143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 139

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"Ah. E di cosa, mamma?"

"Niki, dimmi la verità. Tu ti sei messa con un ragazzo?"

Niki resta per un attimo incerta. "Be... sì, te l'ho detto, mi sto vedendo con una persona."[f

"Sì, ti stai vedendo... Non si è mai capito bene cosa vuoi dire questo vedersi, ma credo indichi un panorama abbastanza generale."

"Comunque, mamma, ora non mi va di parlare di questo."

Simona resta per un attimo in silenzio. Niki la guarda e cerca di farle la domanda nel modo più educato possibile. "Abbiamo finito, mamma? Posso andare?"

"No. Ti ricordi che io e te ci siamo dette che potevamo dirci tutto, vero?"

Niki rimane per un attimo in silenzio.

"Sì, certo, ce lo siamo dette... E infatti io ti ho sempre raccontato tutto..."

Niki cerca di non pensare a quelle quindici, sedici cose che in qualche modo si è stranamente dimenticata di dirle.

"Vorrei sapere una cosa. Questo ragazzo con cui ti stai vedendo hai detto che è un po più grande di te?"

Niki la guarda e fa un piccolo sorriso. Non c'è nulla da fare, alle mamme non nascondi nulla. Soprattutto se fanno finta di non saperlo. "Sì, un po..."

"Quanto po?"

"Vuoi veramente saperlo?"

"Certo, te lo sto chiedendo."

Niki ci pensa un po su. Poi decide di buttarsi. "Be, tra poco fa trentasette anni."

Pum.

Simona non aspetta neanche un attimo. La prende in pieno viso con uno schiaffone.

"Ahia!" Niki rimane senza fiato e senza parole. Anzi, per un

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attimo le viene anche da ridere. Ma la guancia brucia. "Ahia..." Ci ripensa. Si massaggia la guancia, poi si guarda la mano stupita come se potesse riportare qualche traccia. "Mi hai fatto male!"

"E certo! Che ti dovevo fare bene?"

"Ma mamma, avevi detto che potevamo dirci tutto..."

"Sì, ma non proprio così tutto tutto! Dimmelo. Ti prego. Dimmi cosa racconto io ora a tuo padre. No, voglio sentire..."

"E non glielo raccontare!"

"E certo, perché secondo te non l'aveva già capito quando è successo tutto quel casino del promotore finanziario. Ma che voleva fare, eh? Che cosa era venuto a fare?"

"Niente, conoscervi."

Simona guarda Niki strabuzzando gli occhi. "Per dirmi cosa, Niki, eh? Per fare cosa? C'è qualche altra notizia che devi darmi..."

"Ma no, mamma... non diventi nonna per ora..." Poi Niki ci pensa un po su. "... Almeno credo!"

Simona si mette le mani nei capelli. "Niki!"

"Stavo scherzando mamma, dai, è tutto a posto. Non c'è pericolo."

"Che vuoi dire?" Simona la guarda, ora leggermente più serena. Leggermente.

"Senti, mamma, non mi va di parlarne ora. Era venuto solo per farsi conoscere, così voi eravate un po più tranquilli..."

"E certo! Dopo questa bella notizia saremo di un tranquillo che più tranquillo non si può... Trentasette anni... No dico, trentasette..."

"Tra poco..."

"Ah certo... Ecco, brava... Mi raccomando ricordami di fare gli auguri al finto promotore" e Simona esce dalla camera sbattendo la porta. Niki va allo specchio. Si guarda la guancia. Se la massaggia un po. Poi sorride. Be, in un modo o nell'altre gliel'ho detto. Ora lo sa. Poi prende il Nokia dalla tasca e scrive velocemente un messaggio.

"Amore, sono felicissima. La mia amica sta bene, s'è sve gliata! Poi ho parlato con mia mamma. GlieFho detto! Un bacio spaziale!"

Il cellulare di Alessandro fa un bip. È in ufficio alla ricerca disperata dell'idea per i giapponesi. Legge il messaggio. E risponde subito.

"Bene! Sono felice anch'io. Ma cosa hai detto a tua madre? Che la tua amica sta bene?"

Poi lo invia.

Niki sorride e risponde a velocità incredibile.

"No... Che noi stiamo bene! "

Alessandro lo legge. Si preoccupa.

"Ma le hai detto anche della nostra come dire piccola... 'dif ferenza?"

"Sì."

"E che ti ha detto?"

"Nulla. Ha fatto parlare uno schiaffone. Ah no. Aspetta... Ha detto che ti farà gli auguri per il tuo compleanno! "

Novantaquattro

Qualche giorno dopo. Diletta sta sempre meglio.j

"Cioè, ma ti rendi conto" Olly cammina come impazzi^ nella piccola stanza dell'ospedale. Diletta la guarda divertiti "Cioè, no. Secondo me tu non ti rendi conto... E voi? No, dico] almeno voi ve ne rendete conto o no? Questa è pazza!" j