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Poi Roberto la guarda un po più convinto e felice.
"Ma secondo te Niki ha guadagnato bene con questa pubblicità?"C' >, "Sì, credo di sì...";i
"Come credo di sì... E di questo non avete parlato?"§
"Ma amore, non mi va di starle troppo addosso. Se no poi l non mi racconta più nulla."f
"Ah già... Hai ragione..."J,
Quando arrivano davanti casa c'è la sorpresa più grande. Alessandro è lì. Li sta aspettando. Simona lo riconosce e cerca in qualche modo di preparare suo marito.
"Amore..."
"Che c'è tesoro.., dobbiamo prendere il latte? Mi sono ||j dimenticato qualcosa?"||
"No... Lo vedi quel ragazzo..." e indica Alessandro.
"Sì. E allora?"
"È il finto promotore finanziario di cui ti avevo parlato. E jsoprattutto, è la cosa più importante in questo momento per
Niki."
I"Quello?!" Roberto parcheggia.
i"Sì, magari non lo ammetterai, ma ha un suo fascino..."
"Be, devo dire che lo nasconde molto bene."
"Spiritoso. Lascia parlare me, visto che già ci conosciamo. !Aspettami su."
fRoberto tira il freno a mano, spegne il motore. "Certo... ma
Inon è che finisce come nel Laureato ma al contrario?"
!"Cretino!"
Simona gli da una botta. Lo spinge giù dall'auto. Roberto scende, cammina con Simona e arrivano davanti ad Alessandro. Roberto lo ignora, lo supera e sale in casa. Simona invece si ferma davanti a lui. "Ho capito, ci ha ripensato e vuole farmi fare qualche strano investimento..."
Alessandro sorride. "No. Vorrei far sapere a Niki una cosa. ; So che torna domani. Le può dare questa?";
Alessandro le da una busta. Simona la prende, la guarda e ci ; pensa un po su. "Le farà male?"\
Alessandro rimane in silenzio. Poi sorride. "Spero proprio di no. Vorrei che la facesse sorridere..."
"Anch'io. Tanto. E ancora di più lo vorrebbe mio marito." Poi senza salutarlo lo supera. Alessandro risale nella Mercedes e si allontana. Simona entra in casa. Roberto subito la raggiunge.
"Allora, che voleva?"
"Mi ha dato questa..." posa la busta chiusa sul tavolo. Roberto la prende. Cerca di leggerla in controluce. "Ma non si legge niente." Poi guarda un attimo sua moglie. "Io la apro."
"Roberto, non ti azzardare."
"Allora, metti su dell'acqua."
Simona lo guarda sorpreso.
"Hai già fame? Vuoi cenare? Ma sono le sette e mezza."
"No, voglio aprire la busta con il vapore."
"Ma dove le leggi queste cose..."
"Su "Diabolik" una vita fa..."
"E allora chissà quante lettere mie avrai aperto."
"Forse una... ma non eravamo sposati."
"Ti odio! E che c'era scritto?"
"Oh, nulla. Era un conto da pagare."
"Spero almeno tu l'abbia pagato!"
"No, era il conto di un regalo per me..."
"Ti odio due volte!"
Roberto guarda di nuovo la busta. La gira tra le mani. "Senti, io la apro."
"Ma non esiste! Tua figlia non te lo perdonerebbe mai. Non avrebbe più fiducia in te."
"Sì, ma l'avrà in te che me lo avevi vietato. Io glielo dico che tu non volevi che io la aprissi, abbiamo litigato un sacco... e tu guadagni ancora più punti! Facciamo come i poliziotti americani agli interrogatori, tu sei quella buona e io faccio il cattivo. Così però sappiamo cosa le dice quello..."
Simona strappa di mano la busta a Roberto. "No, tua figlia ha fatto diciottenni, è maggiorenne. È uscita da quella porta e tornerà tutte le volte che ne avrà voglia. Ma la vita è sua. Con i
suoi sorrisi. I suoi dolori. I suoi sogni. Le sue illusioni. I suoi pianti. E i suoi momenti felici."
"Ho capito, ma io vorrei solo sapere se in quella lettera c'è qualche dolore per lei..."
Simona prende la lettera e la mette in un cassetto. "L'aprirà lei quando tornerà e sarà felice che l'abbiamo rispettata. E magari sarà felice anche per quello che leggerà. Almeno spero. Vado a preparare la cena ora..." Simona va in cucina.
Roberto si siede sul divano. Accende la tv. "Ecco" grida dal salotto. "È quel tuo "almeno spero" che mi preoccupa."
Centoventidue