchiere contro quello di Pietro. Anche gli altri brindano.

["Cin cin!"

rUn cameriere si avvicina a Pietro. "Signore, il tavolo è

Ìpronto come mi aveva chiesto lei."

'^"Benissimo."

ìPietro prende dalla tasca della giacca un biglietto da venti

|'"euro e glielo passa da dietro, con la mano chiusa, per nascon

i,derlo

agli altri. "Signori, prego, il nostro pranzo ci aspetta..."

'e lo seguono in una stanzetta separata proprio in fondo al

f.ristorante. Niki si avvicina ad Alessandro e lo prende sotto

braccio.

',"Ehi, mi piace un sacco quest'idea, è divertente! Sei stato

troppo carino."

lLui le sorride e appoggia la mano sulla sua. "Ti piace dav

!vero?

Pensavo ti saresti arrabbiata quando te l'ho chiesto..."

L

"Ma no, anzi. Vuoi dire che sei sereno, che stai bene con me e mi fai conoscere i tuoi amici..."

"Ah, certo."

"E poi sono contenta che conoscano anche le mie amiche, almeno quando faremo una cena a casa potremo invitare anche jw e ci sentiremo tutti a nostro agio."

"E certo... E saranno soprattutto felicissime le mogli dei miei mici!"

"E che problema c'è? Invitiamo anche loro, no?"

"Con le tue amiche? Sai che succederebbe? I soliti due cara- linieri verrebbero a cercarci tra le macerie del palazzo per non >arlare del vicino di casa che quando sente le urla ci spara diretamente dal suo terrazzo."

"Dici?"

"Speriamo che oggi finisca tutto prestissimo."

"Ok e ricordati che mi devi un favore."

"Me lo ricordo."

"Guarda che è un favore a scatola chiusa, eh?"

"E noi l'apriremo" dice Alessandro scuotendo la testa e indando verso il tavolo. La devo smettere di accettare di fare avori con questa facilità.

"Ehi, venite, mancate solo voi."

Pietro batte con la mano sulla spalliera di una sedia. Ha asciato i posti laterali a Niki e Alessandro.

"Allora, gente. Qui si mangia una cucina favolosa, mediter¦anea. Tocchetti di formaggio accompagnati con miele dagli iromi più diversi o frutta, che legano con piatti di affettati. ppure insalate d'arancia, pere e noci con pezzetti di chateau?riand. Insomma, tutto quello che può suggerire e spingere dl'erotico. Quindi è giusto che stasera offra chi lo ha fatto nei posti più strani ultimamente..." Pietro guarda Alessandro. "E io direi che tocca a te... Sei d'accordo, ragazzo dei gelsomini?"

Alessandro resta a bocca aperta. Niki si gira di botto verso Erica. "Non ci credo. Erica!"

"Olly aveva visto che parlavamo e mi ha chiesto cosa mi avevi detto... E così io..."

Olly apre subito le braccia. "Ma che c'è di male? Pietro mi ha solo chiesto se sapevo qualcosa di piccante su di voi! Mi sembrava divertente! E poi è un amico, no?"

Alessandro scuote la testa. Poi prende il bicchiere di champagne. "Sì, certo, l'amico del giaguaro!" e lo butta giù.

Diletta si guarda in giro, un po stralunata. "Ma che è questo ragazzo dei gelsomini?"

Alessandro prende il menu e lo apre. "Ok, ok, scegliete quello che volete e mangiate tantissimo. Sono felice di pagare io purché si parli di altro!" Poi sorride a Niki. "Care, dolci, fresche... Onde, silenziose!"

Continuano così, ordinando, ridendo, tornando indietro nel tempo Alessandro e i suoi amici, crescendo di botto Niki e le sue amiche. E poi tutti nel presente. Mondi ed età a confronto.

"Ma voi c'andate in discoteca?"

"Spessissimo!"

"Bugiardi!"

"Siamo stati al Goa per la festa di Giorgia."

"Sì, per i suoi quarant'anni."

"Una tristezza..."

"Sì, i suoi primi e ultimi quarant'anni."

Diletta interviene. "D'altronde una può essere già vecchia i diciotto."

"Ah, io sarò ragazzina anche a sessanta" ride Olly.