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"Borda!" dicono in coro le Onde.
"Poi a ballare! Prima allo Scandinavian, poi ci sarà la festa a bordo piscina al Paradise! Ci risparmiamo quindici euro a testa perché quelli di Milano, che incontreremo lì, li conoscono. Dopo ci aspetta il Cavo Paradiso... Lì si va avanti fino a domattina... Musica house per esorcizzare quella fava del Fobia e poi il posto è una ficata. Discoteca all'aperto su una scogliera. Quando sorge il sole, ti giri intorno e vedi la gente distrutta che ancora balla illuminata dalle prime luci dell'alba! Allora, pronte?!"
"Sììì!" Le Onde alzano entrambe le braccia al cielo e gridano felici. Anche Niki ci prova. E via, in mezzo a quelle stradine piene di gente, verso il loro appartamento. E abbandona per un attimo i suoi pensieri. Quel ricordo continuo. Quella marea d'amore che troppo spesso senza nessuna ragione lunare la sommerge. E si lascia andare tra le sue amiche Onde. E le abbraccia e camminano tutte insieme sottobraccio, canticchiando e andando a tempo.
Un'altra settimana. Un sorriso improvviso, sincero, appare tra le rughe scure e assolate dei volti degli anziani che scendono dalla viuzza lastricata verso la piazzetta. Niki sorride a una signora che sta intrecciando un canestro, avvolta nel colore delle bouganville. C'è una luce accecante tutto intorno, che
rimbalza sul bianco dei muri. Il cielo è azzurro e terso. Le Onde sono appena scese dalla corriera, dopo aver percorso una strada tortuosa e panoramica, con Olly che si attaccava di continuo al braccio di Diletta, a ogni curva. Erica ha già stabilito la prima meta, il Monastero della Panayfa Hozoviotissa. Ci vuole un'oretta ad arrivare lassù ma ne vale la pena. Mille scalini scavati sulla scogliera a picco sul mare.
"Ma che, siete sceme?"
"Sì. Forza, andiamo."
Erica, Niki e Diletta salgono energiche e senza troppa fatica. Olly invece resta indietro e si ferma ogni due minuti con la scusa di guardare il paesaggio. Ogni tanto alcuni ulivi regalano un po d'ombra. Alla fine della salita, incastonato nella montagna a trecento metri di altezza, eccolo apparire. Bianco anche lui, come tutto il resto, il monastero sembra una fortezza. Alcuni monaci anacoreti accolgono i turisti, osservando come sono vestiti. Subito uno di loro offre alle ragazze alcuni gonnelloni a fiori, sorridendo.
"Oh, che è, l'ultima moda greca? Che ce l'ha anche un pareo? ! Tipo blu?"
"Olly! Un po di rispetto... servono per entrare. È un luogo di preghiera e noi siamo mezze nude."
Olly fa una smorfia e si mette la gonna. Poi entrano in silenzio. Alla fine una sorpresa. I monaci arrivano con alcuni bicchierini in mano.
"Che è?" dice Olly togliendosi la gonna. "Ci drogano?" ;
"No" dice Erica. "È il Loukoum, un dolcetto col miele. Te lo danno per tirarti su dopo la salita."
"È afrodisiaco?"
"Sì, nei denti."
"E ora?"
"Ora nulla. Goditi il paesaggio..."
Il mare tutto intorno è un vero spettacolo. Niki osserva ifi silenzio.
"A che pensi?" le chiede Diletta avvicinandosi.
"Alla canzone di Antonacci."
"Quale?"
" Certe volte guardo il mare, questo eterno movimento, ma due occhi sono pochi per questo immenso e capisco di essere solo. E passeggio dentro il mondo e mi accorgo che due gambe non bastano per girarlo e rigirarlo..."
Diletta rimane in silenzio. Poi un bip arriva dal suo cellulare. Guarda Niki un po imbarazzata. "Scusami un attimo..."
Niki l'osserva mentre prende il telefonino dalla tasca dei pantaloncini, lo apre e legge. Un leggero sorriso, quasi trattenuto, le illumina il viso.
"È Filippo?" chiede Niki.
"Sì... ma non è nulla, dice solo che sta per andare agli allenamenti..."
"Non mentire... guarda che sono felice per te. Non è che perché sto male non so essere contenta che le mie amiche siano innamorate..."
" Dice che mi ama e mi aspetta."
Niki le sorride. Poi all'improvviso si avvicina e l'abbraccia. "Ti voglio bene, campionessa."
Olly arriva e le vede.
"Mi aggiungo?!"
Niki e Diletta si girano. "Ma sì, va!"
"Anch'io!" anche Erica si avvicina e quell'abbraccio diventa più grande, simbolo di quell'amicizia che le lega da sempre. Le Onde unite di fronte al mare.
"E ora?"
"A soli quattro chilometri c'è Katapola."
"Soli? Guarda che io mi porto le bombole d'ossigeno!"
"Dai, andiamo, ci sono tutte le casette a strapiombo sul mare, i pescatori, magari facciamo anche un giro sui muli! Poi c'è la spiaggia di Ayios Pandeleimon. Dai, sarà un po di fatica ma la guida dice che sono posti bellissimi..."
"Andiamo ! "
E corrono giù per quella stradina. E arrivano fino al mare. E poggiano gli zaini sulla sabbia e comprano un cocomero da un venditore ambulante lì vicino. Lo tiene in fresco su quella sua
vecchia ape piena di ghiaccio. E si spogliano, e si buttano in acqua. E si schizzano. E poco dopo tagliano il cocomero a fette grandi. E le divorano e se le mettono in testa. E poi tornano in quell'acqua calda così, con quei piccoli elmetti dolci in testa, a chiacchierare fino al tramonto. Belle, semplici, felici, abbando nate. Stanche di una stanchezza sana, quella che arriva quando fai ciò che ti piace, quando stai bene, quando sei insieme a chi vuoi bene. E altri pochi giorni e qualche altra avventura da ricordare un giorno. Da mettere da parte per quando ce ne sarà bisogno... E poi, solo poi, casa. Roma.
Centoventuno
Quasi un mese dopo.
Igenitori di Niki sono fermi a un semaforo. In auto. Tutti e due con la bocca aperta. Tutti e due senza parole. Nella piazza ci sono una serie di cartelloni giganteschi. E in ognuno c'è Niki. Niki che dorme a pancia in giù, Niki che dorme con il sedere in alto, con il braccio per terra, e infine Niki che si è svegliata da poco, ha i capelli tutti arruffati e un piccolo pacchetto in mano. Sorride. "Vuoi sognare? Prendi LaLuna."
Roberto si gira ancora sbalordito verso Simona.
"Ma quando l'ha fatta Niki la pubblicità di quella caramella?"
Simona cerca di rassicurare Roberto. Deve comunque far vedere che in qualche modo lei e Niki si dicono sempre tutto.
"Sì, sì, me ne aveva parlato... ma non avevo capito che era così grande!"
Ilpadre di Niki riparte, ma sembra poco convinto. "Boh, sarà... Ma che strane foto poi... cioè non sembrano costruite, sembrano... ecco rubate, come se fossero state fatte a casa di qualcuno. Cioè, l'hanno studiata bene. Sembra proprio che dorma davvero, capito? E che poi si è appena svegliata. Cioè, è la stessa faccia che vedo io da diciotto anni, ogni domenica mattina..."
Simona sospira.