143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 133

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"Be, intanto è il caso di chiedersi se vuole un futuro con me..."

Camilla sorride. "Giusto, meglio non correre..." Cristina

s'infila curiosa. "E i tuoi che dicono che stai con uno... sì, insomma, uno più grande di te?"

Niki la guarda. "Oh, dicono e non dicono. Sospettano, in realtà."

Cristina insiste. "Sì, ma l'hanno conosciuto?"

Niki ci pensa su. Forse non è il caso di raccontare l'equivoco del promotore finanziario. "Oh, be, mia mamma ci ha parlato e m'è sembrato che le sia piaciuto. Diciamo che Alex ha fatto una buona impressione."

Camilla sorride. "Eh sì, Alessandro è un ottimo ragazzo. A una madre uno così da sicurezza."

Niki si ricorda l'equivoco. "Sì, è vero. Credo proprio che mia madre investirebbe su uno come lui."

Cristina e Susanna si guardano curiose, non capendo bene quell'espressione. Niki se ne accorge. "Nel senso che rischie rebbe sulla differenza d'età pur di investire sulla felicità di sua figlia..."

"Ah, ecco."

Poi decidono tutte di rientrare. E la cena procede tranquilla e serena, fatta di assaggi di secondi piatti, e di contorni per tutti e un po di frutta per alcuni.

"C'è l'ananas? Allora ananas per me che almeno brucio un po di grassi."

E dolci e dessert, e uno strappo alla regola. E poi di nuovo il solito. "Per me un caffè."

"Quanti caffè?"

"C'è caffè d'orzo in tazza grande?"

"Io macchiato freddo."

"Io un deca, eh, mi raccomando che sennò non dormo."

Poi il solito regalo dei ristoranti. Il conto insieme alla domanda di rito "Volete un limoncello, una grappa, un dige stivo?".

Poco dopo. Fuori. Ultime chiacchiere, strette di mano, baci sulle guance. Tutti salgono sulle proprie auto con la promessa di rivedersi presto. E una nuova curiosità addosso.

Ottantasette

Stanza indaco. Lei.

È tardi. Dopodomani sarà il gran giorno. Che paura. Forse farebbe meglio ad andarsene a letto. Ma come sempre il computer chiuso sulla scrivania è come se la chiamasse. Ancora non l'ha aperta, quella cartellina. Ma il nome la incuriosisce troppo. "L'ultimo tramonto." Che sarà? La ragazza ci clicca sopra e la apre. Altri file Word. Altre parole.

"Quel sospeso di chiaro tra le persiane e il mare. Mare e terra. Terra d'inverno coperta di giallo. Mare, quel giallo caduto di foglie che ricopiano il sole. Mare e terra, due incerti e lontani che provano a dirsi ma non sanno parlare."

Ma non sanno parlare. Cavoli. È bella. È una specie di poesia? Un po diversa dagli altri pezzi che ha letto finora su quel computer che sembra lo scrigno del tesoro di una favola di pirati. O la lampada di un qualche Aladino che si diverte a stupirla ogni sera, prima di andare a dormire. Continua a leggere.

"Se ci sei e scegli di restare, allora ricorda le cose che non sai, tienile strette, non farle scappare, che il giorno verrà per poterle sapere.

Se ci sei e sai come amare, allora ricorda le cose che dai, tienile altrove, non farle tornare, che il giorno verrà per poterle riavere.

Se ci sei e pensi di partire, allora ricorda le cose che vuoi, tienile calde, non farle tacere, che il giorno verrà per poterle meritare."

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Ottantotto