143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 21

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"Senti, non cominciare pure tu, eh... La mela te la mangi e basta."

Elisa abbassa un po la testa. "Va bene."

Fuori di casa. Mauro apre la catena del motorino e la butta dentro il bauletto. Parte veloce senza neanche infilarsi il casco. Va fino in fondo alla strada, accelera in mezzo alla campagna. Poi, arrivato all'imbocco che riporta sulla Casilina, si ferma. Mette il motorino sul cavalietto e tira fuori dalla tasca le sigarette. Ne accende una. Inizia a fumare nervoso. Alle sue spalle un annoiato tramonto sta cedendo il passo alle stelle della sera, tra gli archi di un vecchio acquedotto romano. Poi gli viene un'idea. Prende dalla tasca dietro dei jeans il suo Nokia comprato su eBay. Cerca il nome. La chiama.

"Ciao, Paole, che ti disturbo?"

"No, no. Ho finito ora di mangiare. Che c'è, che t'è successo, ti sento strano. Hai litigato coi tuoi?"

"Macché. Avevo voglia di parlare un po con te" e le rac

conta cavolate su quello che ha mangiato, su com'è andata dopo che l'ha portata a casa.

"Oh, ma com'è andato il provino?"

"Ahò, m'ha detto una mia amica inserita nell'ambiente che c'ho buone possibilità."

"Ma te lo dicevo io. Guarda che a te te pijano. E poi c'era una marea di scorfane. Tu eri la migliore, te lo giuro. Mica per ché sei la mia ragazza."

E continuano a chiacchierare così. Mauro ritrova presto il suo buonumore. Paola un po di speranza in più di diventare qualcuno.

Sedici

Alessandro esce dall'ufficio di Leonardo. Ancora non ci crede.

"Cioè... Non ci posso credere..." Andrea Soldini lo segue come un'ombra, nel vero senso della parola. "Cioè, io mi dovrei confrontare con quello? I miei premi, le mie vittorie, i miei successi, di nuovo tutto in gioco per chi? Per uno di cui non si sa niente. Non l'ho mai sentito, 'sto Marcello Santi. Ma che ha vinto? Che premi ha vinto? Non mi ricordo neanche uno dei suoi spot."

"Be, se è per questo..." Andrea Soldini interviene un po titubante, "ha fatto quello della Golia, quello del Crodino, ha fatto anche quello del caffè, per esempio, quello che la tazzina sale in cielo come una mongolfiera. Poi c'è anche quello delle zanzare... Insomma, ne ha vinti parecchi pure lui, eh."

Proprio in quel momento arriva Alessia che rincara la dose. "Ha fatto anche quello delle Saila, dove c'è quella bella ragazza che balla."

Alessandro si guarda in giro. "E dov'è ora?"

"È andato a scegliere gli altri dello staff. Mi dispiace che non abbiamo potuto fare insieme questa gara così importante."

"Lo so, ma tu non c'entri niente. E so anche che il lavoro è lavoro e che farai di tutto per farlo vincere, com'è giusto che sia."

"Anche perché a settembre, comunque vada, caro Alessandro, mi hanno già spostato a Lugano e se tu perdi... mi raggiungerai!" Alessia sorride e si allontana leggermente dispiaciuta.

"E certo, ma se perdo! Cioè... Adesso io ho una che ha sem

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pre lavorato con me e che invece ora lavora contro di me, con il mio diretto concorrente, non solo, ma si augura anche che io perda! Ma certo, certo..."

Andrea alza le spalle. "Sì, ma lo fa per stare insieme a te... a Lugano."

Alessandro lo guarda e socchiude un po gli occhi.

"Grazie, sei molto gentile. Io non è che non amo Lugano. Anzi. È che non sopporto perdere."

"Bene, allora faremo il possibile."

"Ecco, già non va bene fare il possibile, devi dire vinceremo."

"Sì, ok, vinceremo e ancora grazie per ieri sera, eh... Sono molto contento che non hai detto niente a nessuno, e soprattutto... Be, sembra un segno del destino che oggi siamo qui, io e te, capisci, quando parlavo ieri del colloquio che dovevo affrontare ma ancora non sapevo nulla. Te ne rendi conto? In fondo, è meglio che sia successo quel che è successo ieri sera..."

"Già, certo. E perché?"

"Ci ha legato. Cioè io in qualche modo ti devo la mia vita, sarò sul serio la tua ombra. E poi una cosa è sicura dopo ieri sera..."

"Be?"

" non ti dimenticherai più il mio nome."

"Ah certo, certo... e chi ti si scorda più, a te? Spero solo che alla fine di tutto questo non mi lascerai un brutto ricordo."

"Ah, no, stai sicuro."

"No, sicuro devi stare tu. Perché se perdiamo, io ti uccido." Si ferma davanti a una saletta. "Adesso ti presento il mio staff." Apre la porta e dentro ci sono intorno al tavolo due ragazze. Una disegna, l'altra sfoglia un giornale, mentre un ragazzo è poggiato a un mobile con la schiena e pesca annoiato con una bustina di té in una tazza. Tira su e giù la cordicella per farlo sciogliere il più possibile.

"Ecco, lei è Giorgia." La disegnatrice alza il pantone vicino al viso e sorride.

"Lei invece è Michela." La ragazza poggia il giornale e lo chiude, guardandolo e sorridendo.

"Poi c'è Dario." Dario stringe gli occhi per mettere meglio a fuoco chi sia il nuovo arrivato.

Alessandro prende in mano la situazione. "Ragazzi, lui è Andrea Soldini. Allora, abbiamo una gara importantissima da affrontare e vincere. Vi dico solo che chi la vincerà diventerà direttore creativo estero mentre lo staff perdente morirà. Il gruppo potrà essere smembrato e soprattutto io potrei essere trasferito a Lugano. Capito? Quindi dobbiamo solo vincere."

Dario lo guarda interrogativo. "E la nostra staff manager Alessia?"

"Appartiene al nemico. O meglio, si è trasformata nel nemico. Andrea Soldini invece è il vostro nuovo capoprogetto."

Dario non ci vuole credere. "Cioè, Alessia con tutta la sua esperienza, la sua capacità, l'ironia, la determinazione... è a capo dell'altro staff. E chi sarebbe il loro direttore creativo?"

Alessandro sorride cercando di dargli poca importanza. "Mah, un certo Marcello Santi."

"Cosa?!" Dario e le due ragazze rimangono sorpresi. "Un certo Marcello Santi? Ma ha vinto un sacco di premi. È il nuovo creativo per antonomasia, il direttore più innovativo sulla piazza al momento. Leonardo lo aveva messo nel marketing dopo essere riuscito a strapparlo alla nostra diretta concorrente." Alessandro ascolta sorpreso. Sembra che solo lui fosse all'oscuro di tutto questo grande successo. "E in più" continua Dario guardando Andrea Soldini, "lui ha pure Alessia. Be, ragazzi, vi saluto."

"Dove vai, Dario?" fa Giorgia.

"A cercarmi un altro lavoro. È meglio cominciare da adesso prima che sia troppo tardi."

Alessandro lo ferma. "Dai, non scherziamo. È proprio quando il gioco si fa duro... che i duri cominciano a giocare."

E in quello stesso momento Andrea Soldini passa davanti a Dario bloccando così la porta e ogni sua possibile uscita.

" Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewinggum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita