143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 157

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"È un piccolo ristorante che ha un tavolo e una cucina esclusivissima solo per due persone..."

"Ma noi siamo in quattro!"

"Ho fatto fare uno strappo alla regola!"

Le Onde si siedono a tavola e vengono accolte e ricevute da uno staff di camerieri. E leggono subito il menu e parlano divertite di quegli straordinari piatti. Olly chiede un ottimo vino a un maitre discreto che è apparso all'improvviso vicino a quel tavolo. E poi ordinano e mangiano con piacere, navigano tra piatti ita

liani, e quelli francesi, e qualcosa di cinese e perfino un piatto arabo.

"No, vi prego... Questo proprio no. Con tutta la buona volontà ma non ce la faccio... Non ordiniamo niente di giapponese... Eh?!"

Niki ride. E tutte ridono. E un po di quel dolore è stato esorcizzato. "Pensate che se uno viene qui in compagnia... Be, dopo cena nel parco... ci si può anche fermare in un delizioso e romantico bungalow..."

"Ma dai... Wow!"

"Be, forte..."

"Io ci lascerei Olly..."

"Sì, che così te lo smonta..."

"Io invece lo prenderei in affitto e ci metterei dentro Diletta... Poi le mandiamo ogni giorno uno diverso all'ora della visita... e se non succede qualcosa non esce più..."

"Sì, una prigione erotica al contrario..."

Diletta le guarda altezzosa. "Io resisterei comunque..."

Poi arrivano uno dopo l'altro diversi camerieri, le invitano ad alzarsi e iniziano ad abbracciarle. Olly, Diletta, Erica e Niki si guardano sbigottite.

"Ma che succede? Che fanno?"

"Boh, non so proprio..."

"Oh, ma vuoi vedere che hanno sentito i nostri discorsi?"

"A Dilè, approfittane va..."

Si avvicina il maitre.

"Scusate, ma stiamo lanciando questa iniziativa, questi sono i "free hug", gli abbracci liberi... È la terapia contro la solitudine, la malinconia, la noia, la depressione e la tristezza..."

"Ma che, ci state prendendo in giro?"

"Assolutamente no. È stata lanciata a settembre in Australia e ripresa in molte altre città italiane, la prima è stata Genova con Rene Andreani. Noi siamo dei "freehugger", dei liberi abbracciatori... Ci farà molto piacere se anche voi porterete avanti questa iniziativa..."

Olly sorride.

"Io sono già dei vostri... Lo possono testimoniare anche le mie amiche... ma io sono assolutamente da sempre convinta della grande forza dei free hug, ecco, sì, insomma di questi abbracci liberi... Certo, magari mi sembra anche più utile a volte, come dire, non essere superficiale, andare un po più a fondo... E soprattutto scegliere come dire... l'abbraccio "giusto", ma alla fine questi sono solo dei piccoli dettagli..."

E poco dopo sono di nuovo nella Bentley per un ultimo divertente e incredibile appuntamento.

"Non ci credo..."

"E non ci credere..."

"Guarda un po..."

Entrano in quella piccola sala dell'ultimo piano del Grand Hotel Eden. E invece è vero. Vasco Rossi è proprio lì.

"Ora ci credi?"

"Ma non è possibile..."

"Questo è l'after show, uno spazio dove rilassarsi dopo il concerto. Per sole cinquanta persone e noi siamo tra queste..."

"Ma come hai fatto, Olly?"

"Conoscevo uno dei bodyguard... Un "abbraccio libero" molto significativo..."

"Olly!"

"Ma dai, ragazze, stavo scherzando... Voi avete una pessima opinione di me... Ma io ormai lo faccio apposta, sono entrata nel ruolo... Ma dove è la verità, dove la bugia? A saperlo..."

E si allontana così con le amiche allegre, divertite, che guardano il loro idolo passare tra i tavoli, cantare un pezzo di canzone, bere un bicchiere di qualcosa e ridere poi proprio con loro. Vasco. Vasco che manda un messaggio con il suo telefonino verso le stelle, chissà quali parole e per chi... Vasco con quella voce un po roca. Ma piena di racconti, di storie, di delusioni, di sogni e amore. Quella stessa voce che ti ha suggerito di non cercare un senso a questa vita. Anche perché questa vita un senso non ce l'ha.

L

E Olly le guarda da lontano. Vede le sue amiche chiacchierare curiose, chiedere informazioni, non smettere di parlare con lui. Niki sorride. Si sistema i capelli. E fa un'altra domanda. Ora è finalmente distratta, è curiosa, è tranquilla, pensa ad altro. Olly sorride. È felice che lei sia felice. Anche perché si sente un po meno in colpa per quello che lei ha fatto.

Centoundici

L'uomo si adatta a tutto. Supera dolori, chiude storie, ricomincia, dimentica, finisce perfino per annacquare grandi passioni. Ma a volte basta un niente per capire che quella porta non è mai stata chiusa a chiave. Alessandro rientra a casa, appoggia la borsa sul tavolo.

"Elena, ci sei?"

"Eccomi, Alex, sono qui!" Elena arriva frettolosa e gli da un bacio alla stessa velocità. Poi si dirige verso il bagno. "Scusami, ma sto mettendo a posto delle cose che ho comprato..."

Alessandro si leva la giacca e la posa sulla spalliera della sedia. Poi va verso la cucina, prende un bicchiere, la bottiglia del vino bianco in frigo e se ne versa un po. Elena ricompare poco dopo.

"Alex, non sai che mi è successo oggi. Stavo cercando di sistemare un po casa, no..."

"Sì..."

"Volevo fare un po di ordine. A proposito, sei sicuro che quella strana scultura, II palo e l'onda..."

" mare e lo scoglio. Be?"

"No, dicevo, sei sicuro che la vuoi ancora tenere?"