143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 142

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"E chi sono questi ultimi?" Alessandro la guarda preoccupato.

"Spasimanti Speranzosi. In questo momento hanno più possibilità di te. Almeno loro si ricordano."

Alessandro sorride. "Amore, cercherò di farmi perdonare, dammi almeno una possibilità. Una seconda chance si concede a tutti."

Niki si gira verso di lui. "Ok, ne hai una. Vediamo come la usi."

Alessandro sorride ancora. "Ce la metterò tutta." Poi guarda fuori dal finestrino e, vedendolo, accosta.

"Mi fai solo una cortesia?"

"Dimmi."

Indica il giornalaio lì davanti. "Mi prendi "II Messaggero", non ho fatto in tempo a leggerlo, oggi."

Niki sbuffa. "Stai lavorando troppo..." Poi scende. Subito. Alessandro fruga dentro la sua borsa. Niente. Ancora niente. Poi guarda fuori, preoccupato che Niki possa tornare prima e lo scopra. Niki ha appena pagato e sta per tornare alla macchina. Alessandro apre il finestrino. Mi prendi anche "Dove", per favore?"

"Uffa, ma non me lo potevi dire prima?!" "Hai ragione, scusa, mi dispiace!"

"Amore vuoi dire non dire mai mi dispiace... Me lo hai fatto vedere tu quel film e te lo dimentichi... Vuoi nient'altro?"

"No grazie."

"Sicuro?"

"Sì..."

Alessandro le sorride. Niki si gira di nuovo e torna dal giornalaio. ; Alessandro ricomincia subito la sua ricerca. Controlla* Niki e cerca. La controlla e cerca. Niki ha appena pagato,] prende i giornali e si gira per tornare alla macchina. Appena in.] tempo. Alessandro sorride. L'ho trovata. Eccola. È tutto aj posto. Perfetto. È perfetto! Niki risale in auto.j

"Scusa eh, ma poi ci ho ripensato... Ma ti servivano proprio idesso tutti questi giornali? Stiamo andando a cena... è il mio rompleanno... che bisogno hai di leggere?"

"Hai ragione. Sono per dopo. C'è un articolo che mi hanno segnalato."

Niki alza le spalle. Alessandro riparte. Mette un ed. Poi :erca in qualche modo di distrarla. "Allora, hai detto d'aver icevuto dei regali! Che ti hanno fatto di bello?"

"Non di bello... Bellissimi!"

"Dai, raccontamene qualcuno."

"Allora... i miei degli orecchini stupendi con delle perle e ritorno piccoli diamanti. Quel tirchio di mio fratello mi ha fatto .'abbonamento da Blockbusterà secondo me più per lui che aer me... Ma non sa che lì i porno non li affittano! Le zie e i :ugini me li daranno alla festa della prossima settimana. Mio padre vuole fare una cosa in grande, con tanto di valzer e tutto il resto, nell'albergo di un suo amico."

"Ah, bello! Così finalmente conoscerò tutta la famiglia..."

"E certo... come no! Guarda, dopo che ti sei dimenticato del mio compleanno, è già un miracolo se rivedi me..."

"Così però non mi stai dando una seconda opportunità."

"Ma tu mi stai chiedendo l'impossibile! Ti pare che ti faccio :onoscere tutta la mia famiglia?! E più facile che trovi l'idea per i giapponesi!"

"Non mi ci far pensare. Piuttosto, le tue amiche Onde che ti hanno fatto?"

"Mah, non so. Fanno le misteriose. Non so quando me lo daranno."

Alessandro sorride ma senza farsi vedere. "Ah, ho capito."

Niki guarda fuori dal finestrino. "Ma dove stiamo andando?"

"Mi hanno detto che c'è un posto dove si mangia benissimo, qui vicino. Da Renatone a Maccarese."

"Ah, boh, non lo conosco..."

Alessandro continua a guidare. Niki guarda la strada che improvvisamente si biforca. Alessandro tira dritto.

"Ma se volevi andare a Maccarese, guarda che dovevi girare a destra... Per Fregene."

"Hai ragione, allora ho sbagliato, vado ancora avanti, tanto la riprendo alla prossima uscita." Alessandro accelera un po, guardando l'orologio. Siamo ancora in perfetto orario. Niki ora è più tranquilla. Alza il volume del lettore ed. Poi guarda di nuovo fuori. Alessandro tira dritto anche alla seconda uscita.

"Ehi, ma hai sbagliato di nuovo!"

Alessandro sorride. "Ho ancora la mia piccolissima possibilità? Forse ho fatto bene a sbagliare..."

E imbocca a tutta velocità la curva a destra che porta sotto il grande edificio. Dove si trovano i parcheggi.

"Eccoci qua. Fiumicino. E questi..." prende qualcosa dalla rtasca, "sono due biglietti per Parigi. Buon compleanno!"

INiki gli salta addosso. "Allora non te n'eri dimenticato!" e

lo bacia, emozionata.

"No... i giornali erano una scusa per vedere se avevi con te la carta d'identità. E per fortuna ho visto che ce l'hai, altrimenti avrei dovuto confessare tutto il mio piano." Niki lo guarda estasiata. Proprio in quel momento il ed è sulla decima traccia. E parte la canzone. Oh Happy Day.

Alessandro guarda l'ora. Enrico e le sue compilation. Nor c'è niente da fare. È un orologio svizzero. E sulle note di quelli canzone, Niki lo bacia ancora. "Così non vale. Avevi solo uni possibilità. Non devi farmi anche innamorare!"

Alessandro si scosta da lei e la guarda sorpreso.

"Perché, non lo eri già? Ah, ma allora non si parte... I< porto a Parigi solo donne follemente innamorate..."

Niki lo picchia per finta. Poi si ferma. "Ehi, ma c'è un prò blema."

"È vero... Non ci ho pensato. Devi avvisare i tuoi. Be inventati una scusa, tanto torniamo domani sera."

"No, quello è il minimo..." sorride Niki. "Figurati... Tant bugia più, bugia meno! E poi ora ho diciotto anni e io e mi madre ci possiamo dire veramente tutto tutto."

Poi ripensa all'ultimo schiaffone. Forse sarebbe megli

inventare qualcosa. "Ma quello è il problema minore. È che non ho niente con me..."

Alessandro scende e va ad aprire il bagagliaio. Tira fuori due valigie identiche, una blu, una bordeaux.