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"Ma Niki, stiamo perdendo i migliori anni della nostra vita."
"Aspetta, di chi era questa?"
"Zero."
"Assoluto?"
"No. Renato..."
"Sì, vaglielo a cantare ai miei, e vediamo cosa ti rispondono..."
Novantacinque
Brainstorming. Riunione in ufficio. Intuizioni. Fantasie. Ipotesi. "No, questo non va. Già visto."\
"Troppo irreale!"j
"Vogliono qualcosa di naturale."\
"E una città dove tutti sono pusher e si passano la caramella;
come fosse droga?"'
Tutti guardano Andrea Soldini. "Ok, ok, c'ho provato." E una settimana vola via così, inconcludente. Poi quel giorno in ufficio. Alessandro si accorge che il suo
telefonino squilla. Lo prende e guarda il display. Sorride.
Niente. Non ha resistito. "Ciao, Niki."
"Ehi... Ciao anche a te. Ma non mi dici niente?" Alessandro fa finta di nulla al telefono. "Perché, che ti devo
dire? Ti dovevo ricordare qualcosa?"
"Tu ti dovevi ricordare qualcosa! Oggi è il maggio! Il mio
compleanno..."
Alessandro ride senza farsene accorgere poi, prima di parlare torna serio. "È vero, amore, scusami... scusami... passo
subito a prenderti."
"Sì, sì, ma questa io non te la perdono, eh... Ma che storia "
che non ti ricordi di questo giorno... Bruttissimo, il mio prime
compleanno con te, insieme, e soprattutto... sono i mie:
diciotto anni!"
"Hai ragione, perdonami. Tra un attimo sono da te."
"Non so se..." Niki guarda improvvisamente il telefonino. Cioè, mi ha chiuso. Alex mi ha chiuso. Cioè, si sono scambiati i ruoli... Ma questo qui è veramente impazzito. Dopo pochi minuti Alessandro le manda un messaggio.
"Scendi, tesoro... sono sotto casa."
Niki lo legge. E certo, è facile così. Ti dimentichi del mio compleanno e poi devi rimediare... Vediamo... se sei capace di rimediare.
Niki scende e sale in auto. È imbronciata, con le braccia conserte e mette subito apposta i piedi sul cruscotto.
"E voglio proprio vedere se ora hai qualcosa da dire."
"Tesoro, perdonami, perdonami..."
Cerca di baciarla e lei resiste.
"Non se ne parla proprio! Non mi avrai fatto neanche il regalo!"
"Ma te lo faccio nei prossimi giorni, magari una cosa bellissima."
Niki gli da un pugno sulla spalla.
"Ahia!"
"Ma non mi importa che sia una cosa bellissima, la cosa gravissima è che tu te ne sei dimenticato."
"Hai ragione, ma lo sai, il lavoro, questa pubblicità per i giapponesi..."
"Senti, io non ne posso più di questa storia. Ma mettiti direttamente con una giapponese!"
"Uhm... ci penserò, non mi dispiacciono, sai... una bella geisha."
Niki gli da un altro pugno.
"Ahia, scherzavo!"
"Io no!"
Alessandro accende l'auto e parte.
"Ho prenotato in un bel posto, ti va?"
Niki fa ancora un po la scocciata. "Non so, vai e vediamo se mi passa. Tutti oggi si sono ricordati del mio compleanno."
"Tutti chi?"
"Tutti tutti. E sono tanti. Per non dire i regali che ho ricevuto in questi giorni. Specie dagli SS..."