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Niki si siede. "Sì, gli effetti possono essere pure buoni, ma non sapete quant'è severo il prof di educazione fisica!"
E tutti continuano a ridere. Alessandro mette la mano sotto la tovaglia e le stringe la gamba, dandole sicurezza. Niki lo guarda e sorride.
"Signori, scusate, siete pronti, possiamo ordinare?" Un cameriere vestito da capotreno è apparso all'improvviso.
"Sì, certo... cosa sono i tonnarelli ciuff ciuff?"
"Allora, vi dico subito..." e il cameriere spiega diversi piatti. Poi qualcuno ordina acqua minerale. "Guardi, la porti sia naturale che frizzante."
"Può portare anche delle piadine calde per accompagnare gli antipasti."
"E un buon Shiraz per accompagnare tutto."
"Per me solo un'insalata verde."
Perché non c'è niente da fare, c'è sempre qualcuno a dieta. O almeno che ci prova di fronte agli altri. E poi c'è anche quello che vuole provare le cose insolite.
"Cosa sono i formaggi fantasia?"
"Formaggi nostrani accompagnati con miele diverso a seconda dei sapori."
"Perfetto, me li porti."
La serata scivola così, lenta, dolceamara, saporita. Primi piatti che si succedono con strani misti tra pesce e verdure.
"Questa broccoli e gamberi è buonissima. La volete assaggiare?"
E alla fine quella differenza d'età non pesa poi così tanto davanti a un buon piatto.
"Mentre aspettiamo i secondi, ci fumiamo una sigaretta, vi va?"
"Ok, allora prima usciamo noi, gli uomini."
"Cafoni!"
"Ma voi fumate solo in due!"
"Cafoni lo stesso!"
Pietro, Enrico, Alessandro e Flavio si ritrovano fuori dal ristorante. Qualcuno si siede su una panchina, qualcun altro si appoggia al muretto lì accanto.
"Che c'hai una sigaretta?" chiede Pietro a Flavio che gliene offre subito una. Pietro l'accende, da una boccata, poi attacca a parlare. "Che strizza quando vi ho visti entrare. Ho detto se ora mi saluta sono cavoli amari. E chi glielo spiegava a Susanna che l'ho conosciuta per caso..."
Enrico butta un po di cenere per terra. "Infatti non è andata così."
"Ho capito, ma avrei dovuto farglielo credere."
Flavio s'incuriosisce. "Ma perché, com'è andata?"
"Ma niente" interviene Alessandro, "siamo andati un giorno a pranzo con Niki e le sue amiche."
Pietro da una gomitata a Flavio. "Dai, quel giorno che ti abbiamo chiamato e come al solito non sei venuto!"
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"E meno male! Voi siete pazzi. Alex, mi meraviglio di te. Ma pensa se per caso lo vengono a sapere le nostre mogli, che vanno a pensare poi? Capisci che non ci sarebbe più fiducia... Non ci farebbero più uscire con te. Cioè, anche se non fosse accaduto nulla dico..."
"Eh" Alessandro fa su e giù con la testa, "pensa che Pietro stava per andare a fare un giro in motorino con Olly, un'amica di Niki, e ha incontrato Susanna!"
"No!"
"Sì!"
"E che ha detto?"
"Boh, non lo so, che era una che gli aveva chiesto un'informazione di una strada..."
Flavio li guarda tutti. "Sentite, io non voglio entrare nei vostri casini." Butta la sigaretta e rientra. Pietro gli urla dietro "Ma quali casini! Questa è la vita, Flavio, la vita!".
Ma ormai è già rientrato e non lo sente più. "Cioè, ma vi rendete conto? Ormai Flavio è finito, lobotomizzato. Ogni tanto uno può respirare anche senza la moglie, e che cavoli! Va be, io magari qualche volta esagero. Ma lui esagera al contrario!" Poi Pietro guarda Enrico. "Ecco, ci vorrebbe un equilibrio come il vostro, cazzo! Come te e Camilla! Siete felici con la vostra libertà, senza oppressioni, fobie o continui controlli, no?"
Enrico sorride. Alessandro alza il sopracciglio e lo guarda. "Eh, già... rientriamo, va! Non vorrei che Flavio, sentendosi libero almeno dalla nostra presenza, dicesse qualcosa di troppo."
Alessandro, Pietro ed Enrico rientrano proprio mentre stanno uscendo Camilla e Cristina, Susanna e Niki.
"Cambio..." Tutti si sorridono passandosi accanto. Gli unici a scambiarsi un bacio al volo sono Niki e Alessandro. Appena fuori dal ristorante, Susanna si accende una sigaretta. "Cavoli, avrei voluto essere una moschina per stare qui fuori e sentire quello che si dicevano."
Anche Cristina si accende la sua. "Macché! Avranno detto le
solite cose. Magari Flavio avrà apprezzato quella biondona all'ultimo tavolo... che poi è completamente rifatta!"
"Ma quale?" dice Niki.
"Quella dietro di te, forse non l'hai vista. Anche Pietro vedevo che ogni tanto ci buttava l'occhio."
Susanna sbuffa, facendo uscire un po di fumo. "Capirai... Lorenzo, mio figlio, quando vede la pubblicità della Vodafone s'illumina. E io gli ho detto "Ma perché ti piace tanto?". "Perché c'è quella con due poppe così! "" e Susanna mima una generosa quinta. "Avete capito, è tutto suo padre, malato fin da piccolo!" Ridono, scherzano e parlano ancora. Niki ascolta divertita, sorride, annuisce, cerca in qualche modo di partecipare. Ma ci sono problemi di bambini, di colf, di spesa, di parrucchieri, di qualcuna che si è separata, di qualcun'altra che aspetta il terzo figlio. E poi la strana storia dell'amica del cuore di quest'ultima che avendolo saputo ne vuole un altro pure lei. Ha avuto un bambino la prima? Un mese dopo era incinta anche l'altra. Due bambini la prima? Due mesi dopo aspettava un bambino anche la seconda. E ora... Sicuramente avrà costretto il marito a lavorare per un terzo figlio. E così via. E ridono. E Niki? Niki si chiede se sarà così anche la sua vita. Sarà questa la strada illuminata dal mio faro? Per adesso mi sento solo di dire una cosa. Una cosa fichissima. Vorrebbe urlarlo a tutte loro. Ehi ragazze, mogli degli amici di Alex, avete saputo? È tornato di moda il "longboard", la tavola lunga da surf e la sua danza spericolata sul mare! Ma immagina le loro facce a questa sorprendente notizia.
"Tu che ne dici, Niki?"
"Uhm?"
"Del fatto di avere quattro figli."
"Be, basta che poi li segui tu sul serio e non prendi una di quelle filippine, allora sì, sono d'accordissimo."
"Quindi Alessandro ha un futuro pieno di pargoli?"