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"Perché lo so..."
"Cioè solo perché non ti piaceva, non è detto che i andava bene..."
"A parte che non era male... Ma non ci posso far nient me 'sto Alex non mi ha mai convinto..."
Niki, seduta sulla poltrona lì vicino, sta con il viso pogg tra le mani. È distrutta, segue sconsolata questa discuss delle sue amiche sulla sua storia d'amore. Guarda Olly a di poi Diletta ed Erica a sinistra e di nuovo Olly. Come se seg una di quelle appassionanti partite di tennis degli Intern nali... Solo che qui l'unica tennista già sconfitta è proprio
Olly si siede con le gambe incrociate sul letto.
"Ma che state dicendo... Prima era tutto innamor poi... Puff, improvvisamente scompare! Non è strano? ' una ragione, un perché, niente... Ve lo dico io perché... ( un'altra o peggio è tornata alla carica la sua ex! E non : quanto vorrei sbagliarmi..."
Diletta si alza in piedi.
"E infatti io sono sicura che ti sbagli!"
Olly ride. "Sì sì, certo, come no... Proprio tu che ancora non sei mai andata a letto con nessuno..."
"Ma perché scusa, se avevo già scopato ne capivo di più degli uomini?"
"Be, intanto iniziavi a orientarti un minimo... E facile così, no?... Te ne stai qui a sputare sentenze senza mai aver provato il prodotto. Per esempio... Niki, scusa se te lo chiedo, eh? Come andava a sesso tra di voi?"
Niki sorride sconsolata. "Mi dispiace... Perfetto, sublime, meraviglioso, surreale... Non so, non riesco a trovare parole migliori che rendano l'idea... Ci stavo da sogno."
"Visto... Ha un'altra."
"Ma che dici, porta sfiga che non sei altro..."
"Sentite, possiamo starci fino alla maturità a discutere di questo dilemma... Non ci sono soluzioni."
Niki fa segno di sì con la testa. "Ha ragione. Credo che l'u nica vera risposta ce la possa dare solo lui..."
Proprio in quel momento si apre la porta della stanza.
"Olly! Ma che state facendo?"
Olly si alza dal letto non mostrandosi per niente sorpresa. "Mamma, forse ti dimentichi che noi quest'anno abbiamo la maturità..." Poi sorride alle amiche. "Stavamo studiando..."
"Ma dovete studiare proprio nella mia camera da letto!"
"Ci porta bene studiare qui..." Poi sottovoce alle amiche "II nemico...". Ed escono tirandosi dietro Niki, spingendola, cer cando di farla ridere, salutando la mamma di Olly educate e sorridenti, pronte di nuovo a sfidare il mondo.
L
Centonove
Passano i minuti. Passano le ore. Passa qualche giorno. Ha letto di tutto. Ha fatto di tutto. Ma è così difficile sfuggire al proprio silenzio. Lo dice anche un saggio giapponese: puoi sfuggire il rumore del fiume e delle foglie al vento, ma il vero rumore è dentro di te. E poi a Niki non gliene frega niente di andare bene in quella materia. Anzi, vorrebbe tanto essere bocciata in matematica sentimentale. E così bussa alla porta.
"Avanti!"
"Ciao, Andrea."
"Niki! Ma che bella sorpresa! Solo che i cartelloni non sono ancora pronti... Sei diventata una modella strapagata! Sarai famosa in tutto il mondo!"
Niki lo guarda e scuote la testa. Già... ma non sono famosa per l'uomo che amo... Vorrebbe tanto dirlo ma sta zitta. Invece fa un sorriso.
"Stupido... sai dov'è Alex? La sua segretaria mi ha detto che non è nel suo ufficio."
"No. Credo che sia sceso. Forse è al bar qui di fronte. Non so."
"Ok, grazie... ci vediamo."
Andrea Soldini guarda Niki che prende l'ascensore. Poverina, sta sotto un treno, mentre Alessandro sta proprio al bar qui sotto. Ma sono molte altre le cose che Andrea sa. A volte però conviene essere ignoranti.
Niki esce dal portone, cammina lungo il marciapiede. Dal
l'altra parte della strada vede parcheggiata la Mercedes. Ecco, la macchina è lì. Forse sta sul serio al bar. Niki si avvicina alla vetrata e guarda dentro. All'ultimo tavolo in fondo, davanti alla sua spremuta, c'è Alessandro. Lo vede parlare divertito, chiacchierare e sorridere con quella ragazza seduta di fronte a lui. Ogni tanto le tocca la mano.
"Hai capito, mi vogliono dare subito un altro progetto e non posso rinunciare..."
"Ma avevamo detto ai Merini che facevamo un viaggio insieme a loro."
"Lo so, magari non la prima, ma l'ultima settimana di luglio. Oppure facciamo ad agosto!" Ma proprio in quel momento Alessandro la vede. Riflessa nello specchio del bancone. Niki è lì, davanti alla vetrata. Alessandro si scusa. "Perdonami, devo andare a controllare un attimo una cosa fuori..."
"Vai, vai, io intanto faccio una telefonata." Elena non si è accorta di niente. Alessandro si alza ed esce dal locale.
"Ciao..." Alessandro si sposta un po per essere fuori dalla vista del locale. "Che ci fai qui?"
"Ero venuta a cercarti in ufficio... poi ti ho visto qui. Mano nella mano con quella ragazza." Niki indica Elena dentro al bar che parla al telefonino. Poi guarda di nuovo Alessandro e sorride. "Pensa che stavo per sfondarti di nuovo la macchina."
Alessandro rimane in silenzio. Niki cerca timorosa i suoi occhi.
"È l'altra tua sorella, vero?"
"No."
"E chi è?"
Alessandro continua a rimanere in silenzio.
"È quella che voleva arredarti casa?"
"Sì."
Niki ride amara. "E mi dicevi che non c'era un valido motivo per rimanere con me... mi hai fatto sentire una nullità, mi hai fatto credere che io non ero stata all'altezza, che ero io a non andare bene. Mi hai fatto mettere in discussione tutta me stessa. Mi hai fatto sentire insicura come non mai... Sono stata giorni
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