143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 19

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"Come chi parla, sono Niki, no?"

"Niki? Ma Niki chi?"

"Ma come Niki chi? Ma che mi prendi in giro? Niki, quella del motorino, quella che hai messo sotto stamattina."

Alessandro si rigira verso Leonardo e sorride. "Ah, sì, Niki. Scusa, ma adesso sono in riunione."

"Sì, e io sono a scuola, più precisamente nel bagno degli uomini." In quel momento qualcuno bussa alla porta. "Ma quanto ci vuole?"

Niki finge una voce da uomo. "Occupato." Poi, quasi sussurrando, quasi persa dentro il telefonino: "Senti, devo attaccare, c'è uno qui fuori. Ma la sai la cosa più assurda? Cioè qui a scuola non si può parlare liberamente al telefonino. Cioè ma ti rendi conto? Mettiamo caso che io devo dire una cosa urgente a mia madre...".

"Niki..."

"Eh, che c'è?"

"Sono in riunione."

"Sì, me l'hai già detto."

"E allora attacchiamo."

"Va be, allora non devo dire una cosa urgente a mia madre ma a te. Senti, mi vieni a prendere all'una e mezza all'uscita di scuola? No, sai, perché ho un problema e credo che nessuno mi possa accompagnare."

"Ma non so se posso, non credo, ho un'altra riunione."

"Potrai... Potrai..." e chiude. Niki esce dal bagno. Davanti a lei c'è proprio il professore che le ha appena dato sette. Niki infila al volo il cellulare in tasca.

"Niki, ma questo è il bagno degli uomini."

"Oh, mi scusi."

"Non credo che tu ti sia sbagliata. E in più è il bagno dei professori..."

"Allora mi scusi due volte."

"Senti Niki, non mi far pentire del sette che ti ho dato..."

"Le prometto che farò di tutto per confermarlo."

Il professore sorride ed entra nel bagno. "E allora prima che cominci la lezione della professoressa Martini..."

"Sì..." Niki lo guarda con occhi ingenui.

Il professore si fa serio. "Spegni quel telefonino" e si chiude la porta alle spalle. Niki tira fuori dalla tasca il cellulare e lo spegne.

L

"Fatto, professò! È spento" gli grida attraverso la porta.

"Brava, e ora esci dai nostri bagni."

"Uscita, professò!"

"Brava. Allora sette confermato."

"Grazie, prof!"

Niki sorride e va verso la sua classe. La Martini è appena entrata. Niki si ferma sulla porta, riaccende il telefonino e lo mette in modalità silenziosa. Poi ancor più sorridente entra in classe.

"Allora, Onde, come festeggiamo il mio sette?"

Quattordici

Alessandro si gira e spegne il telefonino. Poi sorride leggermente.

"Tutto a posto, tutto a posto..."

"Scusami..." fa Leonardo sorridendogli, "ma ho sentito. Ha preso sette. Non sapevo che avessi una figlia."

"No" sorride Alessandro leggermente imbarazzato, "era mia nipote."

"Bene, vuoi dire che è brava, crescerà, magari prenderà altri bei voti e un giorno, chissà, entrerà proprio nella nostra squadra!" Leonardo si piega sul tavolo. "Sempre se quel giorno esisteremo ancora. Perché questa è la nostra ultima possibilità. La Francia e la Germania ci hanno già sorpassato. Poco sotto di noi abbiamo la Spagna. Se non riusciremo ad accaparrarci questi quattordici milioni di dollari e i due anni di esclusiva con LaLuna, la nostra sede..." Leonardo unisce le mani e le incrocia, imita così un gabbiano che piano piano sale verso l'alto, "... prenderà il volo." Poi apre di nuovo le mani e quelle ali, come spezzate, si trasformano in pugni che sbatte forte sulla scrivania. "Ma noi non glielo permetteremo, vero? Ora mi sto rivolgendo al futuro direttore creativo estero" e li guarda entrambi con aria di sfida, divertito quasi dal creare quell'incertezza. "Non so chi sarà tra voi due. So solo che non si piegherà agli spagnoli. Non passa lo straniero! E ora vi voglio far conoscere i vostri assistenti personali. Hanno abbandonato tutti i loro impegni precedenti. Vi segui

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ranno come un'ombra. Anzi, più di un'ombra. Perché un'ombra è silenziosa, segue e non ha la capacità di anticipare. Invece loro vi aiuteranno a trovare tutto quello di cui avete bisogno, vi anticiperanno su ogni cosa." Apre l'interfono. "Sandra?"

"Sì?"

"Può far entrare gentilmente gli assistenti nell'ordine che le avevo indicato?"

"Certo."

La porta dell'ufficio si apre piano piano.

"Ecco, lei è Alessia."

Alessandro si alza subito e la saluta. "Come no, Alessia! Bene! È giustissima per questo lavoro, sarà un'avventura incredibile. E poi non avere tutti quegli altri prodotti di cui occuparsi ma dedicarsi solo a LaLuna è un'ottima scelta. Sono felice di lavorare con te!"

Ma Alessia resta zitta, sembra quasi dispiaciuta.

"Che succede?"

Leonardo interviene. "Lei sarà l'assistente di Marcello. Voi due, Alessandro, vi conoscete troppo bene. Restereste seduti sulla vostra amicizia. Non vi sapreste sorprendere, non avete niente di nuovo da raccontarvi. Invece qui si devono creare rapporti esplosivi. Solo così si possono dare risultati straordinari."

Marcello si alza e la saluta. "Piacere, ho sentito parlare molto bene di te. Sono sicuro che faremo grandi cose insieme, Alessia."

"Sono onorata" e si danno la mano. Alessandro torna a sedersi, leggermente dispiaciuto ma anche curioso di sapere allora chi sarà il suo assistente.